Dopo il solito viaggio faticoso, riuscì finalmente ad arrivare a Puente Viejo, adorava il paesaggio e doveva ammettere che le era mancato anche se a Nuevo Horizonte c'era un meraviglioso mare con altrettanto belle spiagge.
"Ben tornata signora, com'è andato il viaggio?" - l'accolse Mauricio porgendole la mano per aiutarla a scendere dalla macchina - "È stato stancante ma è andato tutto bene, ora voglio solo andare in camera mia a riposarmi"
"Certo signora, lasciate che vi accompagni"
"Bosco!" - lo chiamò Francisca vedendolo venire di corsa verso di lei - "Signora!" - disse abbracciandola forte - "Mi siete mancata!"
"Anche tu mi sei mancato figliolo, come stai?"
"Bene e voi? È bella la casa?"
"Molto, ma ti racconterò tutto più tardi ora voglio solo riposarmi" - entrò in casa e si diresse rapidamente nella sua stanza.
La prima cosa che fece il mattino seguente appena aprì gli occhi, fu guardare di fianco a lei per vedere se c'era Raimundo... Sì, non poteva nascondere il fatto che gli mancasse tantissimo, erano stati insieme solo due giorni ma erano stati così intensi da farle dimenticare qualsiasi altra cosa ed ora che era di nuovo sola, ed un mare li sperava, non poteva che essere triste. Lo aveva lasciato facendogli una promessa: l'avrebbe fatto tornare a casa; per questo motivo raccolse le forze necessarie per rinchiudersi nel suo studio e stressare il generale promettendogli favori fino a che questo non avesse ceduto; e così fu.
"E va bene signora Montenegro, concederò l'indulto a questo rivoltoso, ma solo perché ho grande stima di voi! Se succedesse qualcosa vi riterrei responsabile"
"Non vi preoccupate generale, non avrete più problemi con lui, ve lo posso assicurare. Grazie"
"Buona serata signora"
"Anche a voi" - appoggiò il telefono e finalmente poté respirare, era libero, ce l'aveva fatta!
"Signora è permesso?" - chiese Bosco dall'altra parte della porta - "Sì, entra pure"
"Vi disturbo?"
"No assolutamente"
"Vi vedo felice, dovete dirmi qualcosa?" - lei sorrise ed abbassò lo sguardo - "Avanti signora, non dirò niente, ve lo giuro!"
"Raimundo tra sei mesi potrà tornare a casa!"
"Cosa? Come avete fatto signora? Perché tanto so che siete stata voi!"
"Come mi conosci figliolo, abbracciami" - lui la strinse affettuosamente, era così contento di vederla sorridere di nuovo!
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Era arrivata la notte, finalmente la temperatura era un po' scesa grazie alla brezza marina, Raimundo era seduto davanti alla scrivania che dava sulla terrazza vista mare e, ispirato dal colore del cielo e dai profumi, iniziò a scrivere una poesia. Era l'unica cosa che non lo faceva piombare nella depressione, poteva ricordare Francisca dedicandole poesie senza star male. Prese la penna stilografica, la intinse nell'inchiostro ed iniziò a scrivere. E così passò tutte le sere dei due mesi successivi.
Una mattina camminava svogliatamente verso la piccola spiaggia dove mesi prima avevano passato qualche ora insieme quando vide una coppia giocare in acqua... I ricordi gli tornarono prepotentemente in mente e i suoi piedi lo portarono incoscientemente fino alla spiaggia dove si sedette in un angolo a pensare. Chiuse gli occhi e si trovò a sognare lei che gli accarezzava i capelli, il volto, che gli diceva - "Sono tornata amore mio, non mi saluti?" - a quel punto aprì gli occhi di scatto e la vide sorridente di fronte a lui - "Francisca!!"
"Finalmente ti sei svegliato! Credevo di doverti riempire di baci fino a domattina" - gli disse ridendo - "Non sto sognando vero? Sei qui!"
"Hai bisogno di altre conferme sul fatto che io sia qui in carne ed ossa?" - gli chiese sensualmente - "Ti credo ma ne approfitto lo stesso, mi sei mancata tanto!"
"Stupido..." - riuscì solo a dire tra le risate e i suoi baci.
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Entrarono in casa dopo aver fatto una lunga passeggiata sulla spiaggia - "Non hai idea di quanto tu mi sia mancata" - le ripeté per la centesima volta facendola appoggiare alla porta e lasciandola senza fiato con l'ennesimo bacio rubato - "E tu a me vita mia" - gli rispose riprendendo fiato - "eri sempre nei miei pensieri" - la prese in braccio portandola in camera e lei accennò una risata - "Perché ridi?"
"Per rassegnazione" - Raimundo la guardò con la fronte corrucciata e lei continuò - "perché so che non mi lascerai tranquilla fino a che non avremmo fatto l'amore..."
"Io credevo che.. che ti piacesse.. che non lo facessi perché costretta da me.. Io non.."
"Ed è così" - gli disse dolcemente voltandosi verso di lui - "io amo fare l'amore con te"
"E allora cosa ti succede oggi? Cos'ho fatto?"
"Il problema non sei tu, sono io, ma credimi che è una cosa da niente; sono solo molto stanca, ho fatto un viaggio lungo e non ho le forze per assecondarti; per oggi..."
"Io ti amo lo stesso" - le disse baciandole la guancia - "E io di più" - gli prese il volto tra le mani e lo baciò; Raimundo fece per alzarsi ed andarsene ma lei lo trattenne prendendogli la mano - "Ho detto che sono stanca, non che non desideri le tue attenzioni" - lui le sorrise ed iniziò ad accarezzarle i capelli, lei chiuse gli occhi e si addormentò tra le sue braccia con lui che la riempiva di baci e di carezze.
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Pasión Prohibida
RomanceQuest'opera raccoglie tante piccole storie su Francisca Montenegro e Raimundo Ulloa. Saranno per la maggior parte finali alternativi di scene andate in onda. È possibile che alcune di queste contengano scene di passione.