Exilio - 4

1.5K 42 12
                                    

Raimundo si fece coraggio e bussò alla porta, Francisca si guardò allo specchio per controllare di essere perfettamente in ordine e, con un gesto deciso, aprì la porta.
Rimasero per un secondo a fissarsi con il cuore che batteva velocissimo ed un sorriso stampato sul volto poi lei gli si gettò in braccio e lo baciò con passione. Sempre continuando a bacarsi lei lo tirò in casa e chiuse la porta poi si separò un secondo per prendere fiato - "Non sai quando mi sei mancato amore mio"

"E tu a me Francisca" - disse tornando a darle mille baci sulle labbra, sulle quali si era formato un grande sorriso. Appoggiati i cioccolatini sul tavolino all'ingresso, la strinse forte a sé tenendola per la vita e le regalò ancora tantissimi baci, non poteva immaginare niente di più bello di poterla tenere di nuovo così vicina. Senza riuscire a separarsi un attimo, Francisca lo condusse fino in camera da letto dove apprezzarono di nuovo la mutua vicinanza. Lei lo guardava negli occhi incantata rubandogli baci di tanto in tanto; lui era in adorazione della sua vellutata e candida pelle della quale si era privato per anni ma che non aveva mai smesso di sognare. Così, tra un bacio e una carezza, trascorsero la mattinata. Uno vicino all'altra, abbracciati, si decisero ad intraprendere una conversazione verbale - "Sarei impazzito se non fossi arrivata"

"Ti avevo fatto una promessa ed io le mantengo, mi ci è voluto un po' perché ho dovuto convincere gli altri di aver avuto una casa in eredità a Malaga quando invece ne stavo comprando qui"

"Sei tremenda!" - disse sorridendole e baciandola velocemente - "Raccontami di te, ti trovi bene?" - gli accarezzò il petto aspettando una risposta che non tardò ad arrivare - "Sì.. L'isola è accogliente e anche gli abitanti, faccio passeggiate, scrivo... Sto bene"

"Non mentirmi!"

"Non ti sto mentendo!"

"Sì invece! Mi basta guardarti negli occhi per vedere che sei triste" - la guardò e disegnando piccoli cerchi sulla sua guancia le rispose - "Hai ragione.. Mi manca la mia famiglia, don Anselmo, tutti i paesani... Non è la stessa cosa vivere qui. È vero che si sta bene ma non c'è quella sensazione di sentirsi a casa. Però in questo momento lo sono" - le sorrise e la baciò dolcemente.

"A proposito di casa, dove vivi?"

"Non molto distante da qui, mi ospita una vedova molto gentile" - Francisca lo fulminò con lo sguardo separandosi da lui ma Raimundo l'afferrò e, bloccandola col suo corpo, all'orecchio le disse - "Ha ottant'anni, non sarai mica gelosa di lei?" - girò la testa per non guardarlo fingendosi offesa ma ottenne soltanto tanti baci sul collo che la fecero ridere e tornare a voltarsi verso di lui.

"Rai..." - disse lei dopo qualche minuto con voce da bambina - "Ho fame..."

"Anche io" - le rispose sorridendole ed intrecciando le loro mani - "Però non ho voglia di alzarmi a cucinare..."

"Io lo farei ma non conosco la casa, anche se..."

"Anche se?" - chiese lei incuriosita - "Anche se so cosa farebbe al caso nostro, tu non ti muovere da qui" - la minacciò cercando di rimanere serio ma fallendo completamente vedendo come lei si divertiva a tirare il lenzuolo verso di lei per lasciarlo nudo. Riuscito a scappare da quella trappola tornò nell'ingresso per prender la scatola di cioccolatini.

"Che cos'ho dietro la schiena?" - le chiese comparendo sulla porta, lei si stese di lato appoggiandosi sul gomito e lo guardò divertita mordendosi il labbro - "Mmm... Non so"

"Chiudi gli occhi allora" - lei li chiuse e ne riaprì uno - "Ho detto chiusi! Guarda che ti lascio senza magiare" - la minacciò avvicinandosi. Lasciò la scatola sul letto e si stese vicino a lei dandole un lento bacio per poi prendere un cioccolatino di cioccolato bianco e portarglielo alla bocca. Lei l'aprì e lui lo fece passare delicatamente sulle sue labbra prima di lasciarglielo mangiare.

"Cioccolato bianco... Meraviglioso amore mio!"

"Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto, te l'ho portato per questo"

"Mi conosci così bene, grazie"

"Di niente tesoro" - le diede un altro bacio e poi le chiese - "Ma ne lascerai uno anche a me, non è vero?"

"Vediamo" - prese tempo lei facendo scendere la sua mano sul suo ventre e facendogli il solletico - "Solo se mi ripeti che mi ami"

"Ti amo, ti amo, ti amo cucciola mia"

"Anche io" - lo baciò ancora - "Sei buonissima, sai di cioccolato".
Si coccolarono imboccandosi a vicenda e rubandosi i cioccolatini, a volte con lunghe battaglie che finivano in una pioggia di baci.

Pasión ProhibidaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora