Capitolo 69

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Jason

Batto ripetutamente il piede sul pavimento e nel mentre fisso il vuoto davanti a me.

Quando Alan torna in salotto e scende dalle scale, mi alzo in piedi e scuote la testa.

«Non c'è stato verso di farla alzare da quel letto. Vuole stare sola e l'unica cosa che desideri a dormire» confessa.

Sospiro e mi risiedo.

«Lo capisco».

Continuo a guardare avanti a me fin quando alle mie spalle non appare Harry.

«Ciao ragazzi», entra in casa da solo con due buste della spesa.

«Com'è andata a lavoro?» chiede Alan.

«Bene e pensate un po'... Ho fatto pure un po' di spesa» risponde lui indicando le buste.

«Incredibile ma vero» replica Alan.

Io me ne resto in silenzio e continuo ad ignorare entrambi.

«Benjamin stasera non cenerà con noi» confessa Harry.

«Non sarà l'unico» commenta l'altro.

«È successo qualcosa mentre ero stato via?» chiede alternando lo sguardo da me ad Alan.

«È successo che il tuo amico ha sporcato il nome di mia sorella per colpa di una cazzo di lista», Melanie appare alle sue spalle spaventandolo.

«Non te ne eri andata?» le chiedo.

«Starò qui fino a domani e adesso se permettete vado da mia sorella. Voglio convincerla a tornare a casa con me» risponde lei.

Subito scatto e mi alzo in piedi.

«Tu non farai proprio niente. È grande e vaccinata, sa badare a se stessa e se solo se ne fosse voluta andare davvero sarebbe andata via di già perciò azzardati ad aprire bocca e...», mi interrompe dicendo: «E che cosa?».

Rimango in silenzio e stringo i pugni lungo i fianchi.

«Lo vedi? Se solo un deficiente in cerca di guai. Fai il grosso ma sei più impotente di mio nonno» dichiara.

Capisco dopo il doppio senso ma la cosa non mi fa affatto ridere. Alan ridacchia ma Harry è serio quanto me.

«Josephine è meglio se torni in Hotel» le consiglia Alan.

«Prima vado da mia sorella» ci comunica e dopo si allontana. Dio quanto è odiosa.

Non so come ho fatto a scoparmela per così tanto tempo senza mandarla a fanculo.

«Quella quindi è la sorella maggiore?» domanda Harry.

«Sì» risponde l'altro.

Lui torna a guardarmi e prima ancora di dire qualcosa, mi avvicino lentamente.

«Perché non ti stupisce la questione tra me e Melanie?», lui stringe forte la mascella e sospira.

«Perché non mi interessa un cazzo né di te né di quella» confessa.

Onesto, ma c'è di più.

«Sicuro che è solo per questo?», mi avvicino ancora di più facendo sfiorare i nostri nasi.

«Se vuoi scaricare l'irritazione va bene amico, ma così mi stai infastidendo e lo sai che con me questa vicinanza non la tieni», mi spintona all'indietro e con fare divertito lo guardo.

«Tutti eravamo in casa quando Melanie e Alan hanno parlato ora che ci penso e tu hai ancora da farmela scontare per Denise» gli ricordo.

I suoi occhi vanno in fiamme.
Tra poco so che gli uscirà il fumo dalle orecchie.

«Jason smettila».

«Altrimenti?».

«Cosa stai cercando di fare? Vuoi che ammetti che sono stato io? Bene, lo faccio. Sì, è così. Ho chiamato io il tuo amico confessandogli che ti sei scopato Melanie» dichiara.

«Cosa?!!» esclama Alan.

«Harry l'hai fatto davvero...?», la voce di Melanie irrompe nella stanza.

Sono troppo infuriato per concentrarmi pure su di lei. Lui la guarda e sapendo di non meritare l'attenzione di lei, mi scaravento su di lui, prendendolo dal colletto, e lo faccio cadere a terra.

Ora gliela faccio vedere io a questo figlio di puttana.

«Vuoi capire che ti uccido?», gli sferro un pugno dritto in faccia e continuo proseguendo con calci.

«Jason no!», Alan mi afferra da dietro ma io sono troppo concentrato sulla mia preda per lasciarlo interrompere una rissa così bella.

«Sei un bastardo!» gli urlo contro sperando capisca.

One night more Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora