Melanie
- Arrivati a sera.
«Melanie stai proprio bene vestita così» dice Josephine non appena esco di macchina.
«Grazie», le rivolgo un piccolo sorriso e proseguo dietro Collin.
È sempre così gentile con me, mi riempie di complimenti e la adoro per questo. Ci sono tante cose che adoro di lei, ma tantissime altre che detesto.
«Se Finn questa sera ti guarda con aria da stupratore lo ammazzo» ringhia Collin.
«Come sei scemo!», gli tiro una pacca sulla spalla e lo prendo per mano.
Lui ride e mi lascia un bacio sulla tempia.
Mio padre nel mentre suona al campanello e ad aprire è Jason.
Per ringraziare la famiglia della signora Lewis per l'invito, gli abbiamo portato un ottimo vino da sorseggiare durante la cena.
I primi ad entrare in casa sono i miei genitori, poi Josephine che non rifiuta un bel bacio sulla guancia da Jason ed infine io insieme a Collin.
«Ciao» dico a Jason.
Lui chiude la porta alle mie spalle e mi ignora.
«Andate pure in cucina, noi arriviamo subito» afferma sempre lui prendendo per mano mia sorella.
Collin mi guarda mentre i due scompaiano dietro le scale a chiocciola che portano ai piani superiori di questa grandiosa villa.
«È tutto ok?» mi chiede.
Torno a prestargli attenzione e dico: «Sì, ma certo!».
«Bene», si fa strada avanti a me e segue i nostri genitori in cucina.
Non appena Finn mi vede, sorride e corre da me.
«Amore che bello vederti», mi abbraccia e mi lascia vari baci all'interno del collo.
«Come stai?» domanda staccandosi.
«Molto bene, tu?».
«Diciamo che le cose in tribunale si fanno sempre più intense ma per il resto bene» risponde.
So quanta strada ha fatto per diventare l'avvocato che è oggi. Ha 31 anni è riuscito a inseguire quel sogno che desiderava dall'età adolescenziale.
«Non mi saluti?» chiede Collin facendo il finto dispiaciuto.
«Vieni qui bello», i due si abbracciano e nel mentre vado a salutare la signora Lewis.
«Sei bellissima» sussurra al mio orecchio mentre mi abbraccia. La ringrazio e le accarezzo la schiena.
«Mio figlio ti sbava dietro con questo vestito» aggiunge senza specificare a quale dei due figli si riferisce.
Sorrido, non volendolo sapere, e vado verso mia madre.
«Come ti senti?» le chiedo.
«Sto bene tesoro, non preoccuparti», mi prende una mano e me l'accarezza.
So che mente e odio vederla così.
Pochi istanti dopo ci sediamo a tavola e iniziamo a parlare del più e del meno mentre la donna di servizio finisce di preparare il pranzo.
I miei raccontano alla signora Lewis e al figlio rimasto a tavola delle vacanze fatte quest'estate, mentre Finn ci spiega come sta andando il suo lavoro fino a adesso.
È stancante, dice, ma gli piace un sacco.
Infondo ha scelto la strada giusta per lui, quella che ama e che ha sempre amato.«Jason e Josephine dove sono andati?» chiede Leila notando il posto affianco a me e quello davanti a me vuoti.
Non rispondo e poso la testa sul piatto vuoto.
«Non saprei mamma, è da più di mezz'ora che sono via» confessa il figlio.
«Melanie perché non vai a controllare?» domanda mia madre indicando il piano superiore.
«Va bene, con permesso», mi alzo dalla sedia e mi dirigo al piano superiore.
Cerco di stare attenta mentre salgo le scale e una volta arrivata al secondo piano, mi avvio nella stanza di Jason. So per certo che sono qui.
Busso ma nessuno mi risponde.
Busso di nuovo e ancora niente.Conto fino a 10 e poi entro.
Subito mi ritrovo Jason a sedere sul letto. Sta guardando il cellulare e sembra tranquillo.
Quando nota la mia presenza, spegne il telefono e mi guarda.
«Ti serve qualcosa?» mi chiede.
«No, ero... sono venuta qui per dirti che la cena sarà servita tra pochi minuti, quindi sarebbe gradito da parte tua scendere e riunirti insieme a noi» rispondo correggendomi.
«Ma certo, arrivo subito» dice alzandosi per poi dirigersi verso lo specchio.
«Per caso hai visto mia sorella? Prima ho visto che è salita con te», lo guardo dallo specchio e lui scuote la testa.
«Come puoi vedere qui non c'è, prova da qualche altra parte» mi suggerisce.
Annuisco e mi avvio verso la porta.
Quando poso la mano sulla maniglia, i ricordi di stamani mi riaffiorano in mente.Non avrei dovuto nominargli il padre.
«Jason mi dispiace per stamani» dico girandomi nuovamente verso di lui.
Fa lo stesso e, in tono calmo, dice: «È tutto ok, sei perdonata».
La sua risposta mi sorprende.
«Davvero?».
«Sì».
«Non sei più arrabbiato?».
«No, mi è passato tutto stai tranquilla» mi rassicura.
Che strano!
«Bene, meglio così. Allora ti aspetto giù», lui annuisce e mentre mi rigiro vedo il reggiseno di mia sorella sotto il cuscino di Jason.
Ho un tuffo al cuore.
Faccio finta di nulla ed esco dalla stanza.
Che bastardo.
Ora capisco perché mi ha dileguato così velocemente dalla sua camera. Sicuramente lei si sarà nascosta da qualche parte, forse sotto il letto o in bagno.Dio che schifo! Solo loro possono fare sesso prima di cena e per giunta con i propri genitori in casa.
Io non lo farei mai, non ci riuscirei proprio.
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One night more
RomanceQuando Jason, venticinquenne di origine britanniche, torna nella casa di famiglia dopo un lungo tempo passato fuori città, la vita di Melanie si ritrova ad essere travolta un'ulteriore volta. Lui è incontentabile, maleducato e prepotente con lei. ...