POV ELISA
Sono passate due settimane dalla pubblicazione del mio articolo e non sono mancate le telefonate dei miei genitori e delle mie amiche. Le giornate volano tra il lavoro, l'università e Christian, ma riesco a far coincidere gli orari. Posso studiare a lavoro, visto che sono l'ultima arrivata non ho molto da fare, eccetto correggere qualche lavoro. Esco dall'ufficio e mi dirigo in biblioteca per studiare un altro po'. Christian ha detto che oggi aveva una riunione importante e che non sarebbe riuscito a liberarsi, perciò stasera starò a casa a vedere un film. Vengo sommersa dai vari scaffali, ma una strana sensazione si fa largo nel mio petto. La stessa sensazione che ho provato al pub qualche settimana prima, quella di essere costantemente osservata.
Esco dall'edificio con il cuore in gola. L'aria fresca di marzo mi colpisce in pieno viso e mi richiudo nella mia giacca. Mi guardo intorno alla ricerca di un taxi ma non passa nessuno così decido di sedermi su una panchina e leggere un libro dal mio cellulare e aspettare l'arrivo di un autobus. Devo comprarmi un auto! Ripeto nella mia testa.
La mia mente si tuffa nella storia di due innamorati che non possono stare insieme, quando la mia vista viene offuscata da due grandi mani. Sorrido istintivamente < indovina chi sono?> Christian imita la vocina di una ragazzina e io mi trattengo dal scoppiargli a ridere in faccia < vediamo ...> faccio finta di pensarci < Brad Pitt> mormoro divertita < molto meglio di Brad Pitt> commenta il ragazzo con divertimento. < Christian so che sei tu> rido e lui mi segue, sedendosi al mio fianco. < quando sei arrivato?> chiedo, dopo avergli dato un bacio < circa un quarto d'ora fa> mi risponde < un quarto d'ora fa? Io non ti ho visto> corrugo la fronte < io sì. Stavi leggendo, no?> chiede < come hai fatto a capirlo?> < ho notato che quando leggi, non ti accorgi di ciò che ti accade intorno, rimani concentrata. Poi cambi espressioni in base a ciò che leggi o se ti piace oppure no. Se ti piace sorridi, in caso contrario arricci il naso> mi bacia la punta del naso e io arrossisco. < prima ad esempio un uccellino si è posato sulla panchina, ma tu non ti sei mossa> ride. < non prendermi in giro>gli tiro un pugno sul fianco < non ti sto prendendo in giro> mi avvolge un braccio sulle spalle < mi piace vederti leggere. Vederti sorridere ed emozionarti davanti a quelle pagine. O forse mi piace solo guardarti e basta> lo fisso negli occhi e sorrido. Sento salire il calore nelle guance. Scoppia a ridere < sono contento che arrossisci ancora ad un mio complimento> scuoto la testa < andiamo ?> mi porge una mano e io l'accetto volentieri.
< dove mi porti?> chiedo curiosa, mentre passeggiamo per le vie della città, mano nella mano <al cinema. Pensavo ad un bel film horror> mi propone ed io accetto entusiasta. < ricordo che l'ultima volta ti è piaciuto un sacco> commenta con un sorriso < vuoi dire quella volta che volevi farmi spaventare ma non ci sei riuscito? Dovevi vedere la tua faccia> lo prendo in giro < di solito le ragazza non adorano quel genere> osserva, lanciandomi un' occhiata < ma io non sono " le altre"> gli faccio notare < no, infatti. Dovevo capirlo. Mi sarei risparmiato la figuraccia>
< io faccio i biglietti, prendi da bere> mi ordina dolcemente e io mi dirigo al bar. Dopo dieci minuti di coda, riesco finalmente ad ordinare due bicchieri di coca-cola e ritorno alla biglietteria. Qualcuno mi prende per un braccio e mi trascina via. Alzo lo sguardo e incontro quello di un Christian molto preoccupato e turbato< Chris che ti prende?> strillo,mentre mi trascina fuori dal cinema < dobbiamo andarcene da qui> mi risponde solamente, teso. Mi strattono dalla sua presa < Chris cosa diavolo succede?> urlo di nuovo, ma non mi ascolta < Chris ...> strillo < Elisa cazzo fai come ti dico, va bene?> mi grida contro e io mi zittisco. Cosa sta succedendo?
Mi trascina nella sua auto, mette in moto e sfreccia in una direzione sconosciuta < vuoi dirmi almeno dove andiamo?> gli chiedo esausta del suo silenzio < a casa mia> risponde solamente e io osservo fuori dal finestrino. < Chris> lo richiamo < dimmi> mi rivolge una breve occhiata < in biblioteca avevo la sensazione che qualcuno mi spiasse> ammetto imbarazzata. L'auto frena bruscamente e Christian mi lancia un'occhiata furiosa < cosa?> distolgo lo sguardo dal suo di fuoco. Deglutisco < anche qualche settimana fa al pub ho avuto la stessa sensazione> < come scusa puoi ripetere?> la sua voce è calma, ma sta nascondendo la sua furia < però ... > mi blocco. Non posso dirglielo. < però ...?> mi sprona < non ho visto nessuno> mento. < la mia ragazza mi sta dicendo che qualcuno la spia da settimane e io lo so solamente adesso?> alza di diverse ottave la sua voce e io sobbalzo dallo spavento. Non mi piace quando è arrabbiato < non pensavo fosse grave> borbotto. < Elisa, forse non ti rendi conto che io sono abbastanza conosciuto e che di conseguenza ho molti nemici> lo guardo sbigottita < non pensavo avessi dei nemici> ammetto sottovoce < Elisa nel nostro campo possiamo avere la concorrenza. A volte possono essere clementi altre spietati.> mi spiega paziente < ma io cosa c'entro?> < forse hanno scoperto che sei la mia ragazza o che sei entrata in contatto con me> ipotizza < anche se ...> < anche se ...?> < non lo so. Ma stai tranquilla. Ti proteggerò da tutta questa merda> mi promette e io annuisco. < fidati di me > < mi fido> < bene> sospira. Le dolci note di Ed Sheeran si diffondono nell'abitacolo e Christian mi lancia un'occhiata ansiosa. Guardo il display del cellulare e sbuffo, mentre Christian mi fissa confuso < Bruno> dico soltanto < ciccia, come stai?> < non chiamarmi così> rispondo irritata < cosa vuoi?> ride < tra qualche giorno devo venire in Svizzera per lavoro ...> alzo gli occhi al cielo < e vuoi un posto dove stare, giusto?> < esatto. Sei intelligente> esclama e io alzo nuovamente gli occhi al cielo < quando?>< tra un paio di giorni> mormora < tra un paio di giorni?!> urlo <e ora mi avvisi?> sospiro esausta< Va bene ti aspetto> <grazie> < sì sì, ciao> attacco il telefono. < chi era?> sogghigna Chris vedendo la mia espressione imbronciata. < Bruno. Viene a stare da me per qualche giorno> mi fissa furioso < Bruno? E perché dovrebbe stare da te? Gli hai detto che hai un ragazzo? No, assolutamente no. Se sta lui, voglio venire anch'io> il soliloquio di Chris mi fa sogghignare e incrocio le braccia sul petto < Chris> lo interrompo <è mio fratello> mi fissa per un paio di secondi< oh scusami> borbotta imbarazzato. Sorrido < sei carino quando sei geloso> ammetto < non sono geloso> mente. < certo> ridacchio.
< quindi verrà tuo fratello in visita?> Christian è alle prese con i fornelli per preparare un thè ma non sono sicura che sappia come si fa, intanto mi godo la scenetta comica < sì, sarà qui per lavoro> rispondo distrattamente< vuoi una mano?> cerco di reprimere una risata e Chris mi lancia un' occhiataccia < non si preoccupi signorina, posso farcela da solo> alzo le mani in segno di resa. Dopo vari tentativi riesce a preparare il thè. Riempie due tazze e me ne porge una, poi si siede accanto a me sul divano. < non ti ho vista entusiasta però> commenta prima di sorseggiare un po' della bevanda. Corrugo la fronte < per l'arrivo di tuo fratello> spiega. Sorseggio il the nervosa < il nostro rapporto è particolare> cerco le parole adatte < particolare?> < vedi, non è mai stato il fratello affettuoso che avrei voluto. È il preferito di mia madre. Sicuramente starà il suo zampino dietro a questa "visita" inaspettata> sospiro e torno a bere < io ho dovuto cavarmela da sola. Mia madre era sempre alle prese con mio fratello e mio padre era sempre fuori per lavoro. È un po' come se fossi cresciuta da sola> Christian mi ascolta in silenzio.
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Il destino ci ha fatto rincontrare
RomanceChris ed Elisa, due ragazzi con vite apparentemente diverse, si incontrano quando la ragazza decide di trasferirsi lontana da casa, a causa di alcune vicende accadute e che la ritrovano come protagonista. Tra i due scoppia subito una forte antipati...