Martina Pov.
"Oh, cazzo per l'amor del cielo, spegni quella dannata cosa."esclamò irritato Jorge contro il cuscino, facendomi solo allora capire che la sveglia stava suonando rumorosamente. Sentivo il calore del suo corpo intorno a me, piccole gocce di sudore si erano formate nella parte posteriore del mio collo a causa della sua pelle così calda.Allungai il braccio libero e cominciai a schiaffeggiare la superficie del mio comodino fino a quando casualmente colpii il tasto 'Spegni' della sveglia. Jorge emise un gemito soddisfatto. Intanto io gemetti quando capii che mi sarei dovuta svegliare per andare a scuola, dopo neanche 4 ore di sonno.
"Non andare a scuola oggi." mormorò ancora mezzo addormentato, stringendo il braccio che aveva intorno a me.
"Devo andare." Dissi, cercando di convincere più me stessa che lui e liberai le nostre gambe e le nostre dita. Una volta fuori dal letto, quasi inciampi sui miei stessi piedi.
Avevo la testa un po' confusa a causa della mancanza di sonno e mi sentivo praticamente come la mattina che mi ero svegliata con una sbornia, anche se tutto quello che avevo bevuto alla "festa" di ieri era coca.
Jorge non aveva la minima intenzione di alzarsi dal letto, quindi ne approfittai per usare il bagno. Una volta dentro, aprii il rubinetto del lavandino per bagnarmi con acqua fresca il viso riscaldato e il collo. Mi aiutò a svegliarmi un po' e quando incontrai il mio riflesso nello specchio, un sorriso si formò sul mio viso.
Che ci crediate o no, ho appena trascorso la notte a coccolarmi con Jorge. La voce nella parte posteriore della mia testa era alquanto emozionata.
Mentre spazzolai i capelli, cercando di sistemare il pasticcio che si era creato durante la notte, pensai alle cose che Jorge mi aveva detto un paio di ore prima.
"Mi dispiace. Non voglio litigare mai più. "
"Se non la smetti ora, non so se sarò in grado di fermarmi."
"Bene, perché voglio essere il primo ad essere così vicino a te, piccola ...e l'ultimo."
Ricordai tutto - soprattutto l'ultima frase – il che mi fece sentire strana, non potevo nemmeno arrossire perché le mie guance erano già rosa. Finii di truccarmi e sistemarmi i capelli, mi accontentai solo del mascara, del lucidalabbra - accompagnata da una generosa quantità di correttore per coprire le borse viola sotto i miei occhi.
Quando uscii dal bagno sentii un fruscio, era Jorge che si stava mettendo la maglietta e le scarpe. Ciò significava che, purtroppo, non potevo contemplare i suoi addominali.
"Puoi usare il bagno se vuoi, adesso." Dissi, indirizzando con il dito verso la porta.
"Va bene." Mormorò sfacciatamente, ma ancora un po' addormentato, dandomi un bacio a stampo prima di andare.
"A proposito, ci sono degli spazzolini di ricambio nel cassetto sotto il lavandino." Lo informai prima di vederlo chiudere la porta e avermi detto un 'grazie'.
Raggiunsi l'armadio e cercai qualcosa da mettermi. Dal momento che non ero in vena di qualcosa di complicato, scelsi un paio di leggings neri, degli stivali e un maglione bianco e nero a strisce. Nel frattempo Jorge era tornato nella stanza, già vestito e pronto ad andare prima che qualcuno della mia famiglia lo avrebbe scoperto.
In quel preciso istante, qualcuno bussò alla porta, era mia madre.
"Martina, tesoro, sei pronta? Farai tardi!"
Jorge ed io ci scambiammo un'occhiata di panico - beh, forse ero l'unica in preda al panico - a Jorge come al solito, non fregava niente.
"Dammi un secondo mamma!" Gridai di rimando.
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Il ragazzo del Bronx
RomanceIN REVISIONE. COMPLETATA. Cosa succederebbe se un ragazzo Bad Boy proveniente dal quartiere più pericoloso di New York si innamorasse di una ragazza viziata di Manhattan? Martina e Jorge, la coppia che definiscono: "Gli opposti si attraggono."