James
- La mattina di Natale.
«Melanie svegliati, tra 2 ore arrivano i nostri genitori» mormoro al suo orecchio.
Silenziosa e assonnata si alza dal letto e se ne va in bagno, suppongo.
Facendo attenzione alle costole, rifaccio il letto e proprio mentre richiudo le tapparelle, la porta si apre. Mi giro e vedo Melanie.
Le sorrido.
«Che ti prende stamani?», mi avvicino a lei e la attiro a me.
«Stai zitto», mi zittisce con un bacio e mi conduce ai piedi del letto. Finisco per caderci sopra con lei addosso.
Mentre scende con i baci sorrido divertito.
«A cosa devo questo?» chiedo alzando la testa dal materasso per seguirla con lo sguardo.
«Ti ho detto di stare zitto» ripete.
La sua voce è tagliente e quando si cala su di me e mi prende in bocca, mi godo tutto il piacere che mi provoca.
«Merda» impreco.
«Ti piace così?» mi chiede succhiando quasi l'intera erezione, fino a risalire e leccare la punta. Ripete il gesto più volte aspettando la mia risposta.
«Da morire».
Lei continua, soddisfatta del suo lavoro, e i suoi occhi ardenti bruciano sulla mia pelle.
Mi sento debole quando si tratta di Melanie. Non mi era mai capitato prima d'ora con una donna, specialmente più piccola di me. Sarà che è l'unica a cui permetto di stare sopra e di dominarmi.
Avendo paura di venire prima di lei, la fermo per le spalle e le sollevo la testa posando un dito sotto il mento. Lei si sistema sopra di me e, dopo essersi spostata le mutandine da un lato, si cala su di me.
Mi lascio scappare un gemito di piacere quando le entro dentro.
«Goditi queste ultime settimane da dominatrice, perché non appena il dolore alle costole passa ti faccio vedere io chi comanda a letto» ringhio al suo orecchio mentre inizia a muoversi su e giù sulla mia erezione.
«Staremo a vedere» sghignazza al mio orecchio poco prima di allontanarsi.
Mentre mi cavalca tengo le braccia appoggiate sul guanciale. Sentendola così a fondo mi fa venire voglia di permetterle più spesso di dominarmi.
Il respiro spezzato e la brezza mattiniera rendano tutto ancora più elettrizzante.
Preso dall'eccitazione le tiro una pacca sul sedere e lei geme, geme forte.
«Shh Melanie. Ti sentiranno» mormoro sulle sue labbra.
«Non mi importa, voglio che mi scopi come una troia», con le sue piccole mani mi stringe il collo.
Questo non doveva farlo.
Le scanso subito la mano e la invito a piagarsi su di me. I nostri petti sono appiccicati e le sue gambe si stringono forte intorno al mio bacino. Mentre la scopo con un ritmo più accelerato del suo, la stringo per la vita e alzo il bacino dal materasso.
Sento il piacevole rumore dei miei testicoli che sbattono contro la sua natura, e mi piace.
Mi piace da morire.Un fremito cresce nel basso ventre e da quanto geme credo che anche per lei sia lo stesso. Con grande facilità mi abbandono completamente a lei e vengo con un intenso orgasmo.
In quell'istante me ne frego di chi possa sentirci o meno, è sesso e il sesso fa bene.
Lei si lascia andare e con un ultima spinta viene a sua volta. Boccheggia sulle mie labbra fino a lasciarci sopra un dolce bacio.
«Ti ci sei messa di impegno oggi» commento.
«Pure tu» replica con il fiato corto mentre si sdraia accanto a me.
«Quando mai non lo faccio?» chiedo.
Stento a tenere gli occhi aperti.
«Non hai tutti i torti», la sento sorridere.
«Che ne dici di una doccia insieme?» propone lei.
«Non mi pare una buona idea, tra poco arrivano i tuoi. Vai tu per prima, io lo sai quanto ci metto».
Tace un istante.
«D'accordo», in silenzio si alza e mentre cerca i panni puliti, le ammiro il fondoschiena.
«Sei proprio sexy» dichiaro con un filo di voce.
Lei arrossisce.
«Beh sì, me lo dicono in molti».
Senza aggiungere altro lascia la stanza e si reca in bagno.
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One night more
RomanceQuando Jason, venticinquenne di origine britanniche, torna nella casa di famiglia dopo un lungo tempo passato fuori città, la vita di Melanie si ritrova ad essere travolta un'ulteriore volta. Lui è incontentabile, maleducato e prepotente con lei. ...