CAPITOLO VENTICINQUE

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POV ELISA

Apro gli occhi e mi guardo intorno spaesata. Dove mi trovo? Frammenti di immagini della scorsa notte si compongono e mi fanno arrossire e sorridere. Mi stiracchio e osservo l'altro lato del letto vuoto. Il racconto di ieri sera mi ha spiazzato: ecco cosa intendeva Sophia quel giorno. Sono questi i demoni del suo passato? La mia attenzione ricade su un post-it attaccato sul comodino di fianco al mio cellulare. Su di esso c'è scritto qualcosa con una calligrafia piuttosto curata:

             Buongiorno. Per oggi non          prendere impegni,faremo un giro della      città!

-C

Sorrido alla vista di quel bigliettino e mi precipito nella mia camera per recuperare dei vestiti puliti.

Pochi minuti dopo raggiungo la cucina, dove sono riuniti gli altri<Buongiorno!>saluto un po' troppo eccitata < qualcuno ha dormito bene!> commenta maliziosa Sophia. Le lancio un'occhiata truce e ride. < anche Christian era piuttosto felice stamattina. Cosa gli hai fatto?> mi chiede ridacchiando Giorgio, mentre sorseggia del caffè bollente. < assolutamente niente! E se così non fosse di certo non ve lo direi> rispondo indifferente, versando un po' di latte nel bicchiere < a proposito di Christian ... dov'è?> mi guardo intorno confusa < è uscito qualche minuto fa. Ha detto che torna tra poco> annuisco e torno a bere, immersa nei miei pensieri < vi siete divertiti ieri sera?> mi rivolgo a Sophia, la quale è la più loquace del gruppo. < meravigliosamente! Siamo andati a ballare in un locale fuori Monte Carlo fino alle tre di questa mattina. Non siamo andati neanche a dormire. Elisa, la prossima volta devi venire con noi, c'erano dei fighi assurdi!> dice con aria sognante, guadagnandosi uno sguardo interrogativo da Andrea, il quale è appena entrato nella stanza < lo so che eravamo bellissimi ieri, ma così ci metti in imbarazzo> sghignazza Andrea, rivolgendo un'occhiata complice a Giorgio, poi si abbassa su Sophia e le stampa un dolce bacio sulle labbra e io sono costretta a spostare lo sguardo imbarazzata, che ricade su Giorgio, il quale si trova nella mia stessa situazione. < ragazzi, oggi è la vigilia di Natale! Cosa facciamo?> domanda entusiasta la biondina. < noi questo pomeriggio abbiamo degli impegni, quindi non contate su di noi> una voce profonda interrompe la nostra conversazione. Chris è appoggiato allo stipite della porta, con le braccia incrociate sul petto, mentre ci fissa divertito. < e quali impegni sentiamo ... > si intromette Giorgio, provocandolo < non sono cazzi tuoi> risponde acido Chris, ma poco dopo scoppiano entrambi a ridere. Io e Sophia li osserviamo perplesse e io mi stringo nelle spalle. < sei pronta?> Chris si è avvicinato a me e mi cinge la vita con un braccio. Arrossisco < ehm ... certo. Fammi prendere la borsa e andiamo>sorrido imbarazzata < cos'hai?> < niente> rispondo con voce stridula emi allontano velocemente. Nel frattempo Andrea rovista tra i cassetti e i ripiani della cucina< non è rimasto più niente. Io ora cosa mangio?> si lamenta e tutti scoppiamo a ridere di fronte alla sua espressione sconvolta. <sono pronta> informo Christian e usciamo di casa, percorrendo il vialetto innevato. <stanotte ha nevicato!> osservo felice ed emozionata come una bambina< sei sorpresa? Siamo a dicembre!> commenta Christian sorpreso dalla mia reazione< da noi non nevica mai. La neve si scioglie prima ancora che tocchi terra> spiego triste < fa davvero così caldo laggiù?> <puoi scommetterci!>

Anche l'auto è ricoperta di neve e non mancano le imprecazioni di Christian a quell' immagine. Io rido di gusto a quella scena, guadagnandomi uno sguardo da Christian che se potesse mi fulminerebbe.

All' interno dell'auto è tutto perfettamente in ordine, quasi in modo maniacale. Mentre mi guardo intorno, Christian accende il riscaldamento e parte. < dove andiamo?> chiedo curiosa < Sorpresa> lo fisso per qualche istante < ma sei Christian o un suo gemello venuto dallo spazio?> rido < ah ah, come sei simpatica! Oggi conoscerai il vero Christian> mi dice con aria sorprendentemente seria e con un sorrisetto compiaciuto sulla faccia. Mi volto a guardarlo, poi rivolgo lo sguardo fuori il finestrino, ammirando il paesaggio innevato.

Il destino ci ha fatto rincontrare Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora