Erano mesi che Raimundo e Francisca non stavano più insieme, lui nutriva un profondo odio nei suoi confronti, dovuto al grande amore che si professavano e che lei aveva rovinato. Con la morte di Bosco, lei si era presa Beltrán per crescerlo sotto alla sua protezione, tutto il paese era contrario ma la legge era dalla sua parte, Raimundo non poteva far crescere quel bambino con lei, non poteva permetterglielo. Era sicuro che gli avrebbe fatto del male come con tutte le persone che le si erano avvicinate quindi prese la decisione di andare a casa sua per convincerla, e, se fosse stato necessario era pronto ad ucciderla!
Francisca era felice di avere con sé Beltrán, era l'unico pezzettino rimasto della sua famiglia, l'unico che le volesse bene, l'unico che non la vedeva come la persona più cattiva del mondo, l'unico che cercava la sua compagnia. C'è da dire però, che allo stesso tempo, era tormentata dai sensi di colpa per non rispettare la richiesta finale di Bosco di far crescere suo figlio con Aurora.
"È permesso signora? Guardate chi è venuto a trovarci!" - disse Fe sulla porta dello studio con Beltrán aggrappato alla sua mano che camminava da solo - "Amore!" - un sorriso risplendette sul suo volto e il piccolo lo ricambiò, Francisca si alzò dalla sedia e si avvicinò al suo bisnipote che lentamente camminò verso di lei.
"Vuoi venire in braccio?" - gli chiese lei inginocchiata a terra alla sua altezza, Beltrán annuì e lei lo prese riempiendogli il viso di tenero baci e facendogli il solletico - "Grazie Fe, puoi ritirarti" - la domestica uscì e li lasciò insieme a giocare.
Raimundo camminò fino all'entrata della Villa ma la vide molto sorvegliata, quindi decise di entrare dai passaggi segreti, d'altronde vivere con lei per molti mesi lo aveva portato a conoscere ogni centimetro di quella casa. Aggirò tutti i terreni e si ritrovò davanti alla caverna sul monte dove c'era l'entrata. Con un po' di fatica riuscì a farsi strada per i cunicoli fino allo studio di Francisca dove sentì che non era sola ed attese.
"Diventerai un principe da grande! Hai visto Fe che portamento ha?"
"Sì donna Francisca, il signorino Beltrán lo ha ereditato sicuramente da suo padre"
"Lo credo anch'io" - affermò sorridendo - "Ora prendilo con te, devo sistemare alcune pratiche urgenti quindi che nessuno mi disturbi"
"Come desiderate, con permesso" - Raimundo sentì le porte chiudersi ed entrò nello studio.
"Chi è?" - Chiese Francisca preoccupata sentendo dei rumori provenire dal passaggio segreto - "Chi c'è lì?" - d'improvviso vide spuntare Raimundo che la stava guardando in modo torvo - "Che diavolo ci fai qui? Con che sfacciataggine ti coli in casa mia in questo modo?" - gli chiese lei sottovoce ma con aria preoccupata - "Entro da qui perché è l'unico modo per arrivare a te, Francisca..." - le rispose lui quasi sussurrando, in un modo molto sensuale che la spiazzò. I suoi occhi le dicevano che era arrabbiato e anche le parole ma non il modo come le pronunciava. Per alcuni secondi si instaurò un silenzio che Raimundo ruppe attaccandola ancora - "Devi avere la coscienza molto agitata se ti riempi la casa con così tante guardie..."
"È per evitare che mi si avvicinino persone indesiderate come te" - non sapeva come agire ma per sicurezza si difese.
"Come vedi non ti è servito a niente..." - questo tono sensuale la stava davvero mettendo in confusione ma si difese ancora capendo che intenzioni aveva - "Se vieni anche tu per chiedermi che dia Beltrán ad Aurora, stai fresco!" - ora anche la sua coscienza le metteva confusione urlandole di dargli quel bambino. Lui la provocò ancora - "Sai bene che era il desiderio di Bosco"
"Non ci sono prove, quindi puoi già andartene da dove sei venuto! Perché non pensò lasciare che la figlia della levatrice metta una mano sopra mio nipote"
"Non ci sono negoziazioni possibili Francisca?" - chiese sempre con quel tono tremendamente turbante per lei ed avvicinandosi - "Certo che no! La legge è dalla mia parte ed io sono l'unica che può dargli un futuro"
"Un futuro pieno di rancore ed odio"
"Un futuro degno, per onorare il sangue che scorre nelle sue vene!" - Raimundo si perse nei suoi pensieri e li espresse a voce alta - "Avevamo ragione io ed Aurora quando dicevamo che la unica soluzione sarebbe che morissi..." - Francisca lo guardò impaurita, attonita e lui continuò - "Così Beltrán crescerebbe felice, lontano dalla tua nefasta influenza" - dicendo questo si avvicinò sempre più - "Sei venuto ad uccidermi?!" - si avvicinò ancora mentre lei indietreggiò fin quando toccò con le gambe il tavolino, non aveva più scampo.
Raimundo continuava a guardarla con odio ma per una frazione di secondo spostò il suo sguardo sulle sue labbra - "Vorrei ucciderla, però quelle labbra, quelle maledette labbra..." - pensò lui prima di ridurre ancora la distanza tra loro. Francisca aveva una respirazione molto agitata, il petto le si alzava e abbassava velocemente. Era in preda al panico. In altre occasioni si sarebbe trovata a suo agio ma dopo aver sentito che la voleva uccidere, che proprio lui la voleva uccidere, era più agitata che mai - "Raimundo per favore..." - lo supplicò lei vedendolo avanzare ancora - "Cosa vuoi fare? Ti prego..." - quelle labbra non gli davano tregua, era ipnotizzato dal loro movimento quando pronunciava le p e le m e poi la sua respirazione accelerata... Furono queste cose che lo distolsero completamente dal suo proposito iniziale e lo portarono a baciarla con passione lasciandola completamente esterrefatta.
Dopo qualche secondo la lasciò respirare ma la tenne stretta dalla vita e a fatica le chiese - "Da quando non rispondi ai miei baci?""Non capisco Raimundo..."
"Cosa non capisci?" - le chiese baciandole il collo - "Che mi fai impazzire? Che ti amo alla follia? Cosa?" - lei chiuse gli occhi per qualche secondo per recuperare le forze e gli rispose - "Sei venuto qui con l'obiettivo di uccidermi e ora mi stai baciando e mi dici che mi ami..."
"Si..." - le rispose lui continuando a torturarla con piccoli baci - "Vuoi approfittarti di me per poi uccidermi?" - gli chiese sconvolta, lui si fermò e la guardò negli occhi - "No. Voglio stare con te, non riesco a starti lontano, mi sento l'uomo più infelice sulla faccia della terra ed il più codardo per non aver voluto ascoltare le tue spiegazioni per poi venire qui per ucciderti senza nessun diritto... Io ti amo, ti amerò per sempre e non riesco a vivere un altro secondo in più senza di te" - tanta era la tensione accumulata che Francisca non poté evitare di piangere e baciarlo prendendo il suo volto tra le mani. Finalmente insieme, Raimundo la condusse sul piccolo divano dietro di lei facendola sdraiare, si stese anche lui e la baciò ad oltranza fino a che quei baci non soccombettero alla loro passione e si trasformarono in qualcosa di più anelato. Alla fine di questa dimostrazione d'amore, Francisca tenne a lungo la testa di Raimundo appoggiata sul suo petto, gli accarezzava i capelli mentre lui le accarezzava la schiena dolcemente.
"Ti amo amore mio" - gli disse spostandogli un ciuffo di capelli dalla fronte - "Anche io" - le rispose lui molto rilassato.
"Credo che sia meglio che tu vada" - continuò lei sempre accarezzandolo - "non vorrei che tutti pensassero che la "perfida Montenegro" si sia disfatta di te uccidendoti"
"Mmm" - la baciò lui con nessuna intenzione di andarsene - "Sto così bene qui..."
"Anche io, ma purtroppo non puoi rimanere, se Eulalia ci scopre in queste condizioni è la fine"
"E va bene... Ma non finirà qui, tornerò!" - disse lui fingendosi arrabbiato ed iniziando a rivestirsi - "Ed io sarò qui ad aspettarti, come sempre..." - gli sorrise, si diedero un ultimo bacio e lui sparì di nuovo nell'oscurità di quel passaggio segreto.
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Pasión Prohibida
Roman d'amourQuest'opera raccoglie tante piccole storie su Francisca Montenegro e Raimundo Ulloa. Saranno per la maggior parte finali alternativi di scene andate in onda. È possibile che alcune di queste contengano scene di passione.