Jorge Pov.
"Okay, ragazzi. Finiamola qua! Potete andare a cambiarvi." gridai, sovrastando il suono delle palle rimbalzanti sul pavimento. I bambini smisero di giocare e corsero verso gli spogliatoi. Afferrai una palla e la lanciai verso il canestro. Feci qualche tiro ma dovetti strizzare gli occhi per via dell'accecante luce del sole di agosto.La scuola in cui lavoravo si trovava nel Downtown di Manhattan. Non era proprio ciò che Martina sperava, ma era sempre meglio rispetto a quella che avevo frequentato io quando avevo dieci anni. Allenavo una squadra di dodicenni, tutti i pomeriggi dal lunedì al venerdì e la paga non era cosi male. Mi permettevano persino di usare l'armadietto accanto all'ufficio per custodire le mie cose. La connessione wifi era spenta durante l'estate, uno schifo, ma se non altro riuscivo a farmi una doccia tutti i giorni dopo l'allenamento.
Iniziai ad essere grato per tutto questo, soprattutto dopo aver corso per due ore, gridando ordini a dei ragazzini con la resistenza di un corridore olimpico, con 30 gradi nel cortile di una scuola nel bel mezzo di New York perché la palestra era chiusa per lavori.
Mi feci la doccia dopo che tutti i ragazzi se n'erano andati e mi rivestii, scuotendo il capo in modo da eliminare l'acqua in eccesso tra i miei capelli. Fuori nel parcheggio, ad aspettarmi, c'era il mio nuovo camioncino.
Non che si potesse definire tale, dal momento in cui era più vecchio di me, ma l'avevo comprato con il mio primo stipendio e questo mi rendeva in qualche modo fiero. Non appena l'acquistai, ebbi l'intenzione di farlo riverniciare, ma era ancora blu, un colore orribile con una striscia marrone da un lato. Non aveva nulla a che vedere con la mia Mustang arancione e nera, ma questo era stata comprato con soldi puliti che avevo guadagnato da solo.
Entrai nell'abitacolo ed iniziai a percorrere il lungo tratto che mi avrebbe condotto al Jacobi Medical Center nel Bronx. Avevo un appuntamento con il Dottor Holloway per un controllo sulla mia salute. Considerando che erano già passati tre mesi in cui non avevo avuto problemi ed avevo continuato a prendere i miei farmaci, supposi che quella sarebbe stata l'ultima volta in cui l'avrei visto. Mi ero estremamente affezionato a quel dottore, nonostante fosse privo di emozioni e solitamente brutale.
Smettere di fumare era stata senza dubbio la parte più difficile, ma, dopo alcune settimane il desiderio divenne più facile da gestire ed ora riuscivo a notarne i benefici. Sebbene ci fosse sempre qualcuno che mi fumasse davanti, se solo sapessero quanto non facesse bene avrebbero fatto di tutto per smettere.
Al posto della nicotina avevo iniziato a mangiare tonnellate di dolci: liquirizia, caramelle gommose, Skittles, Mars, praticamente qualsiasi cosa ad alto contenuto di zucchero. Cercavo di compensare andando a correre ogni mattina.
Nel frattempo, Alba aveva partorito il suo bambino il giorno prima, per cui avevo preso due piccioni con una fava andando all'ospedale. Accesi la schifosissima radio del camioncino- la quale doveva essere assolutamente sostituita ed abbassai il finestrino dato che l'aria condizionata era inesistente e stavo morendo dal caldo.
Dubitai che ciò potesse essere d'aiuto, considerato il caldo dell'esterno Il mio telefono suonò e i fermai ad un semaforo rosso, approfittandone per leggere il messaggio. Un goffo sorriso si diffuse immediatamente sul mio viso. Non vedevo Martina da tre settimane, perché la sua famiglia era andata fino a Hamptons per una vacanza.
Avrei voluto visitare quel luogo, ma non ero sicuro che suo padre ne sarebbe stato molto felice. Inoltre non potevo nemmeno permettermi la benzina e avevo appena comprato il furgoncino. Non vedevo l'ora di vedere la faccia di Martina non appena l'avrebbe visto. Al di là di tutto sapevo che avevamo bisogno entrambi di passare un po' di tempo in famiglia.
Non ero l'unico che l'avrebbe salutata dopo l'estate, e sapevo che sua mamma ne risentiva particolarmente per il fatto che Marty si sarebbe trasferita in California da sola. Io, invece, ero stato a New York per tutto il tempo. Fatta eccezione per un lungo weekend in cui Mamma, Cande, Dani e io avevamo viaggiato fino a Stratford per vedere i miei nonni. Vorrei poter dire che non mi era mancato affatto come posto.
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Il ragazzo del Bronx
RomanceIN REVISIONE. COMPLETATA. Cosa succederebbe se un ragazzo Bad Boy proveniente dal quartiere più pericoloso di New York si innamorasse di una ragazza viziata di Manhattan? Martina e Jorge, la coppia che definiscono: "Gli opposti si attraggono."