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Martina Pov.
"Sto uscendo con una ragazza del college." disse Jorge in modo serio, sollevandomi da terra. Mi tolsi il cappello del diploma e gli sorrisi quando mi rimise a terra. "Non sono ancora al college." Risi. "Dettagli."

Era passato un mese da quando Jorge ed io ci eravamo riconciliatati. All'inizio era stato difficile, quando Jorge era ancora in ospedale ed io non potevo fargli visita spesso, ed ero sommersa negli ultimi compiti di scuola. Ma ce l'avevamo messa tutta, passo dopo passo Jorge era uscito dall'ospedale una settimana fa e aveva iniziato sin da subito a cercare lavoro. Le fatture dell'ospedale avevano lasciato la sua famiglia con pochi soldi da parte sebbene avevano dovuto spendere i guadagni di Alvaro e lui non aveva ancora una macchina.

"Come sta andando la ricerca di un lavoro?" domandai, sistemando le pieghe lungo la gonna del mio vestito blu. Il sole era fin troppo caldo per l'inizio di giugno e, dal momento in cui la cerimonia si era svolta nel cortile della scuola, iniziavo a sudare. "Ho un colloquio lunedì per un posto disponibile come insegnante di basket per bambini." rispose, infilando le mani nelle tasche dei suoi pantaloni.

Si era vestito per l'occasione: una camicia azzurra ed un paio di pantaloni blu, abbinati alle sue scarpe da ginnastica preferite. Aveva solo bisogno di tagliarsi nuovamente i capelli, perché gli finivano continuamente negli occhi. Ma stava cosi dannatamente bene e dovevo lottare per tenere le mani a posto. "Sembra buono." Lo afferrai per il braccio, dirigendomi verso una panchina. I tacchi che indossavo erano terrificanti, sia in senso buono che in senso cattivo. Mi stavano uccidendo i piedi e per di più camminavamo su ciottolato, per cui faticavo a restare in piedi. "Cos'è successo con la scheda che ti ho dato? Hai chiamato Richard?" Sapevo che Jorge avesse distolto lo sguardo per evitare di ridere, perché non l'aveva fatto. Lo colpii al braccio. "Jorge! La paga è buona e ti divertiresti."

"Martina." Il suo tono divenne serio, lasciandomi intendere che era infastidito per il fatto che glielo stessi ripetendo. "Apprezzo il supporto tuo e di tua madre, ma non voglio passare l'estate a vestirmi in modo elegante e a posare per un fotografo che probabilmente, mi farà restare mezzo nudo."

"Oh, per favore." Finsi un'espressione indignata. "Se fosse stata una donna, non ti saresti lamentato."

"Questo è perche non m'importa se le donne mi fanno l'occhiolino." Lo colpii nuovamente. "Credo che questo potrebbe davvero funzionare." disse, riferendosi all'insegnante di basket che aveva menzionato poco prima. "Mi piacciono sia il basket che i bambini e sono bravo con entrambi. D'altro canto, vorrei avere abbastanza tempo libero per stare con te e la mia famiglia." Gli posai una mano sulla spalla. "Questo è vero." Voltai il capo e gli baciai la guancia quando vidi mio fratello Matt con la coda dell'occhio.

Stavo quasi per scontrarmi con lui. Non vedevo Matt da mesi e considerando il fatto che il nostro rapporto fosse migliorato, mi era terribilmente mancato. "Whoa." rise, impedendomi di finirgli addosso. "Sono contento di vederti, sorellina"

"Quando sei arrivato?" domandai, allontanandomi di poco. "Pensavo che non ce l'avresti fatta." lo accusai. "Ho mentito."

"Volevo farti una sorpresa." Mi dedicò uno dei suoi sorrisi da ragazzo americano e non potei restare arrabbiata con lui. "Sono felice che tu sia qui." dissi, abbracciandolo di nuovo. Jorge era in piedi e stava guardando una ragazza mora in abito bianco che si era alzata di punto in bianco. Aveva un braccio avvolto attorno alla mia vita e fece un cenno a mio fratello. "Jorge." disse Matt, annuendo a sua volta. Alzai gli occhi al cielo. Avrebbero dovuto lasciare da parte i loro conflitti a questo punto. La ragazza mora era ancora li e stavo quasi per fulminarla quando mio fratello le prese la mano e si schiari la voce. "Questa è Kylie."

"Certo." sbottai, muovendo qualche passo per stringerle la mano. "Matt mi ha parlato così tanto di te. Sebbene non mi ha mai fatto vedere una tua foto. Ecco perche non ti ho riconosciuta." Mio fratello divenne improvvisamente rosso in viso, lanciandomi un'occhiataccia, sicuramente per quel mi ha parlato così tanto di te. Non era proprio vero. "Sono riuscita ad estorcergli alcune informazioni. Congratulazioni." mi disse Kylie, sorridendomi e mostrandomi i denti più bianchi che avessi mai visto. Facevano un bel contrasto con la sua pelle abbronzata. "Grazie." Sorrisi a mia volta. "Questo è il mio ragazzo Jorge." Matt mi dedicò nuovamente un'occhiataccia. Diciamocelo, non avevamo ancora discusso dell'amore della mia vita riguardo a quello che era successo prima dell'incidente. Con mia sorpresa, Kylie non guardava Jorge nel modo in cui lo guardavano la maggior parte delle donne.

Il ragazzo del BronxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora