Amantes - Finale

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"Raimundo mi dispiace ma non credo che Francisca riuscirà a sopravvivere..."

"Non può morire!" - urlò disperato con le lacrime agli occhi - "Lei no..." - sussurrò ora sedendosi di nuovo e coprendosi il viso con le mani - "Lei no..." - ripeté - "È l'unica cosa che ho.."

"Voi avete la vostra famiglia Raimundo"

"Lei è la mia vita Lucas, non lo capite?! Se perdo lei perdo tutto... Devo andare da lei!" - di scatto si alzò ed entrò in camera. La vide ancora più pallida di quando l'aveva lasciata, non sapeva nemmeno se stesse respirando, aveva la testa bendata come anche i polsi e la spalla destra... - "Vita mia" - sussurrò sedendosi accanto a lei sul letto e prendendole la mano - "Mi senti? Non mi puoi lasciare.. Io ti amo, ho bisogno di te, senza di te non sono niente.." - Lucas entrò nella stanza e gli disse - "Non vi sente, non è cosciente"

"Io so che mi sente, lei sente sempre la mia voce, vero amore mio?" - le chiese baciandole le labbra come se volesse accarezzarle - "Don Raimundo, la signora ha sbattuto la testa a terra violentemente e le hanno sparato ad una spalla molte ore fa con il risultato che ha perso molto sangue, sono praticamente nulle le possibilità che lei sopravviva!"

"Lei ce la farà ed io non mi sposterò dal suo fianco per assisterla per qualsiasi motivo"

"Se insistete tanto c'è una cosa che potete fare..."

"Quale?"

"Controllare che le ferite non sanguinino, mettere della pomata sul livido che ha sulla guancia e ogni tanto bagnarle la pelle con delle pezze intrise di acqua fredda"

"E questo farò ad ogni secondo fino a che non aprirà gli occhi" - Lucas allora lo lasciò solo e tornò in paese.

Mauricio tornò di corsa alla Villa per sapere dello stato di salute della sua padrona ed informare Raimundo delle novità, bussò piano alla porta della stanza di Francisca e Raimundo lo fece entrare - "Come sta don Raimundo?" - lui riuscì soltanto a guardarlo negli occhi scoppiando a piangere - "È così grave?"

"Lucas la dà già per morta..." - Mauricio allora si avvicinò a lei - "Signora mi sentite? Sono Mauricio, sono qui per voi, come sempre e in più c'è don Raimundo" - le disse sorridendo con le lacrime agli occhi - "cosa vi manca? Me l'avete sempre detto: «Mio fedele Mauricio, con te e Raimundo non ho bisogno di altro, posso considerarmi la donna più felice del mondo» quindi ora dovete svegliarvi per godere di questa felicità! In più non dovrete nemmeno preoccuparvi di Garrigues, i soldati lo hanno ucciso mentre scappava"

"Dici davvero?" - gli chiese lui - "Fortunatamente sì, non sarà più un problema. Quindi ora signora, dovete solo rimettervi e Raimundo ed io siamo e saremo sempre qui per questo" - le prese la mano e la strinse leggermente nella sua per alcuni secondi.

"Mauricio posso chiederti l'ennesimo favore?"

"Ma certo, sapete che potete contare su di me"

"Avrei bisogno che andassi alla Pensione e chiedessi a mia figlia di prepararmi una valigia con le mie cose, se non è un problema vorrei trasferirmi qui per stare più vicino a Francisca"

"Sono sicuro che la signora sarebbe al settimo cielo se si svegliasse e vi sapesse alloggiato qui, vado subito. Ah una cosa..." - disse tornando indietro di qualche passo - "Se Emilia mi chiedesse il motivo cosa le devo dire?"

"La verità"

"D'accordo. A più tardi signora" - così Raimundo rimase di nuovo solo con lei e ne approfitto per chiedere alle cameriere di portargli tutto l'occorrente del quale gli aveva parlato il dottore.
Le fece un leggero massaggio alla guancia che aveva un colore preoccupante per poi passare a bagnare il suo collo ed il suo petto. Mentre era intento a riempirla di attenzioni arrivò Emilia con i suoi vestiti - "Padre.." - lo avvisò del suo arrivo - "Mauricio mi ha detto che.." - ma si fermò non appena la vide in quelle condizioni con suo padre intento a farla stare meglio, Raimundo guardò con la coda dell'occhio Emilia per poi tornare ad occuparsi di Francisca bagnandole la fronte e le tempie - "Non avete intenzione di rivolgermi la parola?"

"Perché dovrei?"

"Perché sono vostra figlia.." - gli rispose con ovvietà - "E anche colei che ha fatto in modo che Francisca muoia!" - le urlò sussurrando - "Non potete incolparmi di questo!"

"Ah no? Chi ha collaborato con quel maledetto per mesi, eh? Di certo non io e nemmeno lei!"

"Padre.." - cercò di giustificarsi Emilia - "Non dire niente e sappi che se lei non sopravviverà non ti rivolgerò la parola a vita!" - prese la mano di Francisca e le diede un bacio facendo finta che sua figlia non ci fosse - "Va un po' meglio piccola mia?" - bagnò di nuovo la pezza e ripeté l'operazione. Emilia non aggiunse altro, lasciò la valigia di suo padre e se ne andò. Raimundo passò i giorni successivi a leggerle poesie, le lettere che si erano scritti e a ricordarle le loro avventure...

Quattro giorni dopo...

"Lucas come la vedete?" - gli chiese Raimundo - "Peggio se è possibile.. Deve aver perso almeno un paio di chili..."

"Ho provato a farle bere qualcosa, a bagnarle le labbra con acqua e zucchero ma niente, non reagisce..."

"Non credo resisterà ancora a lungo..." - Raimundo, ormai debole per la stanchezza e per il non mangiare, si avvicinò a lei dolcemente come non aveva smesso di fare mai e si sdraiò per contemplarla meglio - "Sei una furbetta" - le assicurò sfiorandole il naso con un dito - "riesci sempre ad avere tutte le mie attenzioni" - le sorrise e la baciò delicatamente sulle labbra - "Francisca!" - disse sentendo le sue labbra muoversi debolmente durante il bacio - "Lucas venite, si è mossa!"

"È impossibile..."

"Vi assicuro di no, guardatela!" - entrambi la fissarono in silenzio vedendola girare la testa - "Ti amo" - fu la prima cosa che le sue labbra disegnarono nell'aria - "Vita mia" - la abbracciò lui piangendo dalla gioia - "sapevo che ti saresti ripresa" - le diede un altro bacio e le disse - "ti amo tanto anch'io!" - lei aprì gli occhi con fatica e gli regalò un tenero sorriso che fu il primo di moltissimi altri.

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