PROLOGO

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"Ero in camera. Stavo giocando con le mie bambole finché un rumore sordo giunse alle mie orecchie. Spaventata, mi alzai dal tappeto sul quale ero seduta e corsi fuori dalla mia cameretta. Percorsi il lungo corridoio e scesi le scale, ma non trovai nessuno, così iniziai a cercare i miei genitori e mio fratello in tutte le stanze del primo e del secondo piano della casa, inutilmente. Nel frattempo delle lacrime cominciavano a solcare le mie guance, mentre continuavo a cercare; all'improvviso la porta d'ingresso si spalancò, rivelando due figure che, però, al buio non riuscii a distinguere. Avevano uno sguardo freddo e privo di emozione. Quando si accorsero della mia presenza, si voltarono nella mia direzione e mi guardarono; sui loro volti intanto, si aprì un sorrisetto sghembo e i loro occhi, illuminati dalla luce della luna che filtrava dalle finestre, divennero più scuri e al loro interno si poteva intravedere una punta di eccitazione e soddisfazione, quasi come se avessero finalmente trovato ciò che da sempre stavano cercando. Tutto ciò che accadde dopo, avvenne velocemente e mi ritrovai sotto le grinfie delle due losche figure mentre cercavano di prendermi e portarmi con loro chissà dove. Urlavo e mi dimenavo sotto le loro risate divertite, causate dalle mie grida di disperazione fino a quando una luce bianca mi accecò gli occhi e poi il buio mi invase ...".

Mi sveglio di soprassalto con un forte mal di testa,con la fronte umida di sudore e il respiro irregolare, cercando di calmare il tumulto di emozioni causate da quell'incubo, ormai ricorrente. <Non è possibile! Ancora lo stesso incubo ... > sussurro nel buio della mia camera, spezzando momentaneamente il silenzio che vi regna. È da ormai due anni che quell'incubo mi perseguita tutte le notti, facendomi svegliare sudata e spaventata a morte. Controllo l'orario sul mio cellulare appoggiato sul comodino di fianco al letto. Segna le quattro e mezzo, così sposto le coperte, mi alzo dal letto e mi dirigo in cucina per prendere un bicchiere d'acqua e calmarmi; dopodiché mi siedo sul divano, cadendo nuovamente nel sonno.
































Il destino ci ha fatto rincontrare Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora