Uscii dal bagno nel mio pulito e comodo pigiama, che consisteva in un paio di grigi e lunghi pantaloni a quadri con un laccio rosso per legarli all'altezza dei fianchi e una maglietta bianca con le maniche a tre quarti che partivano dalle spalle. Mi infilai le mie pelose pantofole rosse mentre asciugavo i capelli con un piccolo asciugamano. In vita mia non avevo mai avuto così tanto bisogno di una doccia.
Mi sdraiai sul letto, sentendo tutti i miei muscoli rilassarsi sopra la morbidezza del materasso e delle lenzuola. Stavo per perdere i sensi quando la porta della mia camera si aprì e qualcuno entrò, facendomi grugnire e aprire controvoglia i miei occhi stanchi. Volevo dirgli di lasciarmi sola però, quando vidi Diego, mi alzai alla velocità della luce.
"Cosa ci fai qui?" Domandai,sistemandomi i capelli e sentendomi a disagio siccome ero in pigiama e senza trucco.
"Volevamo solo vedere come stai. Non ti abbiamo visto oggi a scuola." Una dolciastra e acuta voce parlò da dietro Diego e, presto, Hannah apparse al suo fianco, sorridendo.
Perché non mi sorprendeva che lo aveva accompagnato? Avrebbe qualsiasi scusa per andare con lui. Dentro di me grugnii, alzando gli occhi e tirandola per i capelli. Se solo avessi davvero potuto farlo.
"Nemmeno io vi ho visti ma non preoccupatevi, sto bene." Cercai di suonare carina ed educata ma l'ossessione di Hannah per il mio chiamatelo come volete (ovvero Diego) mi stava infastidendo.
"Non abbiamo detto a tua madre che hai saltato due lezioni." Sussurrò facendomi l'occhiolino ma, dietro il suo gesto amichevole, c'era dell'altro. Speravo solo che non mi avrebbero chiesto dove fossi stata.
"Grazie. È per questo che ci sono gli amici, o no?" Finsi un sorriso. So che era lei quella che avrebbe dovuto dirlo ma volevo solamente sottolinearlo.
"Ovviamente." Non sapevo che gioco stava giocando ma iniziavo a stancarmi della sua falsità. Non sapevo se fossimo ancora amiche perché tutto ciò che pareva voler fare era infastidirmi.
"Volete che vi lasci un po' soli? Posso aspettarti fuori." Rivolse quest'ultima parte a Diego.
"Non c'è bisogno che tu lo aspetti, Hannah." Dissi ma suonò più come una domanda.
"A meno che non voglia camminare fino a casa, devo." Affermò, ridacchiando stupidamente.
Portai lo sguardo su Diego in completa confusione.
"La mia macchina è stata rubata ieri." Spiegò Diego. "Hannah si è offerta di darmi un passaggio per venire a trovarti."
"Cosa? Ma... come?" La mia confusione divenne solo maggiore.
"Ero dal benzinaio, stavo pagando il mio saldo e, quando sono uscito dal negozio, la mia macchina era andata." I suoi occhi bruciarono di rabbia.
"Oh mio Dio." Restai a bocca aperta, coprendola con le mani.
"Lo so, sai? Spero trovino presto quel farabutto." Interenne lei, stringendo delicatamente il bicipite di Diego.
Ma al momento non mi interessò della sua improvvisa dimostrazione d'affetto. Tutto quello che corse attraverso la mia mente annebbiata era il fatto che la probabilità che la macchina di Diego fosse quella che Jorge aveva rubato era del 99,9999%.
Tutti i pezzi tornavano al loro posto. Una macchina costosa che sarebbe potuta appartenere a qualcuno di ricco, come sembrava familiare quando l'avevo vista la prima volta, il fatto che fosse stata rubata ieri. Non volevo niente di più che starmi sbagliando. Ero tra l'incudine e il martello, fra il mentire al mio ragazzo e il tradire un mio amico – che io avevo anche baciato. Mi morsi il labbro con forza, fino a far uscire il sangue.
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Il ragazzo del Bronx
RomanceIN REVISIONE. COMPLETATA. Cosa succederebbe se un ragazzo Bad Boy proveniente dal quartiere più pericoloso di New York si innamorasse di una ragazza viziata di Manhattan? Martina e Jorge, la coppia che definiscono: "Gli opposti si attraggono."