Martina Pov.
"Quindi è questo?" Eravamo in piedi nel parcheggio dell'ospedale a fissare il più brutto, probabilmente più vecchio camioncino che avessi mai visto in tutta la mia vita. Peggio ancora, Jorge mi aveva appena detto che quella era la fantastica macchina che aveva comprato e che non vedeva l'ora di farmi vedere. "Ha bisogno di una riverniciata e una nuova radio, ma il motore è buono essendo nuovo."Parlava del furgoncino come se mi stesse pubblicizzando le sue migliori caratteristiche. "E cosa più importante, è mio. Pagato con il mio primo stipendio onesto fino all'ultimo centesimo." Come facevo a dirgli che sembrava come se si potesse rompere in mezzo alla strada quando mi guardava con quello sguardo felice e orgoglioso? "È stupendo." dissi, cercando di sorridere in modo incoraggiante. "Voglio dire, scommetto che avrà l'aspetto di una macchina di questo secolo, dopo una mano di vernice fresca." Jorge sbuffò fingendosi indignato. "Se continui a insultare la mia bambina, sarò costretto a non farti salire."
"Ah no, non darai mica un nome a quella macchina?"
"Gelosa?" Lo ignorai. "Se lo avessi saputo, avrei portato la mia auto."
"Oh mio Dio." disse con una finta voce snob. "Hai preso l'autobus?" Gli corsi incontro per dargli uno schiaffo, ma continuò a scappare intorno al camion e cosi non lo raggiunsi. "La metropolitana, in realtà."
"Devo ammettere che sono colpito." confessò con una mano sul petto. "Zitto." mormorai, finendo per ridere. "E apri questa cosa. Mi sto sciogliendo qui." All'interno c'era un lungo sedile, il che aveva i suoi vantaggi credo. Nessuna console centrale significava nessuna separazione fisica tra di noi. Ed era pulita e confortevole, anche se non c'era l'aria condizionata. "Allora, dove mi stai portando?" Chiesi non appena Jorge uscì dal parcheggio. "Dove vuoi, piccola."
"Credo di aver avuto una magnifica idea. Coney Island." dissi quando Jorge fermò la macchina. "Ovviamente." Sorrise. "Beh, ricordo che mi devi un appuntamento al Luna Park." Feci l'occhiolino, saltando giù dal furgoncino. Dovetti saltare per raggiungere il suolo, il che fu assolutamente imbarazzante. Almeno eravamo arrivati tutti interi, pensai tra me e me, Jorge girò intorno al camion, aveva un paio di occhiali da sole Wayfarer con quell'atteggiamento da duro che aveva anche Danny Zuko con la sua giacca di pelle. Indossava dei pantaloncini di jeans e la maglietta con scritto 'Hello Martina!' che gli avevo regalato per il suo compleanno.
Scommetto l'aveva indossata apposta. "Allora, prima cibo o giostre?" chiese, avvolgendo un braccio intorno alle mie spalle. "Cibo. Sto morendo di fame." Eravamo tornati da Hamptons solo da poche ore e avevo appena avuto il tempo di cambiare i vestiti e lavarmi i capelli prima di andare in ospedale per vedere Christian e Alba .
Jorge ed io camminammo sul lungomare affollato fino ad una gelateria, dove comprai la coppa più grande che avevano, Jorge, manco a dirlo, scelse i gusti più dolci, il che significava che stava ancora sopravvivendo al glucosio. Secondo il dottor Holloway, al quale facemmo visita dopo aver lasciato Alba a riposo, Jorge stava guarendo completamente. Le sue analisi del sangue erano andate bene, quindi credo che i suoi livelli di zucchero nel sangue non fossero allarmanti. Il dottor Holloway disse anche che avrebbe potuto smettere di prendere i farmaci prescritti se non sentiva più alcun dolore.
Non pensavo che qualcuno potesse prendere dei farmaci per cosi tanto tempo, ma a quanto pare il danno al polmone di Jorge e il fatto che non avesse più una milza erano davvero gravi, tanto da prendere un mucchio di pillole e compresse ogni giorno per il primo mese. Gli avevano anche proibito di bere alcolici fino a quando i suoi farmaci fossero stati cosi forti. Altrimenti non avrebbe fatto una bella fine.
Gironzolammo con i nostri gelati fino a quando il sole non iniziò a calare. Fu una pausa dal caldo dato che eravamo stati al sole per tutto il giorno e finalmente smisi di sentire come la pelle in fiamme. Il gelato aveva anche fatto la sua parte. "Allora, com'era Stratford?" Avevo già chiesto a Jorge per telefono circa i pochi giorni che aveva trascorso in Canada con la sua famiglia, ma non aveva proferito più di quattro parole a riguardo. Speravo che in persona avrebbe almeno formato una frase completa.
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Il ragazzo del Bronx
RomanceIN REVISIONE. COMPLETATA. Cosa succederebbe se un ragazzo Bad Boy proveniente dal quartiere più pericoloso di New York si innamorasse di una ragazza viziata di Manhattan? Martina e Jorge, la coppia che definiscono: "Gli opposti si attraggono."