Capitolo 67

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Jason

- Lunedì mattina.

Mentre camminiamo nella via di casa Melanie, dalla stanchezza, sembra che barcolli.

«Ho un dolore al collo che non immagini» confessa.

«Le tue ore di sonno non ti hanno soddisfatto abbastanza?» chiedo ridacchiando.

«No, per niente. Sarà bella quanto ti pare la macchina di Aron, ma è scomoda per dormirci» risponde.

«Beh per dormirci forse sì, ma per fare altro...», lascio in sospeso la frase e la guardo con un ghigno divertito.

Lei trattiene un sorriso e continua a guardare avanti a se.

È bella anche quando è stanca.   
Stanotte ci siamo persi in chiacchiere e abbiamo fatto le cinque del mattino in spiaggia. Poi, avendo un sacco di ore di strada, siamo stati costretti a tornare indietro e adesso che sono quasi le nove necessito almeno 10 ore per dormire.

«Tu pensi solo al sesso», si ferma davanti a me e nasconde le mani dietro la schiena.

«Sei tu che hai inteso male», la sorpasso e continuo a camminare.

«Ma tu non sei stanco?» domanda seguendomi.

«Sto crollando Melanie, non mi vedi?».

«No, sembri energico» risponde.

Le faccio il solletico e lei scoppia a ridere.

«Dai entra in casa su», apro la porta e lei entra per prima. Quando la richiudo, mi giro e trovo Josephine seduto a tavola insieme ad Aaron.

La faccia di lui non promette niente di buono ma quando posso lo sguardo su la sorella di Melanie, capisco che è successo qualcosa di grave. 

«Tu...», si alza lentamente in piedi e mi guarda.

Melanie si gira verso di me, confusa come non mai.

«Josephine fermati» dice Aaron.

Lei si avventa su di me e mi tira un pugno dritto nella mandibola.

«Ma che cazzo fai?» urla Melanie spintonandola all'indietro.

Subito viene in mio soccorso e mi alza il capo nella sua direzione.

«Stai bene?» mi sussurra.

Annuisco poiché non riesco nemmeno a trovare le parole per parlare. Mi piacerebbe capire cosa l'ha spinta a darmi un pugno nel muso.

«Ma io dico sei deficiente?» continua ad urlarle contro Melanie.

Toccandomi la parte colpita torno a guardare Josephine.

«Non difenderlo così tanto, non è innocente come sembra» la avverte la sorella.

Aaron è dietro di lei pronto ad intervenire.

«Questo grandissimo stronzo, per non dire di peggio, ha fatto l'unica cosa che non avrebbe dovuto fare» aggiunge Jo.

«E cosa avrei fatto sentiamo?» la invito a parlare ma lei, prima ancora di rispondere mostra una foto.

One night more Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora