Pasión Prohibida

Exilio - 5

Erano le sei di sera, avevano trascorso praticamente tutto il giorno a coccolarsi, lei si era addormentata in un modo molto strano ma che a lui faceva tenerezza; aveva la testa completamente appoggiata al suo petto, come il resto del busto, mentre da poco sopra il bacino in giù appoggiava sul letto tra le sue gambe, lui le accarezzava i lunghi capelli neri e a malincuore dovette svegliarla - "Amore..."

"Dimmi" - rispose assonnata ma con una voce molto tenera - "Devo andare..."

"Perché?" - gli chiese senza nemmeno muovere un muscolo più del necessario per fare la domanda - "Perché è quasi ora di cena e Miranda, la vedova, mi starà aspettando. Se non mi presento si preoccuperà"

"No, non te ne andare" - con i piedi fece leva sul letto e "risalì" per poi stringersi forte a lui con tutto il corpo. Raimundo sentì le labbra di Francisca appoggiate al suo collo che gli regalavano teneri baci - "Guarda che non riuscirai a convincermi"

"In nessun modo?" - chiese lei arrivando fino al lobo dell'orecchio e mordendoglielo - "No amore mio, no" - sospirò lui accarezzandole la schiena e baciandole la guancia - "Tornerò domani ma ora devo proprio andare, mi mancherai tanto stanotte"

"Anche tu" - lo baciò lentamente e gli accarezzò il petto. Francisca si mise addosso la vestaglia e lo aiutò a vestirsi tentando, però, varie volte di togliergli la camicia che si era appena abbottonato mentre lui si allacciava i pantaloni - "La vuoi smettere!?"

"No, mi piace tanto sentire la tua pelle" - gli dedicò uno sguardo che impedì a Raimundo di fare qualsiasi altra cosa che non fosse baciarla.

"Allora non sei così convinto di andartene..."

"Lo sono" - la baciò ancora - "Certo, certo..."

"Non mi prendere in giro Francisca!" - le disse ridendo - "Non è nelle mie intenzioni, dico solo la verità..."

"L'unica verità è che ti amo più che mai e che sono la persona più felice del mondo avendoti qui e riavendo la vera Francisca" - non riuscì a rispondergli e si limitò ad aggrapparsi al suo collo e baciarlo a lungo.

"Lasciami, devo andare" - le disse davanti alla porta d'ingresso - "Promettimi che domani tornerai"

"Te lo giuro amore mio. Piuttosto dimmi quando te ne andrai"

"Fra due giorni"

"Così presto?"

"Sì, Bosco si insospettirebbe e non voglio rischiare di non vederti più"

"Allora dovremo approfittare di ogni singolo secondo"

"Assolutamente amore mio" - si baciarono appassionatamente e a fatica Raimundo riuscì finalmente ad uscire di casa, lei lo guardò assorta per qualche secondo poi tornò in sé e corse verso di lui - "Aspetta!"

"Cosa succede?"

"Ti sei dimenticato questo" - gli diede un altro bacio - "Sei impossibile amore mio" - le rispose ridendo - "domattina tornerò da te"

"Aspetta un momento!"

"Francisca devo scappare, lo sai che io rimarrei abbracciato a te tutta la vita ma non mi è possibile"

"È una cosa importante" - gli diede un bacio veloce e corse in casa - "Ecco a te!"

"Ma?"

"Sì. È la nostra casa, potrai venirci quando vorrai e non ti sentirai un ospite, non ti chiedo di trasferirti qui con me perché so che creerebbe qualche sospetto alle guardie e a Miranda, ma per me è come se tu vivessi qui" - così dicendo gli diede le chiavi e lui l'abbracciò forte dandole poi un bacio sulla guancia - "Grazie amore mio! Buonanotte"

"Buonanotte" - si separarono lasciando che si separassero per ultime le loro mani.

Raimundo era la persona più felice che ci fosse sulla faccia della terra e Miranda se ne accorse ma lui non le raccontò nulla, si ritirò presto nella sua stanza e scrisse una nuova poesia ispirato dall'accaduto.
Francisca era tanto felice quanto lui, tornata in casa si preparò qualcosa da mangiare per poi mettersi a letto e ripensare a Raimundo.
Lì poté apprezzare di nuovo il profumo della pelle di lui che era sparso ovunque, ed inevitabilmente, un sorriso le abbellì il viso; senza nemmeno rendersene conto precipitò in un sonno ristoratore che la fece svegliare solo a mattina inoltrata quando sentì delle mani che le accarezzavano i capelli.