Beltrán - 1

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Francisca era seduta su una sedia vicino alla bara di Bosco, era tormentata dai sensi di colpa. Aveva ucciso suo nipote! L'unica famiglia che le rimaneva... Aveva sparato al figlio del suo amato Tristan, l'infinitesima parte che restava dell'amore tra lei e Raimundo. Quel maledetto colpo le era partito involontariamente mentre stava puntando la pistola contro Berta come deterrente di modo che non si avvinasse a Bosco. Doveva starsene a casa quel giorno e non uscire di corsa per salvare suo nipote e Beltrán! Ricordò tutti i momenti passati insieme: il loro primo incontro quando lui la salvò dalla morte, quando le ridiede la voglia di vivere, i giorni passati a prendersi cura di lui... Ora era finito tutto e l'unica colpevole era lei. E Mauricio l'aveva avvisata del fatto che Berta fosse un pericolo, ma lei credeva di poter governare la situazione. Si sbagliava ed ora ne stava pagando le conseguenze.
Tornò alla realtà quando sentì aprirsi la porta; in meno di un secondo capì chi c'era di fianco a lei, non ebbe nemmeno bisogno di voltarsi, conosceva fin troppo bene il suo profumo, il rumore dei suoi passi, il suo respiro...

"Raimundo, che cosa ci fai qui?"

"Vengo a dargli il mio addio, ti ricordo che è nipote mio quanto tuo" - lui contemplò la bara in lacrime, avrebbe voluto vederlo un'ultima volta ma il tribunale aveva deciso che il coperchio dovesse rimanere chiuso, quindi rimase lì, avvolto nei suoi pensieri ricordando lui e poi Tristan... Espresse questa sua tristezza a voce alta rendendo partecipe anche Francisca che non tardò in rispondergli - "Adesso ti lamenti? Ci hai lasciati entrambi!"

"Ho lasciato te, non lui!"

"Ho cresciuto nostro figlio, sola e...Da sola ho visto morire nostro nipote" - le si spezzava il cuore solo a ricordare...

"Hai cresciuto Tristan da sola perché mi hai nascosto che era mio figlio! Poi hai preso Bosco per manovrarlo come più ti piaceva, quindi, per favore, non rendermi colpevole della tua solitudine!" - ogni singola parola di lui le si conficcava nel petto come una spada e approfondiva sempre di più la grande ferita che aveva nel suo cuore - "Non hai nemmeno un pizzico di compassione! È una vita intera che mi lasci da sola con il mio dolore ed i miei tormenti!"

"E così è come dovresti rimanere sempre, sola! Perché tutto quello che ti si avvicina muore o soffre." - Francisca quasi non riusciva a parlare dal dolore che provava, piangeva e basta.

"Mi odi così tanto da non riuscire nemmeno per un momento a condividere questo dolore così straziante per la perdita di nostro nipote?! Hai la minima idea di come io mi possa sentire?" - sentiva cedere le gambe da tanto grande che era il dolore, sperava che Raimundo la sostenesse, che almeno in questa occasione non la incolpasse di tutto. Lui si decise a guardarla - "Guardami negli occhi, Francisca..." - le chiese debolmente, lei si tolse la mano dal viso che le copriva le lacrime e lo guardò. In quel momento Raimundo si sentì un verme... Davvero non si era reso conto di quanto lei soffrisse, era così concentrato su se stesso che non le aveva prestato la minima attenzione, era stato solo capace di attaccarla e dirle cattiverie. D'impulso lasciò che il cappello cadesse a terra e la strinse tra le sue braccia. Francisca si afferrò a lui con tutte le forze che aveva e si lasciò andare ad un forte pianto e Raimundo con lei. Non erano coscienti di quanto tempo avessero passato così, però stavano bene. Per tranquillizzarsi lei appoggiò la sua bocca sulla sua spalla e, sempre con una parte della sua giacca chiusa ed arricciata nel suo pugno, inspirò profondamente facendosi invadere dal suo profumo. Quando Raimundo la sentì rilassata tra le sue braccia le accarezzò per un secondo la schiena ma poi si staccò bruscamente, la guardò con rancore incolpandola con lo sguardo di quella morte e se ne andò.

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