Capitolo 73

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Melanie

Al mattino seguente il risveglio è abbastanza traumatico. La scorsa notte ho dimenticato di chiudere la finestra ed è stata proprio l'aria gelida a svegliarmi.

Mi alzo dal letto e la chiudo velocemente.
Per mezz'ora provo a riaddormentarmi, ma non ci riesco. Sono stata quasi tutta la notte a girarmi nel letto. Non riuscivo a dormire, ero agitata e avevo uno strano presentimento presentimento addosso.

Presa dalla frustrazione, esco dalla stanza e scendo in salotto dove sicuramente troverò già Alan alzato.

«Buongiorno», entro cucina e quando alzo lo sguardo gli rivolgo un dolce sorriso.

«Buongiorno Melanie».

C'è tensione nell'aria.
Guardo Benjamin che nel mentre è rimasto in silenzio.

«Che succede?». Alterno lo sguardo su entrambi e ma nessuno dei due sa bene cosa dire.

«Si tratta di Jason» confessa Alan.

Fin qui c'ero arrivata ma mi chiedo perché tutto questo mistero.

«Potete andare dritti al punto? Odio i giri di parole».

«Se ne è andato» risponde Ben.

Alan gli tira subito una gomitata dritta sul costato e lui si piega in due.

«Potevi essere anche meno diretto» ribatte l'amico.

«Ha detto che odiava i giri di parole coglione, che cosa pretendevi di fare? Dirle di stare tranquilla e dargli la notizia come se nulla fosse?» chiede Benjamin tirandosi su piano piano.

«Di certo avrei avuto un po' di compassione a differenza tua» rivela l'altro.

«Potete non parlare tra di voi e spiegarmi quello che è successo? Come è possibile che se ne sia andato? Fino a ieri sera era qui e non parlava di andarsene».

«Ne sappiamo quanto te Melanie, mi dispiace» ammette Alan posando la lettera sul tavolo di cucina.

Senza pensarci due volte e senza chiedere il permesso a nessuno, la prendo inizio a leggerla.

Me ne starò via per un po', non cercatemi, non chiamatemi e non state in pensiero per me. So badare a me stesso e prendetevi cura di Melanie.
- Jason.

«Sul serio si è liquidato così senza nemmeno darci una spiegazione?» domando furiosa.

Me la sto prendendo con persone che non centrano niente, eppure in questo momento non me ne frega. Riesco soltanto a tirare fuori la rabbia che ho dentro senza pensare alle conseguenze.
Non mi importa di chi è la colpa e nemmeno di chi ho davanti, ho bisogno di sfogarmi e per quanto sia sbagliato, al momento non me ne sto pentendo.

«Non so che dirti e sinceramente non ho neppure la minima idea di dove possa essere» aggiunge Ben.

Io sì. Parlava di andarsene a Los Angeles già da tempo e sapevo che voleva partire il prima possibile  ma non immaginavo che sarebbe accaduto così presto.

Ma poi mi chiedo...? Come ha fatto ad organizzare tutto in così poco tempo, in meno di 12 ore.
Non credo che abbia programmato tutto già da tempo, me lo avrebbe detto.

«Può darsi che sia a Los Angeles» commento.

«A fare?» chiede Benjamin.

«Non lo so» rispondo.

Sono talmente arrabbiata con lui che se in questo momento lo avessi davanti sfogherei tutta la mia rabbia su di lui.

«Stai bene?», la voce di Alan è pacata ma mi innervosisce ancora di più con la sua domanda.

«Sì» mento.

Questo è stato sicuramente un avvertimento. Quante volte ho provato a mantenerlo lontano da me? Quante volte ci ha provato lui? Tante.
Ecco qual è la risposta a queste domande.

Nonostante i nostri sforzi continui nell'intento di separarci l'uno con l'altra continuavamo a vederci, a passare del tempo insieme e sappiamo tutti e due che dopo la nostra prima notte è cambiato tutto.

Potrà dire quello che gli pare, potrà mostrarmi la sua indifferenza e farmi capire che io sono come le altre ma so che non è così. Non ho intenzione di creare tra di noi quella storia d'amore che tutti potrebbero pensare, non accadrebbe mai. Entrambi non siamo persone da relazioni, non usciremo vivi se solo ci provassimo.

E ora più che mai mi ha fatto capire quanto io debba stargli lontana. Dopo questa litigata se ne è andato, ha fatto le valigie e ha preso il primo volo per fuggire lontano da me. Non è restato qui per cercare di risolvere la situazione, ma bensì è scappato ed io non ho bisogno di persone così nella mia vita.
O mi affronti o mi perdi.
Lui mi ha persa.

Las Vegas non me le immaginavo così, ma si dice che quando il gatto non c'è i topi ballano.
Perciò... 

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