CAPITOLO DICIOTTO

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POV CHRISTIAN

Le ultime settimane sono state un vero inferno. Le ho trascorse a ripensare a quelle maledette parole "ti odio Christian!". Tante ragazze mi hanno detto che ero uno stronzo, nei loro occhi si leggeva chiaramente il disprezzo per me, ma non me ne curavo, anzi ero fiero di me stesso. Non so cosa mi è passato per la testa quando ho fatto ciò che ho fatto. L'ho vista lì, mentre serviva i tavoli, con la sua solita gentilezza, con il suo solito sorriso gentile, che poche volte a rivolto a me e praticamente tutti i ragazzi presenti pendevano dalle sue labbra e così ho avuto la necessità di dimostrare che non me ne importava, volevo dimostrare che era solo una semplice cameriera perché pensavo ... non so cosa pensavo e alla fine ho peggiorato la situazione. Ora la osservo ridere e scherzare con Giorgio, Andrea e Sophia e io invece sono qui, con queste ragazze che non fanno altro che idoleggiarmi per entrare nelle mie grazie , o meglio nelle mie mutande. Ha ragione Elisa, devo crescere e assumermi le mie responsabilità e per farlo devo liberarmi di tutte queste galline. < Signorine, mi dispiace ma ora ho da fare> mi scosto bruscamente dalla loro presa e raggiungo il bancone. <non è vero!> sento la risata contagiosa di Elisa. < sì che è vero!> la riprende Giorgio. Il fatto che siano amici mi rende felice e incazzato allo stesso tempo. Felice perché insomma Giorgio per me è quasi un fratello quindi è come se fosse amica di una parte di me, quella buona; incazzato perché con lui è spontanea e lo conosce da qualche settimana, invece con me è diversa. <cosa succede ?> mi intrometto nella discussione. Elisa è diventata rossa, come suo solito < non ti permettere Giorgio> grida imbarazzata, ma sta ridendo < allora la qui presente signorina Elisa, quando dorme ... >< Giorgio !> lo interrompe lei. Io invece sono alquanto curioso < dicevo ... si succhia il pollice !> scoppia in una sonora risata che coinvolge tutti, compreso me, ma mi balza in mente un dubbio < tu come fai a saperlo?> i ragazzi si bloccano ,Elisa compresa < già. Come lo sai?> lo guarda storto la ragazza < ehm ... sono entrato nella tua stanza la mattina della partenza per vedere se eri sveglia, ma non era così ... > trattiene a stento il suo divertimento. Io sono infuriato. Come si è permesso di entrare nella sua camera? Poi mi ricordo che è stato a causa mia; se non fossi stato un'idiota del cazzo, quella mattina avrei avuto io l'onora di svegliarla, proprio come qualche giorno prima. < Giorgio! Non è vero! O almeno non pensavo di farlo ancora> mette il broncio. È adorabile. < Eli servi quei tavoli per favore, qui ci penso io > Gabriel sostituisce Elisa al bancone <sì certo> e insieme a Sophia si precipitano ai tavoli, ballando a ritmo di musica.

< a Natale cosa facciamo? Manca poco più di una settimana> la voce di Andrea ci fa voltare nella sua direzione. < Non lo so> Giorgio si stringe nelle spalle. < potremmo passarlo insieme> suggerisce il biondino. < che ne pensi Chris?> portano la loro attenzione su di me< fate come volete, tanto io non ci sono> < avanti Chris, ci divertiremo!> mi incita l'altro < e poi, ci sarà anche Elisa> mi sussurra, facendo in modo che gli altri non possano sentirci. Nota il mio sguardo confuso < ha detto che sarebbe stata dei nostri> ci penso su ma cedo quasi immediatamente. Sarà divertente. < perché non andiamo a Monte Carlo? Se non sbaglio tuo padre ha una casa lì> mi ricorda Giorgio. Già. Mio padre ha molte proprietà sparse per l'Europa. Non che questo mi dispiaccia, però odio chiedergli dei prestiti o dei favori. < potrei chiedere o potrebbe farlo Andrea, visto che è il figlio prediletto> lo stuzzico < sai che non è così> sbuffa. Alzo le mani in segno di resa e la nostra conversazione continua, anche se ormai la mia attenzione è distratta da una brunetta che serve i tavoli.

POV ELISA

< così andremo a Monte Carlo?> è domenica mattina e io, Sophia, Andrea e Giorgio siamo in centro per qualche commissione. < sì. I nostri genitori hanno una casa lì> mi spiega Andrea. Sono sbigottita. Quante proprietà hanno? < siete molto ricchi > do voce ai miei pensieri. < in effetti. Ma non ci lamentiamo> ridacchia. < come mai Christian non è venuto?> la voce di Sophia mi fa sobbalzare. < aveva da fare> si affretta Giorgio a rispondere. So io cosa doveva fare. Ma cosa mi è passato per la testa quando ho deciso di dargli un'altra possibilità? Entriamo nel centro commerciale e ognuno prende direzioni diverse. Io mi dirigo, come ormai di consuetudine, in libreria, alla ricerca di nuovi libri da leggere.

< sapevo di trovarti qui> una voce mi fa sobbalzare.< Christian mi hai fatto spaventare! Che ci fai qui?> < mi stavo annoiando e ho pensato a te> sono piacevolmente sorpresa. < cosa fai?> mi chiede. < siamo in una libreria quindi sto decidendo cosa prendere per pranzo!> ribatto sarcastica. < tu e il sarcasmo siete amici per la pelle vedo> mi sorride. Ricambio il sorriso e mi immergo negli scaffali. < Non riesco a trovarlo da nessuna parte> borbotto delusa, mentre usciamo dalla libreria. < cosa?> < non riesco a trovare un libro che mi interessa particolarmente>< come si chiama?> < è l'ultimo libro di Stephen King. Vorrei leggerlo in lingua originale, ma qui non posso trovarlo, purtroppo>. < salterà fuori prima o poi> mi rassicura < spero tu abbia ragione>. < andiamo al cinema ?> Christian mi indica la locandina di un film. In particolare di un film horror. Dal suo sorrisetto deduco già cosa abbia in mente, però non sa che io adoro i film horror. Vuole vedermi tremare: perché non accontentarlo?<io quei film non li guardo> lui intanto ride divertito < ci sono io! Non preoccuparti!> acconsento e non vedo l'ora di vedere la sua faccia, quando i suoi piani andranno in fumo.

POV CHRISTIAN

Ci avrei scommesso che Elisa non amasse questo genere di film. < prendo i biglietti, tu intanto prendi una bibita> le porgo i soldi < no grazie. Questa volta offro io. Ti devo un favore, ricordi?> pensavo l'avesse dimentica. Perché è così testarda? < chi lo dimentica!> le strizzo un occhio, lei scuote la testa esasperata e si dirige verso il bar del cinema. Pochi minuti più tardi, siamo seduti sulle poltroncine in attesa del film < spaventata?> le sussurro ad un orecchio < da morire> fa un sorrisetto sospetto, forse per mascherare la paura. Il film parte ma non noto reazioni da parte sua e questo mi fa insospettire. Le scene si susseguono sullo schermo, fino a quando la musica si fa più forte e tutti si preparano alla scena che sta per seguire < mi raccomando, se hai paura aggrappati a me> la rassicuro < certo!> improvvisamente uno spirito maligno si affaccia sul maxi-schermo ed Elisa non muove un muscolo, anzi è alquanto divertita. Cosa diavolo succede? < sai, ho detto una bugia. Adoro questi film> mi fa l'occhiolino e riporta lo sguardo dinanzi a me, lasciandomi frastornato e divertito. È riuscita a fottermi senza che me n'accorgessi. Questa ragazza mi porterà alla rovina. 

Il destino ci ha fatto rincontrare Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora