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Martina Pov's
L'espressione di Jorge era così infastidita che la trovai persino divertente. Mi alzai dal letto ridendo, mentre lui sprofondò nel materasso, sospirando tra sè e sè. Davvero credeva che non sapessi che fosse sessualmente frustrato? Pensava che io fossi immune alla sue carezze e ai suoi baci? Che non mi fosse piaciuto avere le sue labbra sul mio collo o le sue mani sulle mie cosce, così pericolosamente vicine alla mia intimità? Dannazione, certo che mi era piaciuto. Ho soltanto voluto mantenere il controllo su quella situazione, cosa che lui non aveva fatto. Sapevo che non aveva fatto sesso negli ultimi due mesi e la cosa più vi si avvicinava era stato strusciarsi l'uno contro l'altra, quella notte, ma sapevo che non era stata la sua miglior esperienza.

Lo capivo, ma non avevo intenzione di andare oltre sapendo che suo fratello sarebbe potuto entrare da un momento all'altro.
Prima che Jorge si alzasse dal letto, Daniel fu davanti alla porta, ripetendo quanto aveva detto poco prima, nel caso in cui lui non l'avesse sentito. "Jorge, ho fa-"

"Si, lo so, hai fame." Lo zittì bruscamente e fu in quel momento che mi voltai di scatto verso di lui, dedicandogli un'occhiata fulminea.

Tuttavia, Daniel ridacchiò sommessamente. "Ho interrotto qualcosa?"

Ero certa che le mie guance fossero diventate Bordeaux. Per dio, ha solo sette anni!
"No." Rispondemmo io e Jorge nello stesso istante.

"Okay, allora preparami del cibo." Disse semplicemente, senza capire a pieno la situazione, e lo guardammo fino a che non sparì nuovamente nel soggiorno.
Dedicai a Jorge un'occhiata stranita. "Il tuo fratellino è intelligente."

"È fastidioso." Mormorò, superandomi e dirigendosi nell'altra stanza. Lo seguii fino in cucina, sospirando nel vederlo così preoccupato per quella sciocchezza. Beh, sembrava sciocca almeno per me. "Che cosa vuoi, Dani?" Domandò al bambino, che ora stava guardando attentamente la TV.

"Popcorn." Strillò lui dall'altra stanza.

Jorge spalancò la bocca. "Mi ha chiamato per preparargli dei popcorn?" Mi dedicò un'occhiata interrogativa, aprendo poi un cassetto per cercare un pacchetto di popcorn. "Può farseli da solo." Sbuffò, inserendo la busta nel microonde ed impostando il tempo per scaldarli.

"Hey, ha solo sette anni. Non riesce nemmeno a raggiungerlo il microonde." Puntualizzai, notando che quell'aggeggio si trovata in un punto troppo alto della cucina, per cui le braccia corte di Dani non ci sarebbero mai arrivate.

"Si, come vuoi." Spostò lo sguardo oltre la finestra, guardando la strada senza prestarmi attenzione. Per un momento, l'unico suono che sentii fu lo scoppiettio dei popcorn. Presi un respiro profondo, affiancando Jorge ed appoggiandomi contro la finestra, faccia a faccia con lui - o meglio, contro al suo petto dato che ero così bassa.

"Jorge, non mi sembra una grande idea." Dissi a bassa voce, cercai d'incrociate il suo sguardo, ma sembrava totalmente perso a guardare un punto indefinito davanti a sè. "Avremo un sacco di occasioni per restare soli. Passiamo un po' di tempo con tuo fratello oggi." Gli accarezzai il braccio - quel ragazzo indossava una canotta e dei jeans durante quella fredda giornata di dicembre.

Abbassò lo sguardo su di me , nascondeva qualcosa di strano in quelle sue iridi verdi. Probabilmente non lo sapeva, ma i suoi occhi lasciavano trapelare così tanto di lui ed erano gli occhi più belli che avessi mai visto. Anche se, molto probabilmente, sapeva cioè che pensavo al riguardo.

"Non vedo come, visto che tu sei in punizione." Mormorò, assumendo un'espressione imbronciata, evitando nuovamente il mio sguardo.

"Beh. Ora sono qui, no?" Replicai, indicandomi. "E, per di più, Natale si sta avvicinando e sono sicura che i miei genitori si dimenticheranno della punizione nell'arco di una settimana. Non sai quanto piace a mia madre quella festa." Era vero, impazziva ogni anno per comprare regali per tutti e la eccitava avete gente a cena durante quei giorni.

Il ragazzo del BronxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora