Capitolo 55

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Melanie

- A sera.

«Dovresti parlare un po' di meno tu» sento dire a Ben riferendosi al coinquilino.

«Ho solo detto la pura verità» ribatte Alan.

«Sai cosa allora? Questi piatti te li lavi da solo», Ben si pulisce le mani con un canovaccio e corre al piano superiore.

Sentendo Alan sospirare mi avvicino a lui e, facendomi pena, gli offro il mio aiuto.

«Ci penso io ad aiutarti» dico prendendo l'asciughino.

«No Melanie, grazie. Mancano pochi piatti e ho finito» confessa.

«Non era una domanda», scuoto la testa sorridente ed inizio ad asciugare i piatti che lui mano a mano lava.

Con un grande sorriso mi ringrazia e dopo poco finiamo.

«Cosa ti porta qui?» mi chiede.

«Vita nuova» confesso.

«Spero che tu riesca a trovarti bene qui a Las Vegas e non come Jason» mormora lui.

Alzo un sopracciglio e ripeto: «Jason?».

Annuisce e dice: «Sì. Stava meditando di trasferirsi di nuovo ma ancora non lo sa».

Sgrano gli occhio e rimango sorpresa.

«Oh... Non lo sapevi?» domanda sbiancando.

Scuoto la testa e lui si copre subito la bocca.

«Oddio scusami, credevo che avesse parlato di questo» replica allarmato.

«A dirti la verità non ci siamo sentiti per più di due mesi» ammetto.

«Credevo che avevate un bel rapporto».

«È complicato il nostro rapporto» rivelo.

«Strano, mi parla spesso di te» dichiara lui ed io, alquanto sorpresa, mi incuriosisco.

«E cosa ti dice?».

«Mi ha raccontato di come vi siete conosciuti, di come sta andando il vostro rapporto e posso dire di avere le giuste informazioni per constatare quanto sei testarda, cocciuta e permalosa» scherza lui.

Sorrido divertita e annuisco.

«Beh sì... Devo dire che anche io ho il mio caratterino» confessa lui.

«L'importante è che tu faccia bene a lui e credimi, per quel poco che ho visto è così. È la prima volta che mi parla di una ragazza».

Una ragazza che, sicuramente, sarà finita di nascosto
su quella lista.
Gesù. Voglio morire!
Che vergogna, e lo stavo pure per rifare.
Stavo per commettere il solito errore.

«Ti avrà parlato di me sotto l'effetto dell'alcol» commento scrollando le spalle.

«In realtà non proprio. La maggior parte delle volte sì, devo ammettere di sì, però è ricapitato che me ne parlasse anche da sobrio».

Sembra sincero.

«È sorprendente!» esclamo.

«Lo so, lo è stato anche per me. Non potevo credere alle mie orecchie» precisa.

«Vi conoscete da tanto?» chiedo cambiando argomento.

«Si sì, da tantissimo tempo ormai, ma non tanto quanto voi» risponde.

«Beh questo lo immaginavo».

«Sai... Strano che non sia successo nulla tra di voi», si siede davanti a me e mi guarda con un sorrisetto strano.

Cerco di trattenere una risata e continuo a guardarlo.

«Perché questa domanda?».

«Stiamo parlando di Jason. Lui va a letto con tutte ed è stato strano da parte sua confessarmi di non averti nemmeno toccata. È persino andato a letto con una sua collega una volta, pensa un po' te!», ridacchia e scuote la testa ripensando a quell'avvenimento.

Potendo solo pensare ai vari motivi per cui non gliel'abbia detto, mi viene voglia di parlare e sputtanarlo come si deve.

«È davvero strano che non ti abbia detto nulla, perché è successo e stava per succedere anche prima» ribatto con tanta rabbia in corpo.

Se si è pentito o anche solo vergognato di essere venuto a letto con me sono cose sue, ma non gli farò fare bella figura davanti ai suoi amici, facendo credere, per giunta, a tutti loro di essere cambiato.

Alan sbianca e ingoia a malapena la saliva.

«Mi dispiace, io... io insomma... Non lo sapevo».

«Non preoccuparti, le bugie hanno sempre fatto parte del suo modo di essere» dico tranquillamente.

Lui annuisce e a quel punto, fiera di me stessa, mi alzo.

«Adesso credo di andare a dormire perché sono veramente stanca».

Lui fa lo stesso e dice: «Non ti tratterrò, buonanotte Melanie».

«Buonanotte Alan», gli sorrido e vado in camera.

One night more Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora