Erano stati quattro mesi difficili, per una ragione o per un'altra non era riuscita a partire ed ora poteva solo attendere il suo ritorno, ormai mancavano solo poche ore, tutto il paese era in subbuglio, tutti aiutavano Emilia ed Alfonso che stavano organizzando una grande festa per il suo ritorno. A quella festa, però, lei non era stata invitata, ci sarebbero stati tutti tranne lei, lei che aveva fatto di tutto per lui... Emilia le aveva detto che era solo perché lei non faceva parte della famiglia ma sapeva bene che non era così, tutto il paese era parente di Raimundo tranne lei? No. Ancora non l'avevano perdonata per tutto il male che aveva causato nonostante fosse solo grazie a lei che lui era riuscito a tornare.
Dopo pranzo mandò via tutte le domestiche, non voleva vedere nessuno, anzi, una sola persona: Raimundo."Vieni il prima possibile amore mio, mi manchi tanto" - disse sussurrando e guardando fuori dalla finestra.
Le ore passavano e di lui nessuna traccia, la tristezza di Francisca ad ogni secondo si trasformava in rabbia.***********************************
"Padre!" - urlò Emilia vedendolo arrivare da una delle stradine che confluivano nella piazza del paese - "Emilia!" - gli rispose lui felice - "Mi sei mancata tanto figlia mia""E voi a me, non sapete quanto!"
"Bentornato!" - sentì urlare alle sue spalle, alzò lo sguardo e vide tutto il paese lì per lui. Con lo sguardo passò in rassegna tutti i paesani per riuscire a scorgere la sua figura, magari nascosta, ma non la trovò, il sorriso lasciò posto ad uno sguardo triste ma non poté aprire bocca perché si trovò Maria addosso - "Nonno!"
"Maria! Che bello rivederti! Diventi sempre più bella"
"Anche voi!"
"Non dire sciocchezze" - con lo sguardo la cercò ancora senza trovarla - "È inutile che la cerchiate" - gli disse Emilia - "non c'è, non mi sembrava il caso che venisse a questa festa per rovinarla" - Raimundo stava per rispondergli che si era comportata da stupida non invitandola, che a lei doveva la sua vita, la sua libertà ma don Anselmo fu più veloce di lui e lo salutò - "Amico mio!"
"Don Anselmo!" - e così fu tutto il pomeriggio, fino a sera tardi, tutti lo andavano a salutare e nessuno lo lasciava libero un secondo.
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Continuava a pensare a lui, quattro mesi prima si erano lasciati rinnovando la promessa di stare per sempre insieme quando lui fosse tornato in Spagna ma ora la sua paura più grande era che lui non la mantenesse.
"Dove ti sei cacciato Raimundo Ulloa?" - si chiese chiudendo il libro che aveva cercato di leggere tutto il pomeriggio senza risultato - "Cos'è, hai giocato con i miei sentimenti per l'ennesima volta? Mi hai usata solo per tornare a casa? Mi hai mentito tutte le volte che ci siamo visti?" - in un raptus di ira scaraventò a terrà tutto ciò che c'era sulla scrivania e pianse sconsolata. Tanto era grande il suo malessere che non cenò nemmeno ed andò dritta in camera da letto per cercare di riposare.
Raimundo era finalmente riuscito a liberarsi da tutte le persone che lo avevano accolto e si diresse a passo svelto verso la Villa, il posto dove avrebbe voluto andare fin da quando era arrivato a Munia. Conosceva quella casa alla perfezione e non gli fu difficile trovare le chiavi nascoste per entrare dalla cucina, una volta dentro cercò Francisca ovunque senza trovarla poi come ultima opzione si diresse in camera sua. Aprì la porta e la vide sdraiata su un lato, dandogli la schiena, bellissima. La sua pelle color porcellana era messa in risalto dalla camicia da notte di seta rosa che le lasciava la schiena in parte scoperta e i capelli erano sciolti e sparsi sul cuscino. Lasciò la giacca sulla sedia e si diresse da lei; senza nemmeno vedere se era addormentata o no le diede tanti piccoli baci sulla schiena."Raimundo..." - mormorò lei in uno stato di dormiveglia e incapace di distinguere la realtà da un sogno, quando sentì le sue mani spostarle i capelli reagì - "Raimundo!"
"Buonasera" - le disse con un sorriso splendido e si avvicinò per baciarla ma lei si spostò - "Cosa credi, di poter giocare ancora con me?"
"Cosa dici?"
"Sei qui da stamattina e ti presenti qui alla Villa solo a mezzanotte, cosa dovrei pensare? Credevo che per te fossi importate ma mi sbagliavo..."
"Non è vero io ti amo e lo sai!"
"E allora perché non sei venuto da me?!"
"Perché i paesani non hanno fatto altro che farmi domande, salutarmi, raccontarmi novità e non mi è stato possibile andarmene fino ad ora. Ma ora sono qui per stare con te, per sempre"
"Me lo prometti?"
"Te lo prometto" - le disse sorridendo - "Abbracciami" - gli chiese lei con gli occhi lucidi - "mi sei mancato così tanto"
"Anche tu vita mia" - le disse stringendola al suo petto e baciandole i capelli. Dopo un po' che erano così abbracciati a Francisca venne da ridere - "Perché ridi?" - le chiese sciogliendo l'abbraccio per poterla guardare in faccia - "Perché dovrei essere arrabbiata con te ma non ci riesco, ho solo voglia di riempirti di baci e ubriacarmi del tuo profumo" - lui rise con lei e si avvicinò alle sue labbra baciandole prima con tenerezza e poi con passione. La magia si ripeté di nuovo, i loro corpi si fusero come anche le loro anime e sfiniti si lasciarono andare ad un sonno tranquillo, Raimundo prima di addormentarsi le sussurrò - "I miei occhi hanno cercato i tuoi fin da quando sono arrivato in piazza sperando di vederti" - le baciò la guancia e lei, quasi addormentata, gli sorrise, lui la strinse a sé appoggiando la mano sulla pancia di lei e così si addormentarono entrambi.
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Pasión Prohibida
RomanceQuest'opera raccoglie tante piccole storie su Francisca Montenegro e Raimundo Ulloa. Saranno per la maggior parte finali alternativi di scene andate in onda. È possibile che alcune di queste contengano scene di passione.