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"Questo progetto influira per il 25% sul vostro voto di questo semestre." disse con tono autoritario la signora Marshall. Le persone borbottarono e si lamentarono, sebbene sussurrando, conoscendo a pieno le reazioni dell'insegnante riguardo alle lamentele. Samantha ed io ci scambiammo un'occhiata annoiata. Il fatto che avessimo come materia Chimica ogni anno, era un complotto contro di me. Non che la trovavo troppo difficile infatti ero abbastanza brava ma trovavo l'insegnante alquanto detestabile. In altre parole, disprezzavo quella strega. La signora Marshall si guardò attorno attravero I suoi occhiali a farfalla. "Lo farete in coppia. Apprezzerei davvero se manteneste lo stesso partner fino a fine semestre." Ci dedicò uno strano sorriso, come se ci stesse sfidando a chiedere di fare dei cambi. Mi morsi il labbro, cercando lo sguardo di Diego. Non riuscii a decifrarlo mi stava pregando di cambiare partner perché non era entusiasta di lavorare con me, o era insicuro sul fatto che io non volessi cambiare? Gli feci un cenno del capo, lasciando che decidesse come far procedere il nostro progetto. Avevamo ottenuto buoni volti l'ultimo semestre fatta eccezione per l'incidente con quella sostanza blu e non mi dispiaceva lavorare con lui ora che le cose tra noi si erano risolte.

Ma questo non significava che non sembrasse davvero strano. Non ci eravamo rivolti la parola nelle ultime settimane. Le coppie si alzarono e si diressero verso la cattedra per ritirare i propri compiti. Samantha mi dedicò un'occhiata interrogativa quando mi vide avvicinarmi a Diego, ma decisi di ignorarla. "Ciao." gli dissi quando lo raggiunsi, congiungendo le mani. Era cambiato cosi tanto negli ultimi mesi. I suoi capelli erano più corti e sembrava davvero cresciuto, sebbene ciò  non fosse fisicamente possibile. Forse era a causa della camicia e dei pantaloni. "Ciao." disse a sua volta e mi sorpresi del fatto di non trovare risentimento nella sua voce. "Per cui vuoi.." entrambi cominciammo a parlare, sorridendo sommessamente. Gli feci segno di continuare. "lavorare in coppia?" domandò.

Persino le sue gote sembravano più rosse. "Se per te va bene." Annuii. "Si, d'accordo. Formiamo un'ottima squadra in chimica." Abbozzò un sorriso. Ridacchiai. "Si, vero. E non voglio che le cose si complichino o altro."  dissi, preoccupandomi di come mi sentivo in imbarazzo ogni volta. "Credo che potremmo provare ad essere di nuovo amici." disse, speranzoso. "Certo." ribattei sorridendo, stringendogli la mano. Il suo profumo di Armani riempi l'aria non appena mosse qualche passo verso di me. "Bene." Sorrise. "Mi era mancato essere tuo amico." Dopo il suono della campanella, raggiun il mio armadietto per incontrare Sam. "Eri con Diego." affermò. "Si." Annuii, posando alcuni libri all'interno dell'armadietto ed afferrando la mia cartella. "Potresti spiegarmi perché?" insistette, sostando davanti al mio armadietto. Non aveva ancora aperto il suo. "Abbiamo deciso di lavorare insieme per mantenere alti i nostri voti. Per di più, non vedo perché dovrei continuare a restargli ostile, dato che ho superato completamente ciò che successo."

"Questo mi sembra un po' sospettoso." cantilenò Samantha. Roteai gli occhi, sbattendo l'anta dell'armadietto e portandomi la borsa sulla spalla. "Mi spieghi perché?" domandai, usando le sue stesse parole, avvicinandomi all'uscita. "Sembrava davvero amichevole mentre stavate parlando." Mi affiancò. "Perché dovrebbe volerti essere amico cosi all'improvviso? Sono passati mesi dall'ultima che avete avuto una conversazione e stavate insieme. Non potreste mai e poi mai essere amici."

"Non vedo quale sia il problema. Per tutto questo tempo c'e rimasto male per ciò che è successo. Si è scusato, ha detto che aveva bisogno di tempo per superare il tutto e ora sta bene." Il comportamento di Sam m'infastidiva.

"Non avercela con me. Sto solo dicendo che è strano, tutto qui. Sono felice che abbiate chiarito e che riusciate a parlarvi senza sentire la necessità di strangolarvi. Solo, sta attenta." Mi prese a braccetto mentre superammo l'uscita. Non le risposi solo perché non sapevo cosa dire. Non avevo notato nulla di sospetto nel comportamento di Diego. "Credi che tuo fratello potrebbe essere gay?" Per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva sentendo quella strana domanda. "Cosa?" gridai. Che razza di domanda era? Samantha mi afferrò il mento, costringendomi a voltare il capo di lato. In fondo alla rampa di scale, in un angolo, vidi Jack abbracciare lo stesso ragazzo che avevo visto da Country's Best Yogurt. "Solo perché si stanno abbracciando non vuol dire che sia gay." dissi, nonostante non fossi sicura delle mie parole. Samantha mi guardò confusa. Non avevo mai preso in considerazione l'idea che Jack potesse essere gay. La ragione più ovvia fu che non l'avevo mai visto baciare un ragazzo. Era stato fidanzato con un paio di ragazze. "Credo dovresti parlargli. Forse si vergogna ad ammetterlo e cerca di nasconderlo." ipotizzò. Quell'idea mi attraversò la mente. Forse Sam aveva ragione. Era sempre stato molto lascivo nel parlare di ragazze e di relazioni. Forse aveva paura di ciò che i nostri genitori avrebbero pensato, sebbene la nostra famiglia era abbastanza tollerante. Mi avrebbe spezzato il cuore se avesse creduto che lo rinnegassimo. Distolsi lo sguardo da Jack, il quale ora stava parlando allegramente con il suo amico ragazzo qualunque cosa fosse, e guardai Sam. "Gli parlerò quando sarò a casa." pensai ad alta voce. Tuttavia, non ebbi il tempo di pensarci perché Diego comparve all'improvviso davanti a me. Sam fece del suo meglio per non sbuffare. "Ti chiamo dopo, Marty." disse prima di scendere le scale, scuotendo il capo. Se anche Diego l'avesse notato, non disse nulla. "Vuoi parlare del progetto?" domando, camminando al mio fianco verso il parcheggio dietro alla scuola. Avremmo dovuto scrivere un saggio su qualche sviluppo chimico e fare alcuni esperimenti (non avevo prestato molta attenzione in classe.) "Oh, certo. Ci vediamo domani?" sarebbe stato sabato e non avevo ancora pianificato nulla. Per di più volevo sbarazzarmi di quel progetto al piu presto, cosi non ci saremmo protratti quel lavoro all'inizio dell'ultimo anno, quando le cose si sarebbero complicate metteva ansia. "A casa mia?" disse Diego prima di raggiungere la mia macchina. "Veramente, io stavo pensando alla biblioteca. Dal momento in cui si trovano piu libri al riguardo." Cercai di
sembrare indifferente, ma era palese che non volessi andare a casa sua. Esistevano ragazzi al giorno d'oggi che facevano ricerche usando i libri? Tuttavia, andare a casa a sua era fuori discussione. La biblioteca sembrava un luogo più sicuro, specialmente dopo ciò che mi aveva detto Sam. Un passo alla volta, piccolo Diego. "D'accordo." annui, mascherando le sue emozioni era evidente che fosse rimasto deluso. Solo quando fummo a pochi passi dalla mia macchina, notai una persona appoggiata alla portiera del lato guidatore, indossava un cappellino dei Brooklyn Nets.

' Oh merda.' Pensai .
Jorge ci stava fissando e riuscii a vedere i fulmini nel suo sguardo.

Il ragazzo del BronxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora