Capitolo 47

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Melanie

- Meno 1 giorno alla mia partenza.
Domenica.

«È tutto pronto per domani mattina?» mi chiede mia madre entrando in cucina.

«Sì» rispondo nascondendo di scatto il cellulare.

«Che fai?».

«Niente» mento.

«Melanie...», alza un sopracciglio e si avvicina a me con la sedia a rotelle.

«Sbaglio o stavi guardando la foto profilo di Jason?» chiede con fare saputello.

«Stavo meditando di scrivergli» ammetto sedendomi su una sedia.

«Mia figlia sottona! Chi l'avrebbe mai detto» commenta lei con fare divertito.

«Non è affatto vero. Odio dirlo ma se non trovo un appartamento in affitto in questi 5 giorni dovrò trovarmi una sistemazione e l'unica mia possibilità sarà lui» ammetto e lei sembra capire.

Proprio in quel momento suonano al campanello.

«Chi è a quest'ora?» chiedo curiosa.

«Leila» risponde mia madre andando ad aprire.

«Ciao tesoro» sento dire da lei poco dopo.

«Ciao Leila, come stai?».

«Abbastanza bene, tu invece?» replica l'altra.

«Sempre il solito» risponde mia madre.

«Queste dove te le lascio?» sento chiedere dalla signora Lewis.

«Appoggiale pure in cucina e grazie ancora» risponde mia madre.

«Oh di nulla!» esclama la donna che improvvisamente mi ritrovo difronte.

«Ciao Melanie, non ti ci facevo qui a quest'ora» rivela Leila posando sull'isola due buste della spesa.

«Non lavoro più già da qualche giorno, per questo mi vede qui» le comunico.

«Capisco, e le valigie che ho visto all'entrata di chi sono?» continua a chiedere curiosa lei alternando lo sguardo da me a mia madre.

«Sono mie. Domani parto per Los Angeles» dichiaro.

Lei spalanca gli occhi e sorpresa dice: «Davvero?».

«Sì, è arrivato il momento. Non riesco più a vivere qui e non sto più nella pelle» aggiungo.

«Beh per tutto è così all'inizio», si gira verso mia madre e le sorride.

«Vorrei che restasse per un'altro po' sinceramente ma preferisce partire subito», la donna che mi ha messo al mondo posa lo sguardo su di me.

«Mamma non incominciare» la avverto.

«Va bene va bene».

«Ti ringrazio», roteo gli occhi al cielo e a quel punto è Leila a riprendere in mano il discorso.

«Un posto dove stare l'hai trovato spero».

«Per 5 giorni andrò in Hotel. Se riesco a trovare un appartamento in affitto sarebbe il top, ma sapendo quanto sarà dura vedrò un po' come sistemarmi» spiego.

«Oh no tesoro macché dici! Chiama Jason, stai da lui» si precipita a dire.

No. Lui è l'ultima persona a cui chiederei aiuto.

«Ci aveva già pensato. Giusto prima l'ho beccata sulla sua foto profilo. Voleva chiedergli la stessa cosa» dice mia madre.

Ok, da oggi la detesto.

La signora Lewis guarda Charlotte e poi me.

«È strano che non te l'abbia chiesto prima» ammette.

«A dire la verità non parliamo da 2 mesi» dichiaro.

«Cosa? Ma se mi chiede ogni giorno di te».

Sgrano gli occhi e mia madre se la ride.

La guardo male e dopo, posando lo sguardo su Leila, dico: «Non vorrei essere scortese ma mi sembra strano, infondo è stato proprio lui a non rispondermi più».

«Oh ma di sicuro l'ha fatto perché aveva da fare. Ricordi? Anche con me ha fatto lo stesso, eppure adesso parliamo ogni giorno» mi corregge lei.

«Sì Leila è vero, ma tu sei sua madre, io per lui sono semplicemente una conoscente. Non abbiamo niente in comune, non siamo neppure amici» preciso.

«Non ti preoccupare, questo è chiaro a tutti», fa una smorfia e guarda con fare divertito mia madre.

«Signora Lewis...» la richiamo sull'attenti.

«Leila per favore» mi corregge, di nuovo.

Roteo gli occhi e poso i pugni sui fianchi.

«Che c'è? È la verità. Tu e lui non siete amici e questo credo che sia chiaro a tutti. Non è vero Charlotte?», Leila si gira verso mia madre e lei annuisce super convinta.

«Non finirò mai di dirti che sei l'unica che può cambiarlo e questo non l'ho notato solo io, ma anche Finn. Ce ne siamo accorti a cena quella sera».

«Quale?».

«Quando venisti a casa mia in quelle condizioni».

Si riferisce alla serata in cui vidi mio padre con Margaret in discoteca.

«Quale condizioni?» chiede mia madre.

Porca puttana.

«Ero solo nervosa mamma, tranquilla» mento.

Lo faccio per il suo bene e quello di mio padre.

Leila si zittisce e un silenzio assordante cala tra noi.

One night more Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora