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MARTINA POV.
Jorge brontolò contro le mie labbra, sentendo il telefono suonare, ma continuò a baciarmi come e nulla fosse successo. Riluttante, lo allontanai di poco da me, in modo da riuscire ad afferrare l'iPhone, finito chissà dove sul pavimento accanto al letto, ma non si spostò.

"Non rispondere." Mormorò contro la mia pelle.

"Ma- ma potrebbe essere importante." balbettai, incapace di concentrarmi su qualcosa che non fosse il suo tocco sulla mia pelle. Posai la mano sinistra al suolo, tastando con il palmo la superficie per cercare quello stupido aggeggio elettronico che aveva interrotto il mio piccolo momento in paradiso.

Udii un gemito ed un sospiro proveniente dalla bocca di Jorge prima che sfiorasse il mio labbro inferiore con i denti e finalmente lo rilasciò libero. Era così sexy. Prendendo il mio iPhone da terra, lo portò all'orecchio.

"Cosa?" sbottò bruscamente, scostandosi dal mio corpo per poi sdraiarsi su un fianco. Pregai Dio che non fosse mia madre - cosa alquanto improbabile alle quattro del mattino – perché ciò avrebbe significato la mia morte istantanea.

"Jorge?" la voce dall'altro capo del telefono mi sembrò totalmente sorpresa. Esalai un sospiro di sollievo quando realizzai che quella non poteva essere mia madre. Non conosceva Jorge.

"Samantha?" sollevò un sopracciglio e mi guardò come per dire 'la tua amica è la persona più fastidiosa del mondo' mentre fece roteare gli occhi.

"È Sam?" mormorai, assumendo la sua stessa espressione di confusione mista a fastidio. Cosa voleva di tanto importante per far sì che interrompesse il nostro momento?

"Dov'è Marty, perché hai risposto al suo telefono e perché ci hai messo così tanto?" strillò dall'altro capo del telefono, il suo tono di voce era così alto che lo sentii forte e chiaro. Signore e Signori, vorrei presentarvi la mia migliore amica: la regina del dramma.

"Puoi chiudere quella bocca? Mi stai facendo venire il mal di testa," mormorò Jorge, ed il suo disappunto crebbe maggiormente.

"È proprio qui e hai appena interrotto-"

Gli strappai il telefono di mano prima che Sam potesse sentire una sola altra parola di ciò che Jorge stava per dirle. Sapevo che ai ragazzi non importava di raccontare le loro "esperienze sessuali" con le ragazze (non che abbiamo fatto sesso, ma sapete cosa intendo) ma io non sono un ragazzo. Jorge mi fece l'occhiolino quando realizzò che cos'avevo appena fatto, sdraiandomi sul letto mentre tenevo il telefono premuto contro l'orecchio.

"Hey, Sam." La salutai, cercando di sembrare allegra, cosa che non ero.

"Martina, che cosa diavolo stavate facendo voi due?" gridò, usando un tono posto tra l'eccitato e l'arrabbiato.

"Stavamo solo parlando." mentii, cercando di sembrare il più sincera possibile, sperando che se la bevesse o che, per lo meno, rimandasse l'interrogatorio a più tardi.

Jorge aggrottò le sopracciglia, come per dire 'Oh, davvero?' prima che gli angoli della sua bocca si curvassero verso l'alto, come se avesse appena avuto un'idea. Oh no.

"Stronzate," sbottò lei. "Lo sai, vero, che riuscirò a farti dire la verità prima di quanto immagini?" Avrei persino potuto vedere la sua faccia compiaciuta mentre lo diceva. La cosa peggiore, era che sapevo che era vero.

"Stai attenta, okay? Non vogliamo bambini per ora." Ridacchiò e sentii un'altra persona ridere con lei, probabilmente Xabi. Grandioso.

"Samantha!" l'ammonii, imbarazzata. "Non stiamo per fare quello." sibilai, stringendo i denti in modo che Jorge sentisse il meno possibile.

Il ragazzo del BronxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora