Capitolo 63

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Melanie

Sentirlo dentro preservativo è mille volte meglio.

Non mi era mai capitato di fare sesso non protetto.

«Fermati Melanie».

Le sue mani bloccano il movimento dei miei fianchi ed è lì che riprendo quel minimo di lucidità.

«Che c'è?» chiedo.

«Scendi» mi ordina.

«Perché?».

«Lo stiamo facendo senza» mi ricorda.

«E allora? Basta solo che mi avverti quando vieni».

«Melanie è pericoloso, alzati ho detto», la sua voce è rude e tagliente.

«No», mi chino su di lui e lo bacio cercando in tutti i modi di convincerlo a rimanere in silenzio.

È possibile desiderare così tanto qualcuno da fregartene delle possibili conseguenze?

Perché se è così, se solo fosse possibile, mi consolerei.

L'ho desiderato da quando ho sentito la sua erezione battere sul mio sedere alla cena di gala.
Era già duro contro di me, non potevo non concedergli il piacere di esplorare di nuovo la mia natura.

Domina le mie notti. Lui, con i suoi occhi chiari e le labbra carnose, spinge il mio cervello ad immaginare ogni possibile fantasia sessuale mai a me concessa.

Il sesso con Josh era bello e divertente, ma con Jason si parla di tutt'altro.

«Melanie», boccheggia mentre lo cavalco.

I suoi occhi si chiudono e le labbra socchiuse mostrano l'eccitazione.

Mentre poso una mano sul suo petto per aumentare il movimento, ascolto il suo cuore battere forte.

«Scopami forte» sussurro all'orecchio.

Le sue braccia avvolgono la mia vita, tenendomi così ferma e ben salda al suo corpo.
Piega le ginocchia ed inizia ad alzare e abbassare il bacino dal materasso, spingendosi ripetutamente dentro di me.

Il mio petto preme contro il suo e presa dal momento non riesco a non frenare i miei pensieri.

Vorrei tanto dirgli quanto mi piace, quanto vorrei che continuassimo ad avere questa connessione e quanto mi faccia bene ma rischierei di confondere i due rapporti.

È difficile definire il nostro rapporto se ogni volta finiamo a letto insieme.

Ci guardiamo negli occhi mentre continua a spingersi dentro di me. Sa quello che stiamo facendo, ne è a conoscenza quanto me e sappiamo entrambi quanto sia sbagliato.

Ci conosciamo da una vita e stiamo rovinando un rapporto di anni solo per una grandissima attrazione sessuale. Ma non è questa la cosa che ci deve far riflettere.

Se sappiamo entrambi qual'è la realtà, perché non smettere? Perché non finiamo sempre per risolvere tutto così, scopando fino a rischiare di farci sentire pure dai nostri coinquilini.

Chiunque da un momento all'altro può rientrare in casa, eppure a nessuno dei due importa.

Con un rumoroso schiaffo, lascia l'impronta della sua mano sulla natica destra. Il fastidio all'impatto è piacevole e divertente.

«Sei così bella» mormora sulle mie labbra mentre mi guarda intensamente negli occhi.

Il cuore accelera il battito. 

Sorrido, sperando che sia la verità per lui.

Quel sentimento di contentezza mi spaventa.
Non mi sono mai sentita così dopo un complimento.

La gola mi si prosciuga.

Mentre ispira una manciata d'aria, le mie iridi non smettono di guardarlo. Non mi sta guardando adesso. È concentrato a mantenere lo sguardo sul punto di incontro dei nostri corpi.

«Ti voglio ancora più affondo» aggiungo mentre mi alzo a sedere prendendomi il seno tra le mani.

Con agilità mi fa sdraiare sul letto, mettendosi così su di me e prendendo il controllo.

Con voracità si avventa sui miei seni, leccando e mordendo lentamente il capezzolo.

Dio! Questo sì che è eccitante.

Poco dopo torna a penetrarmi. Guardo i suoi occhi mentre riscopre da solo il piacere di essere avvolto dalle pareti calde della mia natura.

La bocca è aperta e la pelle lucida riflette nella stanza.

È bellissimo in questo momento e incredibilmente attraente.

Le sue labbra fissano le mie. Io, esitante, mi lecco il labbro inferiore.
Quel gesto lo fa impazzire.
Aumenta la velocità e preme la sua bocca sulla mia.

È stupendo.

La sua lingua tocca la mia talmente tanto che quasi temo che sia tagliente.

È una dolce tortura mentre mi stringe forte la natica destra. Stasera ha deciso di rifarvela solo con lei.

Le gambe, mentre la sua lingua continua a esplodere la mia bocca, iniziano a tremare.

Il suo ritmo costante basta per farmi venire.

Lui se ne accorge mentre mi spingo sempre più forte, in cerca del suo contatto.

«Sto per venire» lo avverto.

«Lo so piccola, lo so».

I miei muscoli si contraggono, le gambe tremano ancora di più e proprio mentre vengo, lui sfila il suo membro e scarica su di me l'adrenalina e l'eccitazione di quel momento.

Il nostro momento.

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