Capitolo 46

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Jason

- A sera.

Dopo cena, scendo in salotto e trovo Alan sul divano.

«Da quando guardi la Tv?» chiedo sedendomi.

«Da quando mi annoio» risponde spegnendola.

Si alza dal divano e si avvia in cucina.

«Vuoi qualcosa?» mi chiede iniziando a farsi un Ice Coffee.

«No, ti ringrazio» replico.

È silenzioso da stamani.
Oggi ha saltato pranzo e stasera ha mangiato solo dopo aver visto uscire i ragazzi.

«Ti va di raccontarmi un po' di Stella?» domando.

Lui si volta, sorpreso dalla domanda, e dice: «Non c'è molto da raccontare. Mi ha lasciato perché non provava più lo stesso».

Rimango in silenzio e mi gratto il retro della testa.

«Mi sento morire e per quanto mi riguarda quel coglione può fottersi chi vuole senza venirmi a rompere i coglioni» rivela sedendosi davanti a me.

«Lascialo perdere, lui ha solo voglia di cercarsi rogne» confesso.

«Non so che cosa mi ha trattenuto oggi. Credimi Jason, ero a tanto così da spaccargli la faccia», stringe forte il bicchiere davanti a se e mi guarda.

«Posso immaginarlo ma così gli avresti dato solo tanta soddisfazione. Ti ripeto, non ne vale la pena. Sai come sono fatti lui e Harry, non dovresti stupirti» gli ricordo.

«Infatti non lo faccio, ma credevo che Ben avesse un po' di rispetto per me. In ogni caso non ne vale la pena continuare a parlare di lui» aggiunge.

«Come vuoi», scrollo le spalle e guardo il telefono.

«Posso farti una domanda senza ritrovarmi le tue mani addosso?» chiede.

«Sentiamo...», dopo aver dato la buonanotte a mia madre metto in stand-by il telefono e gli dedico la mia completa attenzione.

«Tu sei fidanzato?».

«No?» rispondo dubbioso.

Questa domanda dal nulla a cos'è dovuta?

«Vedo che spesso a tua madre chiedi di una certa Melanie, credevo che fosse qualcuna della Georgia».

«È della Georgia ma non è la mia ragazza» confesso.

«Però?» mi incalza.

«Però che?».

«Sento che c'è di più. Andiamo Jason, non hai mai chiesto a nessuno di qualche ragazza. Che tu proprio adesso lo faccia e per giunta con tua madre, è una novità molto scioccante».

«La conosco da anni e la sto ignorando da due mesi, volevo semplicemente sapere come stesse tutto qua. Il mio interesse, specialmente nei suoi confronti, ha un limite» spiego.

«Perché la ignori?» chiede iniziando a bere il suo caffè freddo.

«Non voglio farla entrare nella mia vita. Ha mostrato di non sapersi contenere e averla attorno poterebbe solo guai» ammetto.

«Mh... È scattato qualcosa da parte sua?».

«Ci siamo baciati due volte».

Lui sgrana gli occhi e ripete: «Due volte?».

«Sì».

«Entrambe le volte per colpa sua?» domanda.

«Sì» mento.

Non voglio che sappia che non sono riuscito a contenermi. Inoltre, è successo solo una volta...
Ok no, forse due.

Ci siamo baciati la prima volta, ed è stata colpa sua.
La seconda colpa mia.
E la terza abbiamo fatto di peggio, ma lo volevamo entrambi e questo è certo.

Siamo pari insomma.

«Niente sesso?».

«Niente sesso» ripeto mentendo di nuovo.

«È sorprendente da non crederci quasi» commenta.

«Già» replico.

«In sostanza si è presa una cotta per te?».

«Non saprei, non credo ma per evitare situazioni simili ho preferito allontanarla» dico guardandolo dritto negli occhi.

«Hai fatto bene» asserisce.

Mentre finisce di bere il suo caffè, prendo di nuovo il cellulare in mano e vedo che mi sono arrivate due email.

"Nuova offerta da..."

Smetto subito di leggere la prima e passo alla seconda.

"Jason,
vediamoci domani in centro. Devo parlarti di una cosa. Appena puoi chiamami per aggiornarci sull'orario e il luogo. A presto.

- IP"

Subito gli scrivo e cambio stanza.

«Vado a fare una chiamata. Salgo su in camera e torno» annuncio ad Alan.

«Vai pure, io finisco di rigovernare» ammette lui.

One night more Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora