Capitolo 81

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Passo l'intera giornata su una sedia dell'ospedale. Vedendo passeggiare difronte a me pazienti, medici, infermieri e persone come me che, dopo infinite ore, ancora non ricevano risposte.

Sono esausta e non so cosa mi sta frenando da non avere una crisi nervosa. Non ho mangiato niente e sono qui da stamani. Alan e Harry se ne sono andati via un'ora fa. Hanno detto che sarebbero tornati a casa per preparare un borsone con i suoi panni nel caso lo dovessero ricoverare.

L'ansia mi consuma.
Voglio vederlo e sapere come sta.

Quando due medici mi passano davanti, scatto in piedi e chiedo informazioni del paziente Lewis.

«Mi dispiace signorina ma non è un nostro paziente, provi a le andare ad andare in sala di attesa al piano 0 e veda da chi è seguito» mi consiglia lui.

«Ci ho già provato, ma purtroppo non mi danno nessuna notizia perché dicono che sono dati sensibili ed io non sono nessuna della famiglia degna di sapere il suo stato di salute» confesso.

«Mi dispiace signorina, allora non so come aiutarla».

«Grazie ugualmente» replico risedendomi per la decima volta.

Loro se ne vanno ed io rimango nella speranza che qualcuno venga a fornirmi informazioni. Non passavo una giornata in ospedale da anni, da quando hanno scoperto l'aggravamento della malattia a mia madre in pratica.

Il telefono squilla nella tasca del giacchetto, ma non volendo sentire nessuno non rispondo. Resta in silenzio per 10 secondi ma poi riprende a squillare.

Sbuffo ed estraggo il cellulare.

«Pronto», rispondo senza guardare.

«Melanie tesoro, come stai?» chiede mia madre.

«Sono in ospedale» confesso.

«Che?! Come!!», la sento urlare e subito mi prende il nervoso.

«Smettila, se inizi con le tue solite domande sappi che ti riattacco e non nel muso» la avverto.

«Ma scusami tesoro... Ti chiamo, non mi rispondi, non appena avvii la chiamata ti sento strana e per di più dici che sei in ospedale. È normale che mi preoccupo!!» replica lei.

«Io sto bene, è Jason che ha fatto un incidente. Non deve essere niente di grave, però non sto ricevendo notizie da un bel po' e sono preoccupata» rivelo.

«Oddio, ma la madre lo sa?» domanda.

«No e vorrei aspettare di ricevere notizie prima di dirglielo. Non vorrei che mi chiamasse in continuazione» replico guardando da dove proviene l'ombra alla mia destra.

In lontananza vedo un dottore.
Forse è quello giusto.

«Mamma ti devo lasciare, sta arrivando il dottore».

«Tesoro aspetta...», le riattacco in faccia ma subito me ne pento. So che si stava preoccupando per me e per Jason, ma ora per me è più importante lui e il suo stato di salute. Più tardi la richiamerò e le racconterò tutto.

«Dottore... è lei che sta dietro alle cure per il paziente Jason Lewis?» chiedo.

«Sì sono io, lei sarebbe?».

Se dico un'amica non mi dirà niente. Sono troppo giovane per essere la madre, ancor di più per essere la nonna quindi punto ad altro.

«Sono la sorella» mento.

«Oh bene, ecco perché è qui... Beh suo fratello non ha subito gravi danni al cervello o nel corpo in generale, si è solo schiacciato una vertebra ma quella guarirà nel tempo. Abbiamo effettuato vari esami, visto se c'era qualcosa di anomalo ma per fortuna è stata solo la botta a spaventarlo e a renderlo per un attimo non cosciente. Stasera potrà già tornare a casa» ammette lui.

Alle sue parole sento già alleggerirsi la pressione nel petto.

«Davvero?».

«Sì».

«E posso vederlo?» insisto.

«Si sì certo, si sta rivestendo ma entri pure. Non credo che ci siano problemi per lui», mi indica la stanza e subito corro da lui.

Busso prima di entrare ma una volta dentro, vedo 2 infermiere che lo aiutano a rinfilarsi la maglia. Lui impreca dal dolore, a tratti urla. Quando si accorgano della mia esistenza, mi sorridono e si allontanano.

«Vi lasciamo soli» dice una.

Chiudono la porta ed escono.

«Posso?» chiedo indicando il letto vuoto accanto al suo.

«Non è mio quindi sì» risponde.

Mi ci siedo sopra e lo guardo.

«Che scusa hai inventato per entrare qui dentro?».

«Di essere tua sorella» dichiaro fiera di me.

Lui scoppia a ridere ed io lo seguo a ruota.

One night more Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora