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Martina Pov.
Mia madre si era superata. Quando entrò nella mia stanza, portando qualcosa ovvero il mio vestito, come scoprii più tardi all'interno di una borsa da tintoria per abiti lunghi, temevo che sarebbe potuto essere troppo sfarzoso. Le avevo esplicitamente detto che non volevo cristalli di Swarovski, gonne morbide o accessori ingombranti, ma conoscendola e sapendo quanto fosse eccitata per questo ballo invernale persino più di me avevo ragione ad essere preoccupata. Tuttavia, si è rivelato essere un lungo vestito color blu con lo scollo a cuore, drappeggiato di diamantini ero convinta che non avesse sentito la parte in cui le dicevo che non volevo cristalli di Swarovski mentre la gonna se non altro non mi avrebbe fatto sembrare una ballerina di cancan. Ed era perfetto. Mia madre mi assicurò che nessuno avrebbe indossato lo stesso vestito, perché quella collezione non era ancora stata messa in vendita. Dal momento in cui era ancora nella mia stanza e non riusciva a contenere il suo entusiasmo mentre mi guardò vestirmi, le permisi di acconciarmi i capelli e di truccarmi. Non che io avessi potuto fare di meglio, considerando le mie capacità. "Sei bellissima, tesoro." disse mamma quasi sull'orlo di piangere non appena finì.

Mi guardai allo specchio, mi dolevano le guance da quanto sorridevo. I balli della scuola erano molto importanti per la mia famiglia, e dal momento in cui io ero l'unica ragazza, mia madre si sforzava al massimo di farmi apparire perfetta. Mi sentii effettivamente una principessa guardando il mio riflesso. Indossavo gli orecchini che mi aveva regalato Lola, i quali abbinati ai cristalli del vestito riflettavano dei giochi di luce sul soffitto, quasi come se fossi stata baciata da un raggio di sole. "Jorge non riuscirà a toglierti gli occhi di dosso." aggiunse sincera.

Sollevai le sopracciglia, guardandola. Nessuno dei miei genitori aveva piu accennato qualcosa riguardo alla mia relazione con Jorge dalla festa di Natale, quando lo conobbero ufficialmente. Sulla via di ritorno dissero semplicemente che gli sembrava un ragazzo carino, ma finì li. Mio padre ovviamente apprezzò il fatto che avessi un ragazzo a cui piacevano gli sport, ma dubitai che arrivasse al punto da far crescere il suo rispetto per lui. "Grazie, mamma." risposi, mi voltai verso di lei con indosso i tacchi argento di Jimmy Choo. Mi dedicò un sorriso tipico delle mamme, scostandomi dietro all'orecchio una ciocca di capelli, stando attenta a non scombinare la pettinatura.

Ultimamente si stava comportando in maniera più materna e dolce con me, rispetto a prima non era mai stata il tipo che accompagnava i figli al parco e che comprava loro del gelato e le frecce gialle nella mia testa mi suggerivano che la storia che mi aveva raccontato Lola ne era la causa. Che avesse a che fare qualcosa con Ray?

La cosa mi stave tormentando a tal punto che avrei tanto voluto chiederglielo, ma cio avrebbe messo nei guai mia zia. Tuttavia, non ebbi il tempo di aprir bocca prima che la porta della mia stanza si spalancasse, mostrando cosi la figura del mio caro fratello Matt, già vestito nel suo smoking. Era così sollevato che sembrava quasi che la sua camicia stesse per esplodere. "Wow, sorellina, stai benissimo." Esclamò ed alzai gli occhi al cielo. "Che cosa vuoi, Matt?" domandai, stanca delle sue stronzate.

Mi aveva infastidito per tutte le vacanze invernali e non potevi essere piu felice del fatto che tra due giorni se ne sarebbe andato. Il rapporto con mio fratello era arrivato al punto in cui difficilmente avrei retto la sua presenza senza scontrarmi con lui. "Jorge verrà a prenderti, vero?" sebbene strinse i denti pronunciando il suo nome, Matt aveva uno strano sorriso dipinto in faccia. Di qualsiasi cosa si trattasse, non prometteva nulla di buono.

"Si, sai già che andremo al ballo insieme." Sollevai entrambe le sopracciglia, totalmente sopresa. Perché continuava a sorridere come un idiota? "Perfetto." esclamò, sorridendo ancor più apertamente. "Matt, sarà meglio che tu lasci in pace Martina e Jorge questa sera." lo avvertì mia madre, fulminandolo con un'occhiataccia che lasciava intendere che fosse seria. Matt sobbalzò falsamente.

Il ragazzo del BronxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora