Lluvia {1060}

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Appena ieri ci eravamo ripetuti di amarci ma io lo vedevo che non era del tutto felice e questo mi faceva male... Avevo passato quasi tutta la mia vita a rovinare la sua perché non era al mio fianco e lo stavo facendo anche ora ma non volutamente... Erano due ore che ero chiusa in camera mia a fissare la finestra, la stanza era poco illuminata e l'unica luce che entrava dalle finestre era grigia e triste come me. Possibile che non riuscissi a far felice Raimundo qualsiasi cosa facessi? Tutti riuscivano ad essere felici ma non noi e quando ci stavamo per riuscire ecco di nuovo la famiglia che si intromette e rovina tutto... Questa mattina avevo parlato con don Anselmo per capire se lui poteva aiutarmi a scoprire la cosa giusta da fare, ma il suo disprezzo nei miei confronti era uguale a quello di tutti gli altri e gli impediva di aiutarmi.

"Ai nostri occhi è una meravigliosa follia!"

"Ai miei invece è un tremendo peccato totalmente inadeguato alla vostra età!"

Ad un tratto ricordai quella conversazione, è una follia? Viviamo nel peccato? Bene, allora pecchiamo! Cosa ci guadagnavamo a vivere in peccato agli occhi di tutti ma non peccando? Niente. Mi spogliai velocemente e presi dall'armadio una sottoveste molto diversa da quelle che indossavo di solito, era molto più provocante ed ogni volta che la vedo appesa nell'armadio mi chiedo perché io l'abbia comprata ma è stata tutta una questione di... Desiderio? Malinconia? Non so ma è stato qualche anno fa...

Ero andata a Madrid per risolvere alcune questioni con i miei avvocati e nel pomeriggio ne approfittai per prendere una cioccolata calda in uno dei café più rinomati del centro. Mentre ero intenta a gustarmela sentii senza volerlo la conversazione di una coppia vicino a me - "Come sei bella oggi..."

"Sarà perché finalmente siamo di nuovo insieme?"

"Credo proprio che questa sia la ragione principale"

"Mi sei mancata tanto..." - a quelle parole i miei occhi si riempirono di lacrime... Mi mancava tantissimo Raimundo e pensare che era dall'altra parte del mondo e che non l'avrei più rivisto mi fece perdere il controllo sulle mie emozioni, pagai il conto e me ne andai. Camminavo per la strada piangendo non potendo evitarlo ma non mi preoccupava più di tanto perché quasi nessuno mi conosceva. Ad un tratto vidi un negozio alla mia sinistra che aveva in vetrina una sottoveste molto "audace", se così la si poteva definire, in un primo momento la ignorai e proseguii ma poi tornai indietro disposta a comprarla. Sì, poteva sembrare una follia ma un'idea si era fatta strada nella mia mente ed il mio cuore la assecondò ciecamente, così, alcuni minuti dopo uscii con una scatola da quel negozio.
Appena arrivai in hotel volli provarla; mi stava benissimo anche se mi sembravo più una sgualdrina che una signora di classe... La mia idea era quella di andare in America, trovare Raimundo e farlo innamorare di me ancora una volta. Non appena tornai a casa quell'idea sparì e mi pentii di aver comprato quel pezzo di stoffa ma non fui capace di disfarmene.

Beh basta con questi pensieri! Ora è venuto il momento di indossarla, Francisca! Mi finii di abbottonare la camicia e andai a bussare alla porta della camera di Raimundo nonostante fosse ancora l'ora della siesta... - "Chi è?" - mi chiese tristemente - "Sono io amore mio, posso entrare?"

"Sì..."

"Ti amo" - gli dissi immediatamente - "e non posso e non voglio vederti triste"

"Sai bene che non è colpa tua..."

"Questo non è vero, è sempre colpa mia purtroppo, ma in questo momento voglio che sia colpa mia la tua felicità" - lo raggiunsi in mezzo alla stanza e presi le sue mani nelle mie - "E come pensi di fare?"

"Come tu hai sempre fatto con me, riempiendoti di coccole" - gli sorrisi mentre vidi che anche sul suo volto si stava formando un piccolo sorriso, così continuai - "pensa solo a noi per un paio d'ore" - misi le nostre mani intrecciate sui miei fianchi e lo baciai lentamente. Interruppe il bacio per darmene un altro sulla guancia e sussurrarmi - "sei la mia vita" - poi scese sul collo mentre mi spingeva verso il letto. Appena ci sdraiammo slacciai uno per uno tutti i bottoni della sua camicia, non avevo fretta e non volevo averne, volevo solo rimanere così in eterno. Lo strinsi a me non appena potei sfiorare il suo petto mentre le sue mani si avventuravano sotto alla mia gonna e mi accarezzavano le cosce - "Hai qualcosa di diverso"

"Sì" - gli risposi compiaciuta non smettendo di baciarlo - "ma che cosa me lo dovrai dire tu"

"Appena mi permetti di spogliarti te lo dico" - mi sussurrò all'orecchio, io gli diedi un ultimo bacio poi portai le mie mani all'altezza delle spalle per poterlo lasciare libero. Raimundo ricambiò la mia tortura sbottonando tutti i bottoni senza alcuna fretta e poi, aprendo la camicetta, ricominciò a baciarmi dolcemente e me la tolse completamente. Mi baciò ancora lasciando una umida scia di baci su tutta la mia faccia per poi scendere sul collo e sulla parte di petto che rimaneva scoperta, in quel momento aprì gli occhi e mi disse - "Sai qual è una delle tante cose che amo di te?" - io negai con la testa attendendo che continuasse a parlare - "La tua eleganza... Anche quando indossi qualcosa che risulterebbe volgare se indossato da altri tu sembri una dea! Ti amo tanto, sei la cosa più bella che mi sia capitata nella vita"

"Nonostante tutto?"

"Nonostante tutto, non potrei vivere senza di te, non scordarlo mai!" - dopo questa dichiarazione d'amore scoppiai in lacrime dalla gioia e gli presi il viso tra le mani riempiendolo di baci, tanti, tantissimi, fino a che non sentii che facevo troppa fatica a respirare - "Sei la mia meraviglia"

"No, tu sei la mia" - gli risposi convinta ricevendo un caldo e lungo bacio dall'unico uomo della mia vita. Finimmo di spogliarci e Raimundo preferì togliere per ultima la sottoveste - "Ti sta così bene.." - mi sussurrò appena prima di abbassarsi per arricciare il fondo nelle sue mani e sfilarmela per lasciarmi nuda davanti a lui. Lo sorpresi decidendo di mettermi seduta sopra di lui ma Raimundo fu rapido ad approfittare quella situazione  per riempirmi di baci.
Fuori aveva iniziato a piovere molto forte, potevo sentire i tuoni con chiarezza e ogni tanto intravedevo un lampo quando riuscivo a tenere gli occhi aperti ma nessuno di questi rumori era forte come i battiti dei nostri cuori. Gli sorrisi emozionata come ogni volta quando Raimundo mi guardò innamorato riportandomi sotto di lui per completare l'unione. Continuammo quella danza per tanto tempo godendoci ogni minimo istante avendo come sottofondo la tempesta che non coincideva affatto con la nostra pace... - "Raimundo..." - sussurrai avvolta dal piacere e lui riuscì solo a rispondermi con l'ennesimo bacio. Ci calmammo a forza di baci e poi ci abbracciammo stretti stretti riempiendoci mutuamente, di leggeri baci, il collo e la spalla - "Mi sembra di sognare ogni volta che faccio l'amore con te"

"Anche a me" - mi disse baciandomi dietro l'orecchio, cosa che mi fece sorridere - "Come stai?" - gli chiesi separandomi un po' da lui per poterlo guardare negli occhi e accarezzargli i capelli - "Avvolto in una nuvola con una dea che mi coccola"

"Devo ingelosirmi?" - gli chiesi sorridendo e facendo salire le mie dita sul suo braccio muscoloso fino al suo orecchio - "Direi di sì perché mi fa impazzire..."

"E ti assicuro che lei impazzisce per te.."

"Ne sei sicura?"

"Al cento per cento" - lo baciai ancora mordendogli il labbro inferiore per cercare la sua lingua. Ci separammo ma le nostre labbra non persero il contatto, continuavano a sfiorarsi, gli diedi un ultimo e rumoroso bacio sulle labbra e poi mi abbracciai al suo petto cercando di farmi il più piccola possibile per essere protetta da lui. Le sue braccia mi strinsero delicatamente mentre le sue mani mi accarezzavano la schiena - "Sono l'uomo più felice del mondo stando al tuo fianco, nonostante soffra per Emilia, ciò non potrà mai cambiare e non mi basterebbe tutto il tempo del mondo per dirti quanto ti ami. Grazie di esistere piccola mia" - lo abbracciai forte, forte da far male ma solo così potevo fargli sentire il mio affetto - "Sei tutta la mia vita" - gli risposi appena prima di dargli un bacio eterno e lento.

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