Capitolo 60

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Melanie

«Tra quanto arriva? Qua fa freddo».

«Aspetta Jason, la richiamo» replica Alan prendendo il telefono.

«Bethany» aggiunge lui iniziando la chiamata.

«Come non detto allora. Ti aspettiamo all'ingresso».

Stacca e riposa il telefono in tasca.

«Allora?» chiede Jason.

«Ha appena parcheggiato, adesso viene» risponde.

«Non potevi cercarti un'altra accompagnatrice puntuale?» domanda il ragazzo affianco a me.

«Sta ritardando di soli 5 minuti Jason. Sei pesante quando fai così» gli fa notare l'altro.

Ridacchio e mi giro dall'altra parte.

«Cosa ridi tu», mi tira una gomitata e mi guarda serio.

«Niente niente», scuoto la testa e cerco di trattenere un'altra risata.

«Eccomi!» esclama la ragazza nuova da lontano.

«Ciao Bethany», Alan si avvicina e gli lascia un bacio sulla guancia.

«Ciao», mi rivolge un sorriso ed io, contraccambiando, faccio lo stesso.

«Loro sono Jason e Melanie» dice lui voltandosi verso di noi.

«Direi di conoscerlo abbastanza bene Jason», lei lo guarda con aria divertita e lui abbassa lo sguardo.

Ottimo!
È andato a letto pure con lei.

Mi irrigidisco ed inizio a fissare altrove.

«Entriamo?» chiede Alan.

Tutti annuiscono, compresa me.

Mentre entriamo Jason posa una mano sul mio fianco, ma presa dal nervoso gliela tolgo.

«Signor Lewis», sento dire la lontano e il ragazzo dietro di me si ferma.

Mi fermo proprio nel suo stesso momento.

«Possiamo parlare? Ho delle novità su...», Jason lo interrompe e mi trascina davanti a lui.

«Sì Milton, dopo ne parliamo. Lei è Melanie» aggiunge lui zittendolo del tutto.

L'uomo mi guarda e mi porge una mano.

Delicatamente afferra la mia e ci lascia un bacio sopra.

Stupita da quel gesto gli sorrido e mi spingo contro il petto di Jason.

«E quindi ha anche una compagna eh Mr Lewis» mormora Milton sorseggiando lo spumante.

«Sì» confessa Jason.

Ma che cazzo sta dicendo?

Essendo confusa, mi limito solo ad annuire e quando mi sento toccare fastidiosamente il polso, capisco di dover dire qualcosa.

«Beh... Amore, perché non andiamo a bere qualcosa anche noi?» chiedo al mio bugiardo e finto fidanzato, anzi no... Compagno.

«Mi sembra un ottima idea amore. Milton noi ci rivediamo dopo», prima ancora di salutarlo mi trascina via fino ad arrivare ai divanetti del soggiorno.

Io mi siedo, ma Jason prima di fare lo stesso prende dal vassoio dei camerieri due bicchieri di spumante.

«Sì può sapere cosa ti è saltato in testa? È uno scherzo?» chiedo.

Lui abbassa lo sguardo e capisco subito che c'è qualcosa che non va.

«Jason, mi ascolti?» domando di nuovo.

«Ti chiedo solo di coprirmi e di fingere» risponde.

È serio, molto serio e questo non promette niente di buono. In che cosa si è cacciato questa volta?

«Dovrò almeno sapere il motivo no?».

«No, non fai parte della mia vita Melanie».

«Per farmi passare come la tua donna però sì» ribatto seria e scontrosa.

«Sì in questo caso sì e non è la prima volta che capita, no? Ci siamo usati anche per fare del buonissimi sesso» aggiunge.

Ingoio a fatica la saliva.

«E se io adesso andassi da Milton e gli dicessi che in realtà non sto con te?» lo sfido con fare divertito.

«Non lo farai».

«Se lo dici te», mi alzo e cerco di andarmene.

«Non ti azzardare» ringhia lui al mio orecchio.

La sua erezione preme sul mio sedere.

Già duro a quest'ora?

Mi giro e gli fisso le labbra.

«Altrimenti?» domando sfidandolo, di nuovo.

«Non mettere in pericolo il mio autocontrollo».

«Mi piace farlo» dichiaro apertamente.

«Lo so».

«Se lo sai quindi saprai anche che sono capace di tutto Jason, perciò o mi dici che cosa sta succedendo oppure andrò da quel signore a dirgli tutta la verità».

Metterlo alle strette è l'unica possibilità che ho.

Sembra voler dire qualcosa, ma prima ancora di farlo si morde la lingua e infine dice: «Va bene, ma adesso godiamoci la serata».

«Giuramelo» gli impongo.

«Non ti dirò tutto, ti basta solo sapere che se ti ho fatto vestire in questo modo è solo per lui. Volevo che facessi colpo su una persona fondamentale, perlomeno attualmente, per me».

«Mi hai usato per 2 motivi quindi. Farmi passare per la tua ragazza non bastava?» chiedo.

«No piccola», la sua mano finisce sulla mia guancia, pronta ad accarezzarla dolcemente prima di baciarmi.

One night more Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora