Capitolo 65

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Melanie

- A sera.

«Jason, puoi venire in camera? Ti devo parlare».

Il suo sguardo si posa su di me, smettendo di fissare il grande schermo del televisore.

Harry lo guarda e poi guarda me.

Rimane in silenzio e torna a guardare la Tv.

Jason si alza fino a seguirmi in camera da letto

«Prima che tu possa dire qualcosa, mi dispiace se oggi non ti ho minimamente considerato» rivelo subito senza pensarci due volte.

«Non preoccuparti, non sono arrabbiato», si siede sul letto dandomi le spalle.

Giro intorno ad esso e mi appoggio alla vetrata della grande finestra. Lui alza la testa e i nostri sguardi si incontrano.

«Ti ho chiesto di seguirmi perché oggi ho riflettuto molto su quello che mi hai detto stamani e ho apprezzato davvero tanto che tu ti sia confrontato con me per quanto riguarda questa tua decisione improvvisa. Forse dovrei pensarci un po' di più ma sento come di non avere il tempo necessario per farlo...» spiego.

Lui, confuso e incerto, corruga la fronte e scuote la testa.

«Non so tra quanto partirai ma io qui non ci voglio rimanere da sola. So di avere le capacità per farlo, ma questi non sono amici miei e non ho la minima voglia di restare in questa casa senza di te...» aggiungo.

«Dove vuoi arrivare Melanie?» domanda.

«Voglio dire che, se l'offerta è ancora valida, vengo con te a Los Angeles» rispondo.

Lui di scatto si alza in piedi e dice: «Davvero?».

Annuisco e sorrido.

Si avvicina a me e mi abbraccia.

«Grazie».

«Sai già quando partire?» chiedo.

Lui scuote la testa e poi riprende a parlare.

«Vorrei partire subito, ma non posso. Devo ancora trovare una scusa da dire ai ragazzi preferisco arrivare lì con qualche colloquio in programma».

«Già... Siamo in due allora».

«Sei sicura di volerlo fare?» chiede.

«Sì» rispondo sicura.

«Guarda che non sei obbligata. So quanto desideravi trasferirti qui e quanto ancora lo desideri» prosegue.

«Jason basta. Ti ho detto che sono sicura, stai tranquillo» lo rassicuro.

«Va bene».

«Ti andrebbe di fare un giro in macchina?» domando.

«A quest'ora?».

«Sì».

«Ehm... Io ancora non sono riuscito a prendermi una macchina» confessa.

«E se usassimo quella di Alan?» opto.

«Preparati, vado a sentirlo» mormora prima di uscire fuori dalla camera.

Nel mentre inizio a prepararmi.

Dopo 20 minuti passati da sola in stanza, decido di scendere giù non sapendo ancora niente sull'uscita.

«Jason?» chiedo ad Alan dopo non averlo visto ne in salotto ne in cucina.

«Ti sta aspettando fuori», mi fa l'occhiolino e sorride.

«Grazie» dico dedicandogli qualche secondo.

«E di che? Basta che tornate con il mio gioiellino sano e salvo» sghignazza lui.

«Non preoccuparti, te la riporteremo come nuova».

«Divertitevi», mi rivolge un ultimo sorriso e me ne vado.

Prima ancora di uscire del tutto saluto Benjamin e Harry, poi chiudo la porta.

Non capisco proprio come Alan riesca a stare in casa con tre ragazzi come loro. Jason mi sembra proprio il tipo opposto di Alan, ma a quanto pare sembra che vanno molto più d'accordo loro rispetto agli altri.

One night more Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora