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"Okay, ripetiamo di nuovo il programma." Ripetei al telefono, mentre vagavo nella mia stanza. Sam sospirò rumorosamente dall'altra estremità.

"Puoi per favore calmati, Marty? Lo abbiamo ripetuto già dieci volte. Niente andrà storto." Mi assicurò convinta.

"Ora vestiti." Mi morsi le unghie.

"Cosa indosserai?" Cercai di sembrare tranquilla anche se l'ansia mi stava mangiando viva.

"Indosserò il mio abito rosa, tu?" Mi informò felice dato che - finalmente – avevo cambiato argomento.

"Vedrai più tardi. Sto preparando il vestito giusto in modo da non sentirmi fuori luogo come l'altra volta." Sbuffai, mentre appoggiavo un paio di diverse camicette sul petto per verificare come mi stavano. Io non ci vado tutta coperta come una suora di nuovo.

"Hmmm ... okay. Il mio vestito è adatto per l'occasione?" Lei si mise a ridere e riuscii ad immaginarla provarselo per la milionesima volta.

"Certo, i ragazzi piomberanno tutti su di te." Ridacchiai rilassata per la prima volta oggi.

"Voglio solo un ragazzo su di me." Lei ridacchiò facendomi quasi soffocare.

"Smettila Sam, sul serio è disustoso."

"Va bene, va bene. Ti vengo a prendere tra un'ora, ragazzuola." Canticchiò prima di terminare la chiamata.

Mi misi a ridere ancora una volta e lasciai cadere il telefono sul mio letto. Entrai in bagno, finii di asciugarmi i capelli – cosa che avevo interrotto per chiamare Lodo - e con la mia spazzola apposita feci dei grandi riccioli all'estremità. Una volta finito, lasciai il resto cadere liberamente lungo la schiena e sul petto.

Dopo aver applicato il fondotinta e un leggero blush rosa per le guance, esitai con il resto del trucco. Non volevo sembrare una torta, ma volevo fare qualcosa di un po' diverso. Presi il mio eyeliner nero, disegnai una linea sottile dall'inizio della palpebra fino alla fine dell'occhio e un po ' verso l'alto. Misi un po' di mascara su entrambe le mie ciglia superiori e inferiori e sorrisi al risultato.

Sembravo un po' audace, ma nulla a che fare con quello che avevo visto sulle ragazze al Bronx. Guardai il mio rossetto – mai usato - rosso di Estée Lauder e lo gettai dentro la mia borsa nel caso in cui volessi metterlo in seguito. Dopo di che uscii dal bagno nella mia bianca e rosa biancheria intima di pizzo.

Abbottonai la camicetta bianca trasparente che avevo scelto per stasera, lasciando un paio di bottoni slacciati. Rotolai le maniche fino ai miei avambracci, infilai l'orlo dentro i miei pantaloncini a vita alta corti neri.

Contemplai il mio riflesso nello specchio a figura intera.
Indossai i miei tacchi di Louboutin bianchi. Controllai di nuovo il tutto e sbottonai ancora un bottone della camicia lasciando un po' di scollatura. Non voglio osare troppo.

"Non ci chiederanno un documento?" chiese lei solcando le sopracciglia, senza distogliere gli occhi dalla strada.

"Non c'erano buttafuori l'ultima volta." Picchiettai il piede sul pavimento in moquette della vettura a causa dell'agitazione.

"Entri e basta." Spiegai, ricordando che nessuno mi aveva chiesto l'età o qualcos'altro.

"Ottimo. Sono emozionata." Disse sorridendo. "Anche io. Pensi che dovrei mettere il rossetto rosso?" Chiesi mentre giocavo con quello che avevo tra le dita.

"Assolutamente." Ascoltai il suo consiglio e lo applicai usando lo specchietto retrovisore. "Perfetto." Lei applaudì.

"Siamo vicini?"

Il ragazzo del BronxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora