Jorge Pov.
Dai, fare una torta non può essere così difficile.
Questo è quello che avevo detto mezz'ora fa dopo aver letto la ricetta su Internet, ma guardando il pasticcio in cucina, mi pentii di aver iniziato a cucinare.Daniel era in salotto, che stava giocando con qualche nuovo giocattolo che aveva ricevuto per il suo compleanno mentre Cande e mia mamma non erano ancora a casa. Quindi ero io il responsabile della torta, ma non ero sicuro che sarei riuscito a finire il mio incarico, o almeno non con successo.
Vorrei che Martina fosse già qui. Scommetto che lei sa come fare queste cose. Pensai mentre mescolai la miscela pastosa nella ciotola. Stavo quasi per prendere a calci il forno a causa della mia frustrazione ma prima che il mio piede lo colpì, sentii bussare alla porta."Vado io!" urlò emozionato. Sentii i suoi piccoli passi avvicinarsi alla porta d'ingresso.
Cosi lo raggiunsi."Dani, quante volte devo dirti di non aprire la porta agli estranei? " Non ebbi tempo di finire la frase quando vidi Martina con suo fratello.
"Allora sono un estraneo adesso? " Lei sollevò le sopracciglia, sorridendomi ampiamente.
"Al momento giusto." Mormorai misteriosamente costringendola ad aggrottare le sopracciglia. Non se ne curò particolarmente e si chinò per dare a Daniel un abbraccio.
"Buon compleanno, Dani! " Strillò quando lui le ricambiò in risposta con un sorriso enorme.
"Grazie, Marty! Vieni con me Tommy, ho dei nuovi giocattoli con cui giocare." Disse trascinando l'altro ragazzino vicino al mucchio di giocattoli sparsi sul pavimento.
Aprii la porta per Martina cosi da farla entrare e presi il suo cappotto blu. Mi chinai per piantare un dolce bacio sulle labbra mentre lei si sosteneva sugli avambracci sorridendo al bacio . Non andai oltre, a causa del fatto che avevo bisogno del suo aiuto in cucina. La tirai per la mano, quasi come Daniel aveva fatto con Tommy, trascinandola nell'altra stanza.
"Wow." Rimase a bocca aperta prima di scoppiare in una grossa risata. "Che cosa è successo qui?" Guardò sorpresa intorno alla cucina e si arrotolò le maniche della sua camicia rossa e blu fino ai gomiti.
"Ehi, non ridere di me." Mi lamentai, abbracciando il suo corpo minuto da dietro. "Stavo solo cercando di fare una torta per Dani."
Ridacchiò piegando la testa di lato per guardare verso di me.
"Non mi sembra che sia andata bene."
"No, infatti. Pensi di potermi aiutare, principessa?" La guardai diritto negli occhi con uno sguardo infantile sul mio viso, aspettando il rossore che strisciò sulle sue guance dopo aver sentito il soprannome che le avevo dato.
"Vedrò cosa posso fare." Districò l'abbraccio e si diresse verso la ciotola quando cercò di tirare fuori la frusta da quella massa di miscela pastosa, ma l'utensile si era bloccato.
Si voltò tenendo la ciotola con la frusta. "Che diavolo hai fatto, Jorge?" Lei scoppiò a ridere, imitai il suo gesto e finimmo entrambi per ridere di nuovo.
"Oh mio Dio , saremo costretti a iniziare da capo." Si asciugò una lacrima che le era rotolata giù per la guancia cosi annuii soltanto, cercando di smettere di ridere.
"Facciamo una cosa." Portò il dito al mento pensando. "Procurami gli ingredienti che ti chiedo e faccio la torta. Pensi di poterlo fare?" Mi prese in giro.
"Sì, lo farò." Decisi di pronunciare ogni parola lentamente fissandola e strofinando le mani insieme. Lei mi guardò e sorrise con la bocca chiusa. Alzai gli occhi per gioco e mi chinai a baciarla sulla guancia.
"Vuoi un cappello da cuoco?" Mi prese in giro di nuovo, guadagnandosi un'occhiataccia di morte.
"Mi dispiace, ma è troppo divertente ... Tu che cucini..." Rise con noncuranza, facendomi sorridere. Era così bella e avrei voluto dirglielo, ma le avevo già detto abbastanza cose dolci che per me sarebbero potute durare una vita .
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Il ragazzo del Bronx
RomanceIN REVISIONE. COMPLETATA. Cosa succederebbe se un ragazzo Bad Boy proveniente dal quartiere più pericoloso di New York si innamorasse di una ragazza viziata di Manhattan? Martina e Jorge, la coppia che definiscono: "Gli opposti si attraggono."