"Francisca non puoi uscire!"
"Raimundo non ne posso più di rimanere rinchiusa qui! Voglio uscire, voglio riprendermi la mia vita"
"Lo farai, amore mio, ma con il tempo"
"È quello che continui a ripetermi da mesi ormai!"
"Cosa ti costa aspettare ancora un paio di settimane? Sei ancora debole"
"Ho le forze sufficienti per far fronte a tutti, a Fernando per primo. Me la pagherà" - promise ma subito dopo si sentì mancare e Raimundo la sorresse - "Lo vedi? Ti devi riposare..." - Francisca alzò gli occhi al cielo; odiava dover dar ragione a suo marito... - "Sdraiati qui con me" - le chiese facendola appoggiare al suo petto - "riposa e recupera le forze, presto tornerai ad essere la Francisca Montenegro di sempre, capace di far tremare anche i più coraggiosi con un solo sguardo"
"Così mi preoccupi, Raimundo, da quando ti piace quella parte del mio carattere?"
"Da sempre" - ammise ridendo - "in fondo mi fa piacere avere al mio fianco una donna forte che non ha paura di niente e nessuno" - lei gli sorrise e chiuse gli occhi per riposarsi.
Un paio di giorni più tardi Francisca riprese l'argomento quando lui andò a trovarla di nascosto come ogni giorno - "Mi sembra di soffocare qua sotto!"
"E va bene" - cedette, era inutile continuare a trattenerla. Sul viso di lei si dipinse un bellissimo sorriso - "ma promettimi che starai lo stesso a riposo!"
"Ma certo!" - gli rispose convinta e questo non lo tranquillizzò.
"Come pensi di far sapere a tutti del tuo ritorno?"
"In modo plateale"
"Cosa vuoi dire?"
"Riunisci tutto il personale e tutti gli abitanti de La Villa fuori dallo studio, al resto ci penserò io"
"Francisca..."
"È il mio ritorno, lascia che sia io a decidere cosa fare, fidati di me"
"D'accordo" - accettò lasciandole un bacio sulla guancia - "Per quando vuoi che raduni tutti quanti?"
"Per domani pomeriggio alle cinque, mi devo preparare"
"Cosa ti devo portare?"
"Trucchi, scarpe, gioielli e soprattutto il mio completo nero, quello con la spilla dorata a forma di piuma, ed il sottogiacca abbinato. Mi raccomando non farti vedere da nessuno, nemmeno le domestiche si devono accorgere dei tuoi movimenti, fatti aiutare da Mauricio"
"Non sarà facile"
"Fa' in modo che lo sia! Tutto deve essere perfetto"
"Va bene tesoro"
"Ah! Da' ordini di sistemare la nostra camera da letto come piace a me, immagino che in mia assenza avranno fatto a modo loro..."
"Non ti sfugge proprio niente" - osservò - "Ormai dovresti saperlo..."
"Hai ragione ma la verità è che ogni volta riesci sempre a sorprendermi" - Francisca gli sorrise vittoriosa e tornò a pensare all'organizzazione del suo ritorno.
Il giorno dopo...
Come da sua richiesta quel giorno non era andato a trovarla ma aveva mandato Mauricio a portarle i vestiti.
Alle cinque in punto tutte le persone che abitualmente lavoravano o vivevano a La Villa si presentarono in salone. Fernando non era per niente felice di trovarsi lì e non aveva idea del motivo per il quale erano stati riuniti. Raimundo camminava avanti e indietro con impazienza, senza l'arrivo di Mauricio non poteva iniziare ed ormai erano già passati dieci minuti dall'orario stabilito... Che lei non stesse bene? L'agitazione lo consumava...
Nel frattempo nei sotterranei il capomastro stava aiutando Francisca a prepararsi - "Siete sicura di quello che state facendo?"
"Assolutamente sì, mio fedele Mauricio" - gli rispose guardandolo con gli occhi che le brillavano - "è venuto il momento"
"Ma siete ancora debole"
"Azzardati a dire di nuovo che la tua signora è debole e verrai immediatamente licenziato" - gli disse con tono autoritario ma facendo trapelare un sorriso, lui lo ricambiò e abbassò la testa per farle capire che era ai suoi ordini.
"Che ore sono?" - gli chiese - "Le cinque e venti, credete se ne siano già andati?"
"Devono solo provarci! Va' e avvisa mio marito che sono pronta"
"Come desiderate" - le rispose.
Quando Raimundo lo vide uscire sospirò sollevato - "Finalmente ti fai vedere, capomastro" - lo accolse Fernando - "stavamo tutti aspettando te..." - gli fece notare - "Cosa facevi nello studio?"
"Questo non è affar tuo, Fernando" - gli rispose Raimundo prendendo la parola - "ora che ci siamo tutti è venuto il momento di svelarvi il motivo di questa riunione"
"È successo qualcosa don Raimundo?" - gli chiese preoccupato Prudencio - "Qualcosa è successo" - concordò con lui - "È successo che da oggi Fernando non sarà più al comando della Villa"
"E chi lo dice?" - chiese con un sorriso di superiorità, sapeva che non c'era nessuno che poteva togliergli il potere che gli era stato dato pochi mesi prima, o meglio, avrebbe potuto farlo solo la Montenegro ma lei era morta quindi era molto tranquillo e sicuro di sé - "Lo dico io" - disse con tono autoritario Francisca aprendo le porte dello studio.
A tutti i presenti si gelò il sangue, a Fernando per primo, lei era morta. Non poteva essere viva!
Impiegarono alcuni secondi a voltarsi verso la fonte di quelle parole, quando lo fecero lei li guardò tutti quanti con superiorità ed un sorriso vittorioso.
Raimundo la osservò in lontananza, era esattamente di fronte a lei ma dalla parte opposta della stanza, c'era un corridoio di persone a separarli. Vedendola vestita e truccata come sempre gli fu subito chiaro che non era più la sua piccola indifesa ma era tornata ad essere la temibile Francisca Montenegro.
A passo sicuro ma lento lei percorse quel corridoio come se fosse una passerella e pian piano vide una crescente espressione di terrore materializzarsi sul volto dei presenti. Alcune domestiche si sentirono mancare, avevano assistito all'apertura del coperchio della bara e l'avevano vista morta.
In quel momento non erano loro il suo interesse primario ma dentro di sé sorrise, era proprio quello che aveva sperato accadesse.
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Pasión Prohibida
RomanceQuest'opera raccoglie tante piccole storie su Francisca Montenegro e Raimundo Ulloa. Saranno per la maggior parte finali alternativi di scene andate in onda. È possibile che alcune di queste contengano scene di passione.