Capitolo 93

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James

- Sera del 25.

Dopo aver aperto i regali seguo Melanie in cucina.

«Perché ai smesso di guardare il film? Torna di là con tutti dai».

«Voglio lavare i piatti e onestamente non mi va più di guardare mamma ho perso l'aereo».

«Ma è una tradizione, credevo ti piacesse» commento. Attenzione, non che me ne interessi qualcosa saperlo o meno, ma è strano che non voglia più vederlo.

«Non smetto di pensare a stamani».

«Te l'ho detto... Vediamo che succede» ripeto.

«Certo...», dice sarcasticamente mentre si infila i guanti di lattice per rigovernare.

«Ascoltami», la faccio voltare verso di me e le prendo il viso tra le mani.

«Non so cosa mi stai facendo. È tutto nuovo anche per me ma nonostante le mille interferenze voglio continuare. Non so cosa significa, ma perlomeno sto con te. Non ti basta questo?» chiedo.

«Sì mi basta, ma ho paura che ti accorgerai di tante cose, tra cui che è un peso per te la nostra differenza di età, e li sì che risaremo da punto e da capo» confessa abbassando lo sguardo.

«Ti fidi di me?».

«Sì. Sei tu che non ti fidi di te stesso» risponde.

Ecco un colpo basso.
Come fa a saperlo?

«Hai ragione ma proviamoci. Non ho mai voluto farlo con nessuna, un motivo c'è non trovi?».

«E quale sarebbe?» domanda.

«Non lo so ancora, ma non voglio mettermi fretta. Piuttosto, hai detto ai tuoi del trasferimento?».

Scuote la testa e non risponde.

«Dovresti. Non ci rimane molto tempo».

«Perché hai tutta questa furia di andarci? Non possiamo prendercela con calma?» chiede.

«La casa è già pronta, non vorrei che il proprietario facesse storie. E poi credevo che lo volessi pure tu».

«Lo voglio, ma sono noiosi i traslochi» commenta.

«Lo sono anche per me ma vedrai che questa volta sarà diverso, ci sono anche io con te», dolcemente faccio scendere le mie mani lungo i suoi fianchi.

Lei sorride e annuisce.

«Mi ispiri sesso violento con questo vestito rosso» le sussurro all'orecchio premendo il mio petto contro il suo.

La sento sorridere.

«Perché non lo fai proprio qui?» chiede indicando l'isola della cucina.

Mi si illuminano gli occhi.
Non può avermelo chiesto per davvero pur sapendo che i nostri familiari sono nella stanza accanto.

«Non hai paura che possano entrare?».

«Beh sì, ma non rinuncerei a fare delle porcate per questo» rivela sedendosi sull'isola a gambe aperte.

«Non ho il preservativo dietro».

«E quindi? Senza è meglio», mi rivolge un occhiolino malizioso e successivamente si morde il labbro inferiore.

«Mrs Long, stai forse cercando di sedurmi?».

«No, ma è da stamani che non facciamo niente e onestamente ho voglia di essere scopata».

Quelle parole mi bastano per agire.

La afferro per il collo e la invito a sdraiarsi su tutta la superficie di marmo.

Ansima e si prende un seno tra le mani.

«Vuoi la mia lingua o le mie dita?» le chiedo poco dopo averle succhiato il labbro inferiore.

«Entrambe» mormora sulle mie labbra.

«Come desideri», tolgo la mano e scendo lungo tutto il suo corpo. È perfetto.

Poco prima di alzarle il vestito sento il padre di Melanie pronunciare il suo nome.
Subito mi stacco e lei si alza in piedi.
La porta si apre ed entra la grande figura di Kevin.

«Oh eravate qui», si pianta sulla soglia della porta limitandosi solo a fissarci.

«Sì» replico.

«Interrompo qualcosa?» domanda alternando lo sguardo da me alla figlia.

«No assolutamente papà, gli stavo giusto per dire che mi sarei fatta una bella cioccolata calda» dice Melanie intervenendo subito.

Cosa credeva... Che raccontassi tutto al padre.

«Mi aggrego allora» aggiunge lui.

«Tu vuoi qualcosa?» mi chiede lei premurosa come sempre. Ecco un'altra cosa che mi piace di lei.

«No grazie» rispondo serio.

«Vado a sentire se anche gli altri vogliono qualcosa».

Il padre torna un attimo in soggiorno e mi rimangono giusto 20 secondi per parlare con Melanie.

«C'è mancato poco», le sussurro da dietro l'orecchio mentre glielo appoggio.

«Smettila Jason», si scansa con il bacino e sorride divertita. Faccio lo stesso e mi allontano.

«Ti lascio con tuo padre, torno di là. Se hai bisogno me lo dici» le comunico.

«D'accordo, grazie».
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Ciao a tutt*.
Sono qui per scusarmi con voi visto che ieri non sono riuscita a pubblicare, nonostante l'avessi detto. Ho avuto molto da fare durante tutta la giornata ma mi farò perdonare.
-Lu❤️

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