Jason
«Sei troppo piccola per andare a vivere da sola dall'altra parte dell'America» confesso.
«Tu hai fatto lo stesso».
«Non proprio. Ho lavorato per due anni Melanie e a 21 anni ho lasciato per la prima volta questa città» le ricordo fermandomi davanti a lei.
«Saresti dovuto restare».
«Non sai quello che stai dicendo quindi ti chiedo di pensare alla tua vita, piuttosto che alla mia. Preferisco pensarci da solo» ribatto acido.
Mi guarda male ma non si ostina e continua a parlare.
«Tu dove starai?».
«Prego?».
«Hai una casa a Las Vegas?» domanda.
«No, andrò a casa di amici» rispondo.
«Quanto starai e quando partirai?».
«Tra qualche settimana e non so ancora per quanto», la vedo annuire e quando non sa più cosa dire mi sorpassa per continuare a camminare.
Io la seguo e nel mentre lo sguardo mi cade sul suo fondoschiena.
Deve aver fatto un sacco di palestra per aver messo su un culo così grande.
«Perché parti?» domanda fermandosi, di nuovo.
«Questi non sono affari tuoi», alzo la voce e scandisco bene le parole.
«Ora capisco perché tu non abbia mai avuto una ragazza in tutti questi anni. La bellezza c'è e non vedo perché possa negarlo, ma hai un carattere pessimo».
«Non mi interessa piacere alle donne, mi importa solo di portarmele a letto» preciso.
«Non ti fai un po' schifo?».
«Perché mai dovrei farmi schifo? Non sto parlando con la prima persona che lo fa?» domando a mia volta.
«Non ti seguo».
«So che tu e Josh andavate a letto insieme» mormoro a pochi passi da lei. Sbianca.
«Ma tranquilla, non dirò niente a nessuno», le faccio l'occhiolino e ridendo la supero.
«Come hai fatto a scoprirlo?» chiede camminando alla mia stessa velocità.
«Questo non deve interessarti» replica.
«Mi interessa eccome!».
Mi fermo e la guardo.
«Spero tu sia migliorata, perché non a tutti i ragazzi piace farlo sempre nella stessa posizione». Un ghigno divertito si forma sul mio viso.
«Fottiti», torna indietro e mentre se ne va le urlo dietro.
«Tornatene da dove sei venuta, magari la prossima volta impari a capire che preferisco non averti intorno e che la girata al cane posso fargliela fare anche da solo».
Senza aggiungere altro mi incammino dalla parte opposta della sua direzione e cerco di smaltire il nervoso che ho addosso.
Cosa gliene frega a lei del mio trasferimento? Non so nemmeno se sarà qualcosa di definitivo o meno.
Qualsiasi sia il motivo del mio trasloco, lei non deve saperlo. Nessuno deve saperlo.
E questa cosa, questo suo atteggiamento da persona impertinente mi urta.
Quando sento squillare il mio telefono, lo estraggo dalla tasca posteriore dei jeans e vedo apparire sullo schermo il nome di mio fratello Finn.
«Dimmi» rispondo.
«Sei già tornato?» mi chiede.
«Sono tornato già da una settimana» gli ricordo.
«Oddio scusami, credevo tornassi oggi...», dal timbro di voce sembra dispiaciuto e imbarazzato allo stesso tempo.
«Non fa niente, adesso devo andare» dico ma lui si precipita a dire: «No aspetta».
«Che altro c'è?».
«Tra una settimana è il tuo compleanno, dobbiamo festeggiarlo alla grande. Dobbiamo fare un mix tra una festa di compleanno e una di ben tornato» ammette.
«Non mi interessa festeggiare nulla, tra qualche settimana ripartirò quindi mi sembra inutile festeggiare. Per quanto riguarda il compleanno sai che non me ne è mai importato un granché, perciò non organizzare nulla» dico serio.
«Ma Jason... 25 anni vengono solo una volta».
«E menomale! Adesso devo proprio andare, ciao», riattacco prima che possa continuare a parlare cercando di convincermi.
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One night more
RomantizmQuando Jason, venticinquenne di origine britanniche, torna nella casa di famiglia dopo un lungo tempo passato fuori città, la vita di Melanie si ritrova ad essere travolta un'ulteriore volta. Lui è incontentabile, maleducato e prepotente con lei. ...