Libres

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L'arrivo di Saúl e Prudencio alla Villa aveva portato molta gioia ma anche l'impossibilità, per Francisca e Raimundo, di scambiarsi tenerezze ad ogni ora e in qualsiasi posto della casa. Alla sera potevano stare insieme ma a volte solo pochi minuti prima di addormentarsi. Raimundo in quei giorni non faceva altro che lavorare costantemente al progetto di Tristán. Entrambi erano completamente assorbiti dai due ragazzi, lui ad aiutarli con la tenuta, lei a tranquillizzarli per l'incendio. Francisca aveva sfoderato tutte le sue armi di persuasione ed era riuscita a calmare Prudencio e Raimundo era orgoglioso di lei. Il fatto che lei avesse addirittura proposto di pagare il funerale per la bambina era un altro motivo di orgoglio e una riprova di aver fatto la scelta giusta innamorandosi di lei. Ogni volta che la guardava non poteva evitare che i suoi occhi brillassero dalla gioia e voleva trovare un momento per dirglielo, per farle capire quanto fosse fiero di lei.

Qualche giorno dopo pranzarono tutti insieme, com'era loro abitudine, poi i ragazzi li avvertirono della loro assenza nel pomeriggio per poter andare alla Puebla e comprare del materiale per la tenuta.

Francisca si alzò da tavola per andare in camera sua a rinfrescarsi e poco dopo Raimundo la seguì con la scusa di riposarsi un po' prima di riprendere il lavoro.

Francisca indossava una camicetta nera che nella parte superiore e nelle maniche era formata da un sottile strato di tulle con piccoli decori floreali in velluto nero. Le piaceva molto e sapeva che era lo stesso per Raimundo, per questo la metteva spesso.

Arrivata in camera si tolse orecchini, bracciale e collana per potersi passare un piccolo fazzoletto imbevuto di acqua fresca su tutto il viso e il collo. Il caldo di quei giorni la stava facendo soffocare.

Raimundo entrò nella stanza e vide quei movimenti che ai suoi occhi risultavano tremendamente sensuali. Si avvicinò lentamente a lei e la abbracciò da dietro - "C'è qualcosa che posso fare per te?"

"Slacciarmi i primi bottoni della camicetta, sto per svenire dal caldo" - lui la aiutò con piacere ma quando incontrò la mano di Francisca che passava sulle spalle con il fazzoletto umido glielo prese di mano per continuare lui.

"Non credo che questo piccolo pezzo di stoffa possa aiutarti a recuperare la giusta temperatura"

"Ah no? E cosa proponi?" - chiese a fatica sentendo come tante piccole gocce d'acqua stavano passando dalle sue spalle alla sua schiena. Raimundo sorrise vedendo come anche solo quel piccolo gesto la faceva sospirare - "Potresti liberarti da tutti questi vestiti e rimanere completamente nuda" - le sussurrò all'orecchio - "Poi aprendo le finestre e facendo entrare questo leggero venticello dovresti sentirti benissimo" - continuò dirigendosi alla finestra per aprirla. Francisca andò verso di lui e Raimundo si spostò di modo che lei potesse godersi quella debole arietta ed il panorama che si scorgeva dalla finestra.

"Non è male come idea" - rispose lei qualche minuto dopo girandosi verso di lui e rimanendo appoggiata con la schiena al muro - "È solo che non riesco a spogliarmi da sola..." - disse fingendosi rattristata da ciò - "Ma ci sono qua io per risolvere questo problema!" - le rispose facendola voltare per continuare a sbottonarle la camicetta.

Si appellò a tutte le sue forze per non riempirle di baci la schiena man mano che questa rimaneva scoperta.

Si strinse a lei passandole le mani sui fianchi con la scusa di non trovare la cerniera della sua gonna.

Le tolse il reggiseno accarezzando tutta la pelle che questo copriva in precedenza con la scusa di toglierglielo nel modo più delicato possibile.

Fece scorrere le sue dita lungo i fianchi di lei e nello scendere queste trovarono le sue mutande e gliele sfilarono.

Delicatamente le slacciò i cinturini delle scarpe e poi le porse la mano perché lei potesse scendere da quei tacchi senza farsi male.

Pasión ProhibidaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora