Jorge Pov.
Risi alla pazza espressione di Marty mentre finiva il suo frullato. Sapevo che le sarebbe piaciuto questo posto. Mi alzai per pagare e lei mi guardò confusa."Mi stai abbandonando forse?" Chiese mezzo preoccupata.
"No, sto solo andando a pagare i frullati." Spiegai.
"Sei sicuro di essere a posto con i soldi? Voglio dire, posso-" la zitti.
"Martina, potrei non avere soldi da buttare, ma posso permettermi due frullati." Sorrisi per farla rilassare, cosi mimò con la bocca 'va bene'.
Mi avvicinai al bancone e vidi Betty messaggiare con il suo telefono."Nuovo fidanzato?" Dimenai le sopracciglia giocosamente.
"Non tutti sono fortunati come te nel trovare nuove conquiste." Indicò Martina dietro di me che stava distrattamente giocando con le estremità dei suoi capelli tra le dita.
"Siamo solo amici Betty. Non vedi? "Spostai il dito avanti e indietro tra di noi.
"Beh, lei sembra un po' 'snob, ma nulla che Lie non può gestire." Mi fece l'occhiolino giocosamente.
"Dimmi solo quanto ti devo." Ridacchiai scuotendo la testa e tirando fuori il portafogli.
"Avrebbe offerto la casa se foste stati un paio di piccioncini, ma visto che siete solo amici'-" Accentuò roteando gli occhi. "Sono $ 6." Sorrise.
"La prossima mentirò." Mormorai mentre scavai nel mio portafoglio. Avevo solo una banconota da 10 e alcune monete. Consegnai a Betty, che stava ancora sogghignando e dopo di che lei mi diede il resto.
"Spero di vedere te e la tua amica in giro al più presto." Mi diede un piccolo abbraccio di addio e io feci lo stesso prima di tornare a Martina.
"Possiamo andare adesso." La informai. Si alzò dal suo posto e l'accompagnai alla porta, con la mia mano appoggiata sul fondo della sua schiena.
Una folata di aria soffiava i capelli in tutte le direzioni, non appena arrivammo in strada.
Gemette e si fece indietro. Un'altra folata di vento arrivò facendola rabbrividire."Hai freddo?" Chiesi dato che si stava strofinando le braccia.
"Sto bene." Disse facendo un piccolo sorriso.
"Forse se me lo permetti, potrei scaldarti". Suggerii.
Lei mi guardò con stupore. "Sei il solito ragazzo." Mi tolsi la giacca e la misi sulle spalle.
"No, Jorge congelerai." Me la riconsegnò.
"Non ho freddo, vedi?" Le feci toccare il mio braccio. Lei timidamente toccò i miei bicipiti.
"Sì, faccio palestra." Dissi.
Aprì la bocca per dire qualcosa, poi la richiuse."Perché mi guardi così? Lo so che stavi pensando 'Accidenti le sue braccia sono così calde e muscolose'." imitai la voce stridula di una ragazza spintonando il suo fianco con il dito.
"Io non parlo così." Gemette. "E stavo solo pensando che sei una stufa umana. Niente altro." Chiarì cercando di nascondere un piccolo rossore.
"Va bene, qualunque cosa tu dica, Principessa." Sorrisi maliziosamente. Che cosa posso dire? Adoro l'effetto che ho su questa ragazza.
"Non chiamarmi così." Sibilò, voltandosi e camminando davanti a me.
Tranquillamente mi avvicinai dietro di lei e misi la giacca sulle sue spalle ancora una volta, sussurrando al suo orecchio. "Lo so che lo ami." La sentii rabbrividire.
"Smettila di farlo." Sibilò guardarmi come se avessi commesso un crimine.
"Che cosa? Farti rabbrividire? " Chiesi divertito, camminando al suo fianco.
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Il ragazzo del Bronx
RomanceIN REVISIONE. COMPLETATA. Cosa succederebbe se un ragazzo Bad Boy proveniente dal quartiere più pericoloso di New York si innamorasse di una ragazza viziata di Manhattan? Martina e Jorge, la coppia che definiscono: "Gli opposti si attraggono."