Quest'opera raccoglie tante piccole storie su Francisca Montenegro e Raimundo Ulloa. Saranno per la maggior parte finali alternativi di scene andate in onda.
È possibile che alcune di queste contengano scene di passione.
"Hai dormito bene?" - le chiese lui il mattino dopo baciandole il collo, lei si voltò verso di lui e si nascose tra le sue braccia accarezzandogli leggermente il petto - "Da favola" - gli rispose in modo quasi impercettibile - "erano mesi che non riuscivo a dormire, mi mancavano le tue braccia" - lo abbracciò forte e nascose la sua faccia nell'incavo della spalla di Raimundo. Vedendola ancora stanca si limitò a cullarla ed accarezzarla fino a che lei non gli disse - "Ti devo dire una cosa"
"Dimmi" - a quel punto lo guardò con uno splendido sorriso e passò le sue dita tra i peli del petto di lui - "Tra quattro mesi puoi tornare a casa!"
"Cosa?" - chiese stupito - "Sei riuscita ad ottenere l'indulto?"
"Sì!!" - gli rispose felice - "Non è stato semplicissimo ma ce l'ho fatta. Avrei fatto l'impossibile per farti tornare a casa"
"Non sai quanto mi renda felice questa cosa! Grazie amore mio, grazie infinite!" - le diede un bacio lungo e quando si staccò da quelle labbra si stese a pancia in su sul letto a pensare mentre lei rise di felicità - "Ti lascio qui a metabolizzare la notizia, nel frattempo vado a farmi un bagno" - gli diede un bacio e si alzò. Raimundo ancora non riusciva a crederci, solo pochi mesi e avrebbe potuto rivedere il paese dove era nato, la sua terra, i suoi parenti, i suoi amici, tutto e tutti; e grazie a chi? All'unico è grande amore della sua vita. Lei poteva avere molti difetti ma nessuno di questi gli impediva di amarla tanto come l'amava ora. Accarezzò la parte di letto di fianco a lui e la annuso; sapeva di lei. Voleva ringraziarla, voleva dimostrarle il suo amore, voleva urlarle che gli era mancata e voleva farlo nel migliore dei modi. Si tolse la camicia che aveva addosso rimanendo solo con i pantaloni, aprì le tende per far entrare i raggi del sole nella stanza e la aspettò - "Raimundo stavo pensando che oggi potemmo..." - disse lei uscendo dal bagno in accappatoio e asciugandosi i capelli con l'asciugamano quando si vide immediatamente messa a tacere da un bacio improvviso e passionale di lui che, afferrandola per la cintura, l'aveva stretta a sé - "Non posso vivere senza di te, grazie per essere il mio angelo"
"Tu sei la mia vita, farei qualunque cosa per te" - fu l'unica cosa che lei gli rispose prima che lui la prendesse in braccio e la stendesse sul letto allentando la cintura dell'accappatoio per poter adorare di nuovo il suo corpo. Accarezzò le sue gambe fino ad arrivare alla sua schiena e salì ancora fino ad arrivare alla sua bocca e baciarla con passione e allo stesso tempo con infinita tenerezza - "ti amo" - le sussurrò all'orecchio - "ti amo anch'io" - gli assicurò lei passandogli le dita sulla schiena fino ad arrivare ai pantaloni e toglierglieli lasciando pieno sfogo al loro amore.
"Raimundo!" - esclamò lei quando raggiunsero il massimo del piacere, lui la strinse forte e riaprì lentamente gli occhi per vederla riprendere fiato. L'aiutò a recuperare la respirazione normale accarezzandole la pancia e salendo fino alle braccia, lei aprì gli occhi e gli sorrise, cosa che lo portò a riempirle il volto di piccoli baci. Dopo tutte queste attenzioni lei si riaddormentò, lui però ora doveva andarsene, era molto che non tornava dalla vedova e sapeva che sarebbe stata in pensiero per lui. Non aveva il coraggio di svegliare Francisca, era così bella tutta nuda e coperta solo da un lenzuolo... Decise allora di scriverle un biglietto:
Amore mio, ti guardo mentre dormi e sei più bella di una dea. Vorrei restare di più ma devo proprio andare, vediamoci oggi pomeriggio in via Esmeralda, so che mi riconoscerai. Ti amo, tuo per sempre, R.
Dove avrebbe potuto metterlo? Vide la bottiglia di vino rosso sul tavolo e non ebbe dubbi. Versò il contenuto in un bicchiere a coppa, lavò la bottiglia ed inserì il biglietto. Facendo il meno rumore possibile riempì di nuovo la vasca di acqua e lasciò lì la bottiglia ed il bicchiere... Quando Francisca si svegliò allungò le braccia per cercare Raimundo ma sentendo solo le fredde lenzuola aprì gli occhi e vide che non era con lei; girò tutta casa ma non trovando tracce di dove potesse essere si rassegnò e tornò a lavarsi. Vide la bottiglia e curiosa si avvicinò rimettendosi in acqua, aprì il biglietto e, degustando il vino, lesse.
"Prima o poi imparerò ad abituarmi a questo suo modo di scrivermi e lasciarmi senza parole..." - esclamò sorridendo prima di bere un altro sorso.
Subito dopo aver mangiato si mise un vestito a fiori ed il suo solito velo per ripararsi dal sole, prese l'ombrello in pizzo bianco vicino alla porta e si incamminò per le strade di Nuevo Horizonte.
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Arrivata a destinazione vide un uomo appoggiato ad un angolo di un palazzo, tutto vestito di bianco e non ebbe dubbi, si avvicinò lentamente e quando fu ad un passo da lui gli disse - "Credo tu mi debba almeno un bacio visto come te ne sei andato stamattina" - lui si tolse il cappello, le sorrise e le diede un bacio sulle labbra - "Soddisfatta?"
"Credo tu possa fare di meglio ma questo lo constaterò più tardi." - si avvicinò al suo orecchio e aggiunse - "Grazie per la sorpresa di stamattina..." - lui le sorrise e le chiese in modo cavalleresco - "Mi permettete di accompagnarvi in una passeggiata?"
"Mi offenderei se non lo faceste" - le porse il braccio e lei non dubitò un istante a dargli il suo; così si avviarono insieme.
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Arrivati in una piccola foresta decisero di riposarsi un po' e aspettare che calasse il sole per tornare a casa, erano andati in giro nelle ore più calde. Al tramonto, appena prima di ripartire, lei lo fermò appoggiandogli una mano sul petto - "Rimani con me, solo stanotte, saremo noi due con tutto il tempo del mondo per amarci, senza alcuna fretta ma solo con il piacere di sentirci, non posso pensare di dover già ripartire..."
"Non mi tentare..." - le rispose guardando la sua mano che sembrava gli stesse bruciando il petto, lei allora ne approfittò; si sedette sulle sue gambe e lo baciò, lui le accarezzò le cosce e le baciò il collo scendendo sempre più - "Lo sai che non dovresti giocare così con me"
"Sì, ma mi piace troppo"
"È il troppo che mi preoccupa..." - le disse guardandola negli occhi - "E fa bene a preoccuparti" - gli rispose guardandolo in modo malizioso - "No Francisca!" - la avvertì capendo le sue intenzioni da quello sguardo - "Non avrai il coraggio di farlo"
"Mi conosci poco se pensi questo di me" - gli rispose alzandosi e correndo via - "Guarda che ti prendo Francisca Montenegro! E poi non scapperai così facilmente!"