Jorge Pov.
Ero seduto sulla panchina e canticchiavo una canzone guardando in basso, quando il rumore di un motore mi face spostare lo sguardo in su. Da un'Audi scese una ragazza bionda, che venne camminando verso di me. Indossava vestiti vanitosi, di cui non so nemmeno la marca, ma sicuramente erano costosi e i suoi occhi erano nascosti dietro un paio di Carrera."Hey." Disse Martina sedendosi di fianco a me.
"Oggi sei in anticipo."
"Si, c'era poco traffico." La guardai e annuii, poi tornai a fissare il pavimento, tenendo i gomiti sulle ginocchia e giocando con le mie dita.
"Oh mio dio, cosa è successo al tuo occhio?!" Si tolse gli occhiali e mi prese il mento, facendomi girare delicatamente verso di lei. Aveva un'espressione terrorizzata, come se non avesse mai visto un occhio nero. Beh, probabile.
"Niente." Mormorai, non essendo veramente in vena di raccontarle cosa mi fosse capitato.
"Non sembra niente." Alzò un sopracciglio, fissandomi negli occhi come se stesse cercando di entrare nella mia testa per capire cosa stessi pensando.
Non dissi niente, sperando che non facesse più domande. Ma sembra che oggi le piaccia essere fastidiosa e insistente.
"Sai, non devi dirmi cosa ti è successo, e onestamente non credo di volerlo sapere, però dovresti metterci del ghiaccio sopra. Sembra che il tuo occhio stia per cadere." Scosse la testa, probabilmente immaginando la scena del mio occhio mentre cadeva.
Ridacchiai.
"Ho sbattuto contro una porta." Dissi la prima cosa che mi passava per la mente. Sapevo che non ci avrebbe creduto ma valeva la pena tentare.
"Mh okay, tu fai finta che quello che hai detto è vero e io farò finta di crederti." Disse ridendo.
"Affare fatto." Concordai sorridendo. Ero abbastanza felice che non avesse insistito nel sapere la storia, come qualche altra che conosco avrebbe fatto. Poco dopo i bambini uscirono correndo.
"Portiamo Jorge e Dani in macchina di nuovo?" Domandò Tommy con occhi speranzosi. Sembra che lui e Dani siano diventati migliori amici, nonostante siano diversi. Beh, non diversi, diverso più che altro il loro stile di vita.
"Mi piacerebbe tantissimo ma.." Martina guardò lui e poi me. "Oggi non possiamo." Mi fece uno sguardo di scuse.
"Perché no?" insistette.
"Perché mamma mi ha chiesto se potevo passare nel suo ufficio oggi pomeriggio e se li accompagnamo non farò in tempo." Spiegò lei con una voce non troppo felice, si vedeva che era la tipica ragazza a cui dispiaceva dire di no ai genitori.
"Stai tranquillo. Tanto ci vediamo domani." Dissi sorridendo a Tommy. Era un bambino tenero.
"Mi dispiace Jorge." continuò a scusarsi mentre si mordeva il labbro. Forse se lo mordeva senza rendersene conto, ma quando lo faceva era davvero sexy.
"Non ti preoccupare piccola." Le feci l'occhiolino facendola sorridere.
"Okay, allora ci vediamo domani!" Disse ancora col sorriso sul viso. Annuii, presi Dani e ci dirigemmo verso la stazione della metropolitana.Martina Pov.
"Perché mamma vuole che vai da lei in ufficio?" Mi chiese lungo il tragitto in macchina.
Lo guardai dallo specchietto retrovisore e sembrava leggermente arrabbiato del fatto che non avessimo accompagnato il suo amichetto."Vuole farmi vedere una nuova collezione a cui sta lavorando."
"Che noia." Sospirò.
Mia mamma è una fashion designer, una delle più famose in New York. E' da lei che ho preso la passione per la moda. Anche da piccola la volevo sempre aiutare con le collezioni e le sfilate. I suoi vestiti diciamo che sono un po' troppo formali per la scuola, però appena abbiamo qualche riunione seria, sono più che contenta di poter utilizzare qualche suo capo.
STAI LEGGENDO
Il ragazzo del Bronx
RomanceIN REVISIONE. COMPLETATA. Cosa succederebbe se un ragazzo Bad Boy proveniente dal quartiere più pericoloso di New York si innamorasse di una ragazza viziata di Manhattan? Martina e Jorge, la coppia che definiscono: "Gli opposti si attraggono."