Martina Pov.
Come prima reazione, ebbi l'istinto di portarmi le mani davanti alla bocca. Era così aperta che pensai che la mascella si sarebbe staccato da un momento all'altro."Tu sei," presi più tempo possibile per cercare di mettere insieme delle parole sensate. "incinta?"
Samantha mi lanciò un'occhiata di sufficienza, mentre Alba annuì soltanto, mordicchiandosi il labbro inferiore.
"Oh mio Dio." Dissi velocemente, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi e fissandola con aria scioccata. Rimasi in quella posizione finché Sam non mi punzecchiò con il gomito, facendomi tornare in me. "Che cos'hai intenzione di fare?" il mio tono di voce era serio, ma strofinai leggermente la mano sul braccio di Alba, cercando di darle conforto.
"Non lo so." Scosse il capo e vidi le lacrime fuoriuscire dai suoi occhi. Sembrava così smarrita, disperata e dispiaciuta. Spostò ripetutamente lo sguardo da me a Sam, sperando di trovare la certezza che d'ora in poi tutto sarebbe andato bene o, almeno, di ricevere aiuto.
"Josh lo sa? Perché è di Josh, giusto?" aggiunsi velocemente quell'ultima parte.
L'ultima cosa di cui avevo bisogno era che il padre del bambino fosse un altro."Certo che sì." Rispose tempestiva lei.
"Ma... non lo sa." Continuò poi, abbassando notevolmente il tono di voce e posando lo sguardo al suolo.
"Perché non gliel'hai detto?" sbottò Sam, la dolcezza nella sua voce si era tramutata in confusione.
"Non è facile, okay?" ribattéAlba, asciugandosi una lacrima prima che essa potesse raggiungere il suo collo. Sam ed io avvolgemmo le braccia attorno al suo corpo.
"Shhh, andrà tutto bene."
Sussurrammo entrambe, scambiandoci sguardi increduli. Il solo pensiero di avere un bambino a quell'età – anche se Alba aveva già diciotto anni, un anno in più di me – mi faceva rabbrividire.Quando ci staccammo, Sam asciugò le ultime lacrime rimaste sulle guance di Al con i pollici e lei tirò leggermente su con il naso.
"Devi davvero dirglielo. Merita di saperlo, tesoro."
"Lo so, è solo che... non so come la prenderà e non voglio essere lasciata con un bambino di cui non potrò prendermi cura da sola." Spiegò, mentre portò inconsciamente le mani sul suo ventre.
"Josh non è quel tipo di ragazzo. Quando lo guardi negli occhi capisci che ti ama davvero." La rassicurai, sorridendole dolcemente.
Arrossì leggermente a quelle mie parole e sospirò. "Ma abbiamo praticamente passato le ultime due settimane a litigare, come faccio a dirglielo adesso?"
"Aspetta, stavate avendo problemi per questo? È per questo che non hai volute dirmelo alla festa?" all'improvviso quel pensiero mi colpì.
"Beh, sì." Si morse il labbro di nuovo.
"Insisteva nel dire che c'era qualcosa di strano in me e io ho continuato a dirgli che, invece, non c'era nulla, ma sapeva che stavo mentendo e credo di essere impazzita perché gli ho detto che non mi fidavo di lui." Fece roteare gli occhi.
"Ma mettiti nei suoi panni. È consapevole che ci sia qualcosa che non va nella sua ragazza, ma lei non ha intenzione di dirgli nulla. Probabilmente si sente come se non lo amassi o qualcosa del genere." Disse Samantha, nel modo più dolce possibile.
Alba sembrò considerare la cosa, spostando il peso del suo corpo da un piede all'altro. "Hai ragione."
Ammise finalmente. "Andrò a parlargli."
Sebbene sembrasse determinate, sapevamo che era nervosa, così Sam ed io cercammo d'incoraggiarla. Prima che ci allontanassimo, ricordai di aver dimenticato di chiederle una cosa.
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Il ragazzo del Bronx
RomanceIN REVISIONE. COMPLETATA. Cosa succederebbe se un ragazzo Bad Boy proveniente dal quartiere più pericoloso di New York si innamorasse di una ragazza viziata di Manhattan? Martina e Jorge, la coppia che definiscono: "Gli opposti si attraggono."