Quando riportai la mia attenzione su Jorge, vidi che mi aveva voltato le spalle.
"Che stai facendo?"
"Uhm, niente." Il suo tono di voce sembrava strano, come se stesse facendo qualcosa d'imbarazzante, come nascondere un coltello. Ma che diavolo?
"Fammi vedere." Lo afferrai per il braccio per costringerlo a voltarsi e a farmi vedere cosa stesse nascondendo. Alla fine me lo mostrò, sospirando. Rimasi a bocca aperta notando ciò che aveva appena fatto a quell'albero: aveva inciso J&M sulla corteccia.
"Jorge." Strillai, incapace di contenere le mie emozioni. Allacciai le braccia attorno al suo collo, stringendolo in un abbraccio e rischiando quasi di perdere l'equilibrio. "Che cosa dolce."
Fece roteare gli occhi, abbracciandomi a sua volta ed avvicinando le labbra al mio orecchio. "Se lo dici a qualcuno ti uccido." Scherzò.
"Sei così adorabile, Jorge." Spezzai l'abbraccio e lo baciai.
"Smettila di dirmi che sono carino e adorabile." Sbuffò, cercando di nascondere il sorriso causato dal mio complimento.
"Ma lo sei." Continuai, godendomi quel suo lato.
"Come vuoi." Lo abbracciai ancora una volta, prima che qualcosa mi cadde addosso.
"Aspetta un secondo... questa scena è dannatamente familiare, mi ricorda quel che successe in The Last Song quando Will incise il suo nome e quello di Ronnie su un albero." Sogghignai. Beccato, Jorgito.
"Non so di cosa tu stia parlando." Mormorò, distogliendo lo sguardo dal mio.
"Credevo ti fossi addormentato durante il film." Quella risuonò più come una domanda che un'affermazione, perché ora non ero più così sicura che avesse guardato il film quel giorno che dormì per la prima volta a casa mia.
"Invece non l'ho fatto." Si abbassò il cappello fino a coprirsi gli occhi e ridacchiai.
"Oh, smettila. Mi stai facendo sembrare sdolcinato."
"Non ci avevo fatto caso." Ammisi, facendo scorrere il dito sulle lettere che aveva intagliato nel tronco.
"È sorprendente, tu lo sei." Non mi respinse quando lo baciai dolcemente sulle labbra; per di più, aveva cercato di approfondirlo. Lo lasciai fare dal momento in cui si era mostrato così dolce.Un rumore proveniente dal suo stomaco interruppe quel bacio e ci allontanammo l'uno dall'altra, ridendo.
"Qualcuno non ha fatto colazione." Cantilenai.
"Non farmene una colpa. Il mio stomaco si è chiuso questa mattina alle 7, quando mi sono dovuto svegliare per dedicare del tempo a qualcuno." Ribatté scherzosamente, preparandosi a scendere dal ramo.
Mi portai una mano sul petto. "E lo apprezzo." Rise. "Lascia che ti compri del cibo, ragazzino."
Fece roteare gli occhi e saltò giù. Atterrò senza problemi ed aprì le braccia per aiutarmi."Oh mio Dio." Mormorai tra me, cercando di non guardare giù. Saltai velocemente, chiudendo gli occhi fino a che le sue braccia non mi strinsero.
"Chiunque direbbe che hai appena fatto un salto dall'Empire State." Ridacchiò.
"Fa lo stesso." Lo schernii.
Venti minuti dopo, eravamo seduti davanti al lago con un panino e una coca, mentre io ridevo nel vedere Jorge imitare Diego."Il mio nome è Diego e sono un fottuto stronzo con degli stupidi occhi color cioccolato."
"Hey, mi piacevano i suoi occhi." Mi lamentai, cercando d'infastidire Jorge.
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Il ragazzo del Bronx
RomanceIN REVISIONE. COMPLETATA. Cosa succederebbe se un ragazzo Bad Boy proveniente dal quartiere più pericoloso di New York si innamorasse di una ragazza viziata di Manhattan? Martina e Jorge, la coppia che definiscono: "Gli opposti si attraggono."