Avviai il motore con forza. Nel momento in cui il rombo di esso diede segni di vita, mi asciugai velocemente quelle lacrime che mi annebbiavano la vista, lasciandole scorrere sulle gote. Presi un respiro profondo e, cercando di calmarmi, lasciai il garage per immettermi nelle strade trafficate di New York.
Avevo versato fin troppe lacrime che nessuno meritava e tirai su con il naso un'ultima volta, ponendo fine a quel pianto. Non riuscivo a credere di essere scappata dai miei genitori.
Preferii non pensare alle conseguenze delle mie azioni. Sentirmi abbattuta per il resto della mia vita era l'ultima delle mie preoccupazioni al momento. Tornando a casa, mi ero fregata da sola, ma prima o poi avrei dovuto tornarci. Ed ero davvero preoccupata in quel momento.
Tuttavia, c'era qualcosa che mi tormentava. I miei genitori mi avevano detto di averlo scoperto grazie a Matt, ma come faceva lui a saperlo?
Avrei dovuto chiamarlo per scoprirlo, approfittai del semaforo rosso per recuperare il telefono e digitare il suo numero.
Arrivai l'altoparlante, rimanendo in attesa che mio fratello rispondesse."Andiamo" mormorai impaziente, mentre picchiettavo le dita sul volante. Quando finalmente rispose , dal suo tono di voce sembrava spiazzato:
"Sorellina?"
"Non chiamarmi sorellina, Matt." sbottai, premendo il pedale una volta che il semaforo divenne verde.
"Come accidenti l'hai scoperto?" Dissi dopo alcuni secondi di silenzio.
"Di che cosa stai parlando, Martina?" Se non lo conoscessi, avrei davvero creduto che fosse ignaro di tutto ciò.
"Non fare il finto tonto con me. Chi ti ha detto che ho saltato scuola oggi e perché lo hai detto a mamma e papà?" Gridai. Sebbene stessi respirando profondamente per cercare di restare calma, la stupidità di Matt non mi aiutava per niente e avevo paura d'investire qualcuno.
"Dovrei essere io a chiederti per quale assurda ragione lo hai fatto, lo sai?" Il suo tono di voce divenne più duro, quasi come se si fosse già stancato di quella conversazione.
"Quello che è successo non ti riguarda. È la mia vita" ribattei, sentivo di aver perso la pazienza di nuovo. Ne parlava come se non avesse mai saltato una sola lezione. Che ipocrita.
Mi fermai ad un'altro semaforo rosso, sbattendo ripetutamente il piede sul tappetino della macchina. Matt sbuffò sonoramente.
"Quello che succede m'importa eccome, dato che so la ragione per cui lo hai fatto."
"Davvero? Illuminami allora fratellone." Sogghignai, sebbene non potesse vedermi.
"Hmm, fammi pensare, forse quel ragazzo di nome Jorge Christian Lie?" Rimarcò, ringhiando.
"Ci risiamo." Sospirai e, irritata da tutto quell'odio verso Jorge, strinsi le labbra in una linea dura.
"Credevi che non l'avrei scoperto? So che state insieme." Il suo tono di voce divenne più marcato.
"No, merda. E chi te l'ha detto?" Emisi un sospiro di sollievo quando avvistai le strade famigliari del Bronx. Sapevo dove volevo andare nell'esatto istante in cui varcai la porta di casa mia.
"Non ha importanza." Mormorò.
"Oh, importa a me, per cui dimmelo" aumentai il tono di voce di un ottavo, totalmente infastidita.
"Bene, vuoi saperlo?" Mi sfidò.
"Ovvio."
"Me l'ha detto Hannah! Sei felice ora?" Sbottò, dandomi quella notizia. Perché la cosa non mi sorprendeva? Avrei dovuto sapersi sin dall'inizio.
"State tornando ad essere amici ora, o....?" Sbuffai, svoltando a sinistra.
"È un problema per te?" Domandò, imitando il mio stesso tono di prima.
"Considerando che è una troia traditrice che un tempo era la mia migliore amica, beh, credo sia inevitabile che m'importi." Risposi, stringendo leggermente le mani sul volante, tanto che le nocche delle mie mani divennero bianche.
"Come vuoi, Martina" Sibilò Matt.
"Tu non hai idea di quanto sia frustante vedere che disobbedisci ed ignori i miei consigli." Potei quasi vederlo scuoteva il capo, deluso, ma tutto ciò mi fece ridere.
"Scusami, ma non mi hai mai dato un motivo valido per restar lontana da Jorge." Puntualizzai.
"Sono un fratello maggiore, dovrebbe essere sufficiente." Ribatté.
"I fratelli maggiori, di solito, sono protettivi e danno supporto, non si comportano in modo subdolo con le loro sorelle!" Dissi, ponendo nel mio tono un pizzico di rabbia.
"Un giorno realizzerai che lo sto facendo per te e desiderai avermi ascoltato prima." Disse sinceramente.
"Non riuscirai mai a darmi una ragione per farlo" Mormorai, avvertendo una leggera tristezza crescere dentro di me.
"Perché pensi che Jorge non ti abbia detto nulla? Non vuole fartelo sapere perché non staresti più con lui." Tutto ciò era così frustante, pensai, mentre parcheggiavo la macchina vicino casa di Jorge.
"Smettila, Matt. Sono... sono solo stanca di come ti stai comportando. Io amo Jorge, okay?" Gridai, mentre le lacrime iniziarono ad offuscarmi la vista. Era la prima volta che lo ammettevo a qualcun altro oltre a me.
"Merda, Martina non piangere." Il suo tono di voce si era addolcito.
"Non ne vale la pena, sto solo cercando di essere un buon fratello e di proteggerti. Anche se non sono molto più grande di te."
"Non stai facendo un buon lavoro." Sussurrai più a me che a lui.
"E non è più così tanto più grande di me, solo un paio d'anni. Tu avevi tre anni in più ad Hannah quando stavate insieme." Si, è successo, sfortunatamente.
"Il tuo ragionamento non ha senso. Non fare l'ipocrita"
"Scommetto che vuole solo portarti a letto." Sbuffò e la dolcezza lo abbandonò il suo tono di voce mentre pronunciava quella frase.
"Sembra quasi che tu stia descrivendo te stesso." Ridacchiai nervosamente.
Avevo un fratello puttaniere, non poteva permettersi di dire che Jorge volevo solo sesso da me."Devo andare, Matt. Ciao." Senza dargli il tempo di ribattere, chiusi la chiamata ed appoggiai il capo al sedile, prendendomi qualche istante per ricompormi prima di lasciare l'auto.
Non appena mi fui calmata e smisi di piangere, mi guardai nello specchietto retrovisore. I miei occhi erano leggermente gonfi, per fortuna, avevo usato in maschera resistente all'acqua quella mattina, così evitai di sembrare un panda.
STAI LEGGENDO
Il ragazzo del Bronx
RomanceIN REVISIONE. COMPLETATA. Cosa succederebbe se un ragazzo Bad Boy proveniente dal quartiere più pericoloso di New York si innamorasse di una ragazza viziata di Manhattan? Martina e Jorge, la coppia che definiscono: "Gli opposti si attraggono."