Jaquecas {2045-46}

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Francisca aveva preso la sua decisione, far sparire Roberto era l'unico modo per impedirgli di portarsi via María e i bambini. Insieme a Mauricio aveva organizzato un piano ben preciso per riuscire a rimanere sola con lui.

Al risveglio dalla sua abituale siesta, Francisca si lamentò di una forte emicrania - "Tutto bene tesoro?" - le chiese Raimundo ancora addormentato - "Oh, non volevo svegliarti..."

"Non importa, cosa succede?"

"Mi è venuta una fortissima emicrania..."

"Così all'improvviso?" - le chiese preoccupato - "Sì" - confermò coprendosi gli occhi con una mano per non pensare al dolore - "Vuoi che chiami il medico?"

"No, ora prendo le gocce, spero mi passi presto"

"Te le porto, tesoro"

"Grazie" - gli sorrise. Certo non le piaceva mentirgli in quel modo ma non aveva altre opzioni.

"Eccoti le gocce" - le disse porgendole il flacone ed un bicchier d'acqua, lei le bevve e poi si sdraiò nuovamente. Raimundo lasciò il tutto sul comodino e tornò vicino a lei per accarezzarle i capelli - "Ti fa piacere se resto qui con te ancora un po'?"

"Ma certo" - gli rispose sorridendo, Raimundo le diede un bacio sulla fronte e poi l'abbracciò. Passata una ventina di minuti Francisca gli disse che voleva riposare un po' e quindi lo invitò a sistemarsi e a scendere in salone insieme agli altri. Quella scusa le pesava molto, avrebbe preferito passare il pomeriggio tra le sue braccia ma doveva prima occuparsi di Roberto. Francisca si fece dare un dolce bacio da suo marito e poi lo vide uscire dalla stanza.

Quando Mauricio lo sentì scendere le scale aspettò un paio di minuti poi lo raggiunse, era il momento perfetto visto che era insieme a María.

"Scusatemi il disturbo, vorrei parlare un momento con voi don Raimundo"

"Dimmi pure, Mauricio"

"Ho sentito dire alla locanda che don Anselmo non se la sta passando bene"

"Cosa potremmo fare per aiutarlo?" - chiese lei - "Se fossi abbastanza in confidenza con lui lo raggiungerei per dargli un abbraccio" - suggerì Mauricio come aveva accordato insieme alla signora - "Stavo pensando alla stessa cosa" - commentò Raimundo - "se esco ora questa notte sarò di ritorno"

"Se non è un problema, nonno, lascio i bambini con qualche cameriera e vi accompagno. Niente mi piacerebbe di più di poter abbracciare don Anselmo"

"Sarà felicissimo di vederti. Mauricio fai preparare l'automobile di modo che sia pronta a partire tra mezz'ora"

"Come ordinate" - rispose ed uscì.

*

Francisca li aveva aspettati tutta la sera ma sua nipote e suo marito tornarono solo il mattino seguente. Per avere ancora attenzioni da parte di Raimundo inventò di avere ancora mal di testa e così, non appena entrò in casa venne avvisato da Mauricio delle condizioni di sua moglie e si diresse nella loro camera da letto.
Bussò piano alla porta per non disturbarla - "Chi è?" - chiese facendo finta di essere infastidita - "Sono io, posso?"

"Raimundo" - esclamò sollevata - "ti ho aspettato tutta la notte"

"Scusami, amore mio, non sono riuscito ad avvisarti" - le rispose entrando e sedendosi sul lato del letto di sua moglie - "come stai? Mauricio mi ha detto che hai ancora mal di testa... dobbiamo chiamare il dottore per controllare che tu stia bene"

"Non è il caso, è molto leggero e sicuramente dovuto alla mia preoccupazione per voi. Com'è andato il viaggio?"

"Bene, ho discusso tutto il tempo con don Anselmo come hai vecchi tempi, l'ho visto bene"

"Sei più sollevato ora, vero?"

"Sì, ero molto preoccupato per lui" - Francisca gli sorrise e gli accarezzò il volto. Raimundo si chinò per darle un bacio ma prima di riuscire a raggiungere le sue labbra contrasse il viso in una smorfia di dolore - "Tesoro che succede?" - gli chiese preoccupata - "Ho dormito su una brandina stanotte e la mia schiena non è più quella di quarant'anni fa..." - Francisca rise debolmente - "Allora non hai scuse... ti tocca sdraiarti e lasciarti sottoporre alle cure di tua moglie"

"Sento che è già peggiorato il mio mal di schiena" - le disse spogliandosi per mettersi sotto alle coperte insieme a lei - "Si vede" - lo prese in giro ridendo - "ti conviene sbrigarti, non sia mai che peggiori ancora..."

"Hai ragione" - concordò spostando le coperte poi la raggiunse. Francisca fece scivolare una mano sulla schiena di lui e accarezzandola dolcemente gli chiese - "Ora me lo dai quel bacio?" - Raimundo le sorrise e guardandola innamorato la baciò lentamente - "Possibile che basti una notte lontano da te perché io senta la tua mancanza?"

"Che ci vuoi fare..." - esclamò rassegnata - "ci sono cose a cui uno si abitua e ad altre no..."

"Tipo? Tu a cosa non ti sei abituata?" - le chiese accarezzandole i fianchi - "Io? Beh per esempio... a te"

"Non ti sei abituata?"

"No e non mi abituerò mai" - gli assicurò avvicinandosi ancora di più a lui per poterlo baciare e far toccare i loro corpi. Raimundo ricambiò il suo bacio e spostò la sua mano sul suo volto per continuare a baciarla.

Pian piano la fece sdraiare nuovamente e si fece strada tra le coperte per stendersi su di lei. Tra tutte quelle carezze e quei baci che lui le lasciava sul volto, sul collo, sul petto, Francisca trovò una frazione di secondo per fargli una domanda - "Tu non avevi mal di schiena?"

"E tu non avevi mal di testa?" - le chiese a sua volta tornando a baciarla con passione mentre sul suo volto si dipinse uno splendido sorriso.

In quella montagna di cuscini, lenzuola, coperte e vestiti Raimundo riuscì a trovare l'orlo della sua camicia da notte per sollevargliela e sentire sua moglie pelle contro pelle. Francisca gli avvolse il bacino con le gambe e lo strinse a sé. Gli baciò ripetutamente le labbra mentre lui non perse l'occasione di poter accarezzare a suo piacimento le sue cosce. Ad un tratto si appoggiò completamente a lei facendo riposare la sua testa sul suo seno per poter aver entrambe le mani libere. Si separò un momento da lei per potersi spogliare completamente poi quando fu libero anche da quell'ultimo indumento tornò a farsi avvolgere dalle gambe di sua moglie. Baciandole il seno iniziò quella danza che li avrebbe condotti al paradiso.

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