Capitolo 38

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Jason

La voglio.

Voglio affondare in lei, sentirla gemere e a costo di farmi sentire da tutti non mi fermerò fin quando non gemerà come si deve.

Aspetta esitante la mia prima mossa e, desiderando tutto questo quanto lei, inizio a baciarle il collo.

È così invitante che se fossi un vampiro, sarebbe stata il mio unico nutrimento.

Quando le sfioro la scollatura con la bocca, stringe forte le labbra tra di loro e senza pensarci due volte, le scanso la parte di abito insieme al reggiseno e mi avvento sui suoi seni.

Succhio i capezzoli e stringo tra le mie mani il suo seno prosperoso.

«Jason...» mugola e si dimena sotto di me.

«Smetto?».

«No, continua...» precisa boccheggiando.

Riprendo e scendo più in giù.

Mentre le alzo il vestito, dannatamente lungo, mi aiuta venendomi incontro con il bacino.

Arrivato all'altezza del suo collo, glielo sfilo del tutto e lo lancio per terra.

Guardo il suo intimo nero e impazzisco.

Non voglio nominarlo, ma adesso capisco perché Josh ci è andato a letto così tante volte.

È bellissima.

Schiude le labbra quando mi vede fissare il suo corpo perfetto.

«C'è forse qualcosa che non va?» chiede abbassando lo sguardo.

Assolutamente, anzi.

Avvicino il mio viso al suo ma non la bacio.

«Stavo ammirando semplicemente le tue forme» rispondo sinceramente.

«E?» mi incalza.

«Sono stupende», i miei occhi fissano attentamente il suo volto dolce fin quando non si concentrano sulle sue splendide labbra.

Desidero baciargliele dall'ultima volta che l'ho fatto.

Entrambi siamo consapevoli di quello che succederà se solo ci baciassimo, infatti è per questo che ripeto la stessa domanda.

«Sei davvero sicura?» insisto.

«Sì, lo sono» confessa.

Questo nostro legame freddo e scostante l'uno dall'altra ci ha portato a questo.
I suoi occhi da ammaliatrice mi invitano ad esercitare su di lei le peggiori fantasie sessuali che esistono su questo pianeta.

Mi alzo dal letto ed inizio a togliermi gli indumenti proprio difronte a lei. Il suo sguardo attento cade sulla mia erezione non appena la prendo in mano.

Lascio cadere i boxer a terra e torno su di lei.

I miei occhi si fissano famelici sopra il suo seno proteso verso di me.

«Non emettere un fiato, chiaro?» le ordino.

Annuisce e aspetta esitante nel letto.
Le sfilo le mutandine e le getto insieme a tutti gli altri indumenti.

La mia testa finisce tra le sue gambe e le mie mani intorno al suo bacino.

Le stuzzico il clitoride e con il pollice apro la sua entrata. Prima ancora di infilarci un dito, lo prendo tra le labbra e lo succhio.

Senza preavviso la penetro con due dita e un gemito esce dalle sue labbra.

Voglio sentirla, ma non voglio che agli altri ci scoprono. Non sapranno mai che saremo noi quelli qua dentro eventualmente, ma mio fratello, anche da ubriaco, non esiterebbe nemmeno per un secondo a pensare a me e a Melanie insieme.

Lo conosco fin troppo bene.

La mia lingua continua a darle piacere in compagnia del terzo dito.

«Oh cazzo».

One night more Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora