CAPITOLO VENTISETTE

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<Buon Natale!> grida Sophia, buttandosi su di me.< ma che ore sono?!> dico assonnata, stropicciandomi gli occhi.<sono le sette e mezzo!> esclama Sophia. < è ora di svegliarsi. Via le coperte!> mentre cerco di oppormi, scaraventa via le coperte e un brivido gelido, si diffonde sul mio corpo. < Sophia, ma sei impazzita? Ci sono meno due gradi là fuori!> ormai sono completamente sveglia e infastidita dal suo comportamento < dobbiamo addobbare l'albero! I ragazzi ne hanno comprato uno!> mi tira giù dal letto, trascinandomi per i piedi.<alle sette e mezzo?> sbotto confusa <Sì. Poi dobbiamo andare al mercatino!> sbuffo infastidita dal suo entusiasmo. < fate come volete, io torno a letto> borbotto e salgo a cavalcioni sul letto,coprendomi con le coperte. <okay ... l'hai voluto tu> finalmente un po' di silenzio regna nella stanza, ma una pioggia d'acqua fredda entra in contatto con il mio corpo. Balzo in piedi immediatamente, trovandomi davanti quattro idioti con un sorrisetto compiaciuto sul volto e con indosso dei costumi da bagno ma non hanno freddo?. < siete diventati matti? Si gela!> impreco, mi precipito in bagno e sbatto violentemente la porta.

< sei ancora arrabbiata con me?> mi chiede sottovoce Christian, mentre addobbiamo l'albero < cosa te lo fa pensare?> sbotto acida. Scoppia a ridere. Alzo gli occhi al cielo < non è divertente> < ci siamo svegliati storti stamattina?> mi stuzzica divertito < Christian!> strillo esasperata. Scoppia nuovamente a ridere e non posso fare a meno di seguirlo, salvando il mio umore.< hai già comprato i regali?> annuisco < li ho comprati qualche settimana fa e li ho portati con me qui> esco dalla borsa dei pacchetti colorati e li sistemo sotto l'albero. < capisco. Hai comprato anche qualcosa per me?> mi chiede,facendo il faccino dolce < forse> lo sorpasso.

< ho un mal di testa assurdo!> si lamenta Sophia, mentre passeggiamo tra le strade addobbate di Monte Carlo. < se tu non avessi bevuto così tanto ieri sera, ora saresti benissimo> le dice Andrea, cingendole le spalle con un braccio. Lei gli fa un'occhiataccia e io ridacchio.< che meraviglia!> esclamo stupita da tanta bellezza. La strada è stracolma di baracche e negozietti di tutti i tipi e i miei occhi non riescono a staccarsi dalle decorazioni che le arricchiscono.< bello, non è vero?> commenta Sophia al mio fianco. < Già > sussurro, rapita dall' atmosfera. <vieni con me!> Sophia mi trascina per un braccio verso una piccola bottega artigianale. Dietro al bancone c'è una donna minuta, con lo sguardo chino su alcuni pennelli e pitture, intenta a decorare dei piccoli pupazzetti < quello è il fimo?> chiedo alla signora. Alza lo sguardo su di me e mi scruta, poi si toglie gli occhiali < sì. Lei lavora in questo settore?> mi rivolge un piccolo sorriso < in realtà no. Ma una mia amica ci sa fare con questa roba> mi guardo intorno e mille orecchini, bracciali e collane penzolano dalle mensole e da alcuni cassetti in legno. < Elisa, vieni!> Sophia mi richiama dall' altro capo della stanza, invitandomi a raggiungerla. Mi avvicino a lei e mi mostra qualcosa che ha tra le mani < guarda che belli! Si intonano alla tua carnagione!>mi porge dei piccoli orecchini pendenti di un blu scuro, composti da piccole pietre incastonate, dando un effetto di lucentezza con le varie sfumature di colore. < sono meravigliosi!> dico estasiata. Li provo e mi vedo allo specchio. Mi stanno bene perché si adattano ai miei capelli scuri e alla mia carnagione mediterranea. < ti stanno benissimo! Prendili!> Do un'occhiata al prezzo < duemila euro?!> esclamo inorridita. <e allora? Sono fatti a mano, non costano molto> la osservo come se fosse un alieno. Io non guadagno quella somma neanche in un mese di duro lavoro. < io non dispongo di tale cifre> le confido < te li regalo io! Dopotutto oggi è Natale> sorride radiosa < assolutamente no! Non voglio dei regali così costosi> < ma lo faccio con piacere! Non preoccuparti> < no! Dico sul serio> restituisco gli orecchini. < vado a cercare gli altri > l'avverto ed esco da quel piccolo paradiso dell'artigianato.

Il destino ci ha fatto rincontrare Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora