Capitolo 90

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Melanie

Dopo mezz'ora suonano al campanello.

«Vado io» annuncio passando attraversando tutto il salotto a corsa.

Apro la porta e mia sorella mi getta le braccia al collo.

«Mi sei mancata» commenta poco dopo.

Le sorrido dopo essermi staccata.

Che le sia già passata l'arrabbiatura per l'accaduto con Jason ci credo poco. Fingerà soltanto per non far sospettare niente ai nostri genitori.

«Ciao mamma», mi chino in avanti per abbracciarla e lei, con il suo dolce profumo, mi accoglie in un caloroso abbraccio.

«Jason», la madre di Jason ci sorpassa e si avvicina verso di lui.

«Ciao papà» mormoro lasciandogli un bacio sulla guancia.

«Ciao tesoro», mi afferra per una spalla e mi porta vicino al suo petto.

Rimaniamo così a vedere la scena di Leila e suo figlio. Lei cerca di assicurarsi che stia bene e lui, distaccato e freddo, la allontana ogni volta che prova a toccarlo.

«E a me un abbraccio non lo dai?» sento dire alle mie spalle. Mi giro e trovo Collin sulla porta.

Un sorriso ampio appare sul mio viso.

«E te dove eri? Credevo non venissi» chiedo sorridendo mentre mi alza dal pavimento.

«Era quello il piano ma mi mancava troppo la mia sorellina», mi lascia un bacio sul collo e mi fa scendere a terra.

«Si sente la tua mancanza a casa» prosegue.

«Tu e la mamma siete stati gli unici a mancarmi davvero» rivelo.

Con la sua mano mi accarezza una guancia fino a depositarci un bacio sopra.

«Mamma basta» sento dire da dietro.

Mi giro e trovo Jason rosso come un peperone.

«Jason» lo richiama mia madre.

Lui la guarda e va ad abbracciarla.

«Non urlarle contro».

«È lei che rompe».

«Shh via», mia madre gli tira uno schiaffo sulla spalla e lo zittisce.

Leila viene a salutare me prima ancora di farlo con gli amici del figlio che stanno assistendo alla scena sulla soglia della porta di cucina.

«Ciao tesoro».

«Non te la prendere, lo sai meglio di chiunque fatto com'è fatto quel ragazzo» le ricordo accarezzandole una spalla.

«Deve sempre rispondermi male» commenta.

«È nervoso e in questi casi bisogna non stressarlo molto. Evidentemente ha tanto a cui pensare ma tranquilla che ti chiederà scusa quando si renderà conto di aver sbagliato» aggiungo.

«Non mi importa di ricevere le sue scuse, speravo soltanto che mi capisse. Invece come sempre mi tratta male e mi risponde a culo facendomi fare per giunta la figura di merda davanti a tutti. Sono soltanto una madre preoccupata della salute di suo figlio visto l'incidente di qualche settimana fa».

«Lo so lo so».

«Leila ciao, è da tanto che non ci si vede», Alan la afferra da dietro, prendendola delicatamente per le spalle. Lei si gira e lo saluta.

Iniziano ad avere una conversazione profonda che dura più del dovuto proprio come stanno facendo attualmente Jason e mia sorella.

Non si odiano per quello che Jason mi ha fatto?
Anzi, mi correggo, che Harry ha fatto.

Non vedo l'ora di andarmene onestamente da questa casa. Alan sarà quello che mi mancherà più di tutti, ma onestamente non è ciò a frenarmi. Non voglio vivere nello stesso tetto di Harry, non dopo quello che è stato capace di farmi. Lo credevo una sorta di mio amico e invece ha fatto l'infame.

«Noi andiamo un attimo al piano di sopra» ci avverte Jason prendendo per mano mia sorella.

Mi sento morire.

«Non metteteci troppo però» li avverte Alan.

«Cosa c'è da pranzo?» chiede mia madre curiosa come sempre mentre loro si avviano da soli.

«Pollo, crocchette e patate arrosto mentre di dolce direi una bella torta al cioccolato, però per chi preferisce altro ne abbiamo anche una alla vaniglia, una al pistacchio e varie piccoli dolcetti artigianali a tutti i gusti» risponde Alan.

I miei genitori, sorpresi dalla quantità di cibo offerta, iniziano a presentarsi a tutti i ragazzi.

Io però non presto attenzione alle loro conoscenze, mi limito soltanto a guardare le scale sperando che escano da quella stanza il prima possibile.

«Tutto ok?», Collin mentre mi stringe a se mi lascia un bacio sul collo.

«Sì scusami».

«Visto che manca ancora un po' all'ora di pranzo, che ne dici di metterci sul divano e aggiornarci un po'? Credo che entrambi abbiamo da dirci molte cose» domanda.

«Direi di sì» rispondo.

Lui, premuroso e gentile come sempre, lascia fare strada me e per prima mi siedo sul divano.

One night more Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora