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Martina Pov.
"Stavo pensando che potremmo tutti andare a trovare Matt questo fine settimana." disse papà, prima di prendere un boccone del suo pollo. Era Venerdì sera e i miei piani erano cenare con la mia famiglia e poi chiudermi nella mia stanza a guardare qualche film che mi avrebbe fatto ridere o piangere o qualsiasi altra cosa. Voglio dire, sarei scoppiata a piangere, sia che stessi guadando una commedia o no.

In mia difesa posso dire di avere dei piani, ma lasciai perdere tutto. Io e Sam eravamo state invitate a qualche festa di Hannah non capisco nemmeno il perché ma non ero in vena di festeggiare, soprattutto per via della delusione che avevo colto in Sam. Credo che sarebbe andata con qualche altra persona della scuola comunque e scommetto che avrebbe fatto qualcosa come mettere della candeggina nello shampoo di Hannah o scambiare il contenitore dello zucchero con quello del sale in cucina. "Non credo che sarebbe contento di vederci." disse Jack. "Si sentirà in imbarazzo. È un figo laggiù, ricordi?" Io e Tommy trattenemmo una risata. Non potevo essere più d'accordo Matt sarebbe rimasto esterrefatto nel vederci là come la sua piccola famiglia felice che voleva passare il loro fine settimana con il figlio maggiore. Suonava divertente. Mio padre si accigliò. "Perché dovrebbe sentirsi imbarazzato? Potremmo affittare una casa fuori città e passare un po' di tempo in famiglia." Il pensiero di mio padre riguardo la famiglia era nuovo. A stento lo vedevamo, anche nei fine settimana, e ora voleva passare due interi giorni con noi? Credo sia una buona idea.

"Dovremmo tornare entro Sabato pomeriggio però, perché devo terminare un progetto per Lunedì mattina." disse mamma, pulendosi la bocca con il tovagliolo. Il segno del rossetto spiccò sull'avorio del tessuto. "Va bene."  approvò papà, sorridendole. Sembrava troppo contento e mi chiesi se fosse stata tutta un'idea di mamma. Magari era riuscito a convincerlo che avevano bisogno di farmi uscire di casa. "Sapete che si trova a 150 miglia da qui, vero?" domandai, alzando la forchetta. Avevo spazzolato tutto quello che avevo nel piatto in tempo di record perché ultimamente mangiavo come se la mia vita dipendesse da quello. "Sarà una cosa veloce, una sorpresa. Non lo vediamo dalle vacanze di Natale." dubitavo che Matt sentisse la nostra mancanza.

Il college era il paradiso per lui. "In più, credo che tutti potremmo passare un po' di tempo là." credo che intendesse me. Non che restare qui o andare a Providence avrebbe fatto qualche differenza nelle mie aspettative di vita, ma apprezzai il gesto. Continuammo a parlare dei dettagli del viaggio fino a che il cerca persone di mio padre non si illuminò, iniziando a suonare. Sembrava come una specie di wolkie-talkie con cui io e Matt giocavamo dopo il riposino, da bambini. Avrebbe dovuto spegnerlo durante la cena, ma non avrebbe avuto senso, i crimini venivano commessi a qualsiasi ora, non
aspettavano la fine della chiacchierata con la famiglia davanti ad un purè di patate.

Mio padre dedicò un'occhiata di scuse a mia madre, che lei ricambiò con uno sguardo gelido. Odiava il fatto che mio padre lavorasse cosi tanto. Credo che tutti lo odiavamo Il segnale doveva essere pessimo perché la voce, dall'altro lato di quell'aggeggio,non si sentiva chiaramente. Quell'apparecchio non era tecnologicamente avanzato e mi domandai perché non utilizzavano dei cellulari. Papà diceva sempre che in questo modo era più efficiente e poteva essere usato anche in macchina. Comunque, il più delle volte riceveva dei messaggi che apparivano sul piccolo display, non chiamate, quindi questa doveva essere parecchio importante.

"11-80 fuori Bronx uomo." Quelle furono le uniche parole che la mia mente registrò, ma furono abbastanza perché il mio corpo reagisse. I palmi delle mani iniziarono a sudare, il respiro aumentò e tutto il cibo sembrò voler uscire dal mio corpo. Mi tenni lo stomaco, aspettando che mio padre finisse di parlare con l'uomo. Quando si alzò e indossò la sua uniforme, sapevo di avere il permesso di entrare in panico. "Che succede, papà?" domandai, notando quanto innaturale la mia voce appariva Cè stato un incidente. "Devo andare. E urgente." Baciò la testa di mia madre e lei lo guardò con i suoi occhi grandi. Ora era preoccupata anche lei.

Il ragazzo del BronxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora